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“La Macchina dei Sogni” – A Tindari gli allievi di Stefano Molica portato in scena L’Avaro e Il Tartufo

Questo domenica 21 giugno quando  i giovani del Corso Ragazzi Avanzato de La Macchina dei Sogni hanno calcato per la prima volta il palcoscenico del meraviglioso Teatro Antico di Tindari.

Giovedì 25 alle 20:00  invece, toccherà ai Corsi Ragazzi con i due atti unici di J. Feydeau Ortensia ha detto: “Me ne frego!”e A me gli occhi e con Il borghese gentiluomo di Moliere.

Il 12 luglio, toccherà ai più grandi chiudere la rassegna di saggi organizzata dall’associazione Nuovi Teatri, con La Macchina Infernale di J. Cocteau.

Ma tornando a Domenica.

Gli allievi di Stefano Molica, regista e direttore dei corsi di teatro organizzati dall’associazione Nuovi Teatri, hanno portato in scena due testi di Molière: L’Avaro e Il Tartufo.

Secondo appuntamento della rassegna dei saggi finali che La Macchina dei Sogni organizza ogni anno a fine corso, questa volta anche primo appuntamento a Tindari. I ragazzi del Corso Avanzato infatti, non hanno atteso che si spegnesse la luce in sala, celando così volti e rumori della platea, ma sono entrati in scena guardando negli occhi il pubblico numeroso  e attento che riempiva la cavea del Teatro Antico. Un’emozione senz’altro nuova, ma soprattutto un momento di crescita per gli allievi del regista pattese, un nuovo modo di gestire lo spazio scenico, il corpo e l’espressività. Non ultima la difficoltà di capire Molière e trasmetterlo al pubblico.

La scenografia era composta da semplici sedie di legno, che venivano disposte in modo sempre diverso al fine di rendere meglio lo stato d’animo dei personaggi o l’ambientazione del momento scenico.

Grande espressività da parte dei giovani attori, grande energia ed evidente amore per una disciplina che avvicina i ragazzi tra di loro. Il teatro diventa un modo per entrare in contatto senza competizione o individualismi esagerati, ma uno strumento di coesione, nella consapevolezza dell’importanza del gruppo, della responsabilità e  del rispetto nei confronti degli altri.

«Sono orgoglioso dei miei ragazzi – dice Stefano Molica – di quello che mi hanno dato in questi anni e della forza che ognuno di loro è capace di tirare fuori. Hanno fatto grandi sacrifici, si sono impegnati tantissimo e in scena sono stati all’altezza della prova loro affidata».

La rassegna era iniziata l’11 giugno con i piccoli attori del Corso Infanzia e Bambini al Teatro Comunale Beniamino Joppolo, dove si esibiranno giovedì 25 alle ore 20:00 gli allievi del corso Ragazzi con Il Borghese gentiluomo di Moliere e due atti unici di Feydeau: Ortensia ha detto:”Me ne frego!” e A me gli occhi.

Toccherà al Corso Adulti il 12 luglio, chiudere la rassegna al Teatro Antico di Tindari con La Macchina Infernale di J. Cocteau.

Redazione Scomunicando.it

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