LA MORTE DI DAVOLI – Un Politico incompreso
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LA MORTE DI DAVOLI – Un Politico incompreso

Ieri sera….all’improvviso

Giovanbattista Davoli, per tanti semplicemente Giovanni, deputato, professore, docente universitario, una laurea in Giurisprudenza, anni di attivismo, per 11 giorni anche onorevole a Roma, carica che lasciò per rimanere all’Ars, era nato nell’estate dal 24 luglio 1944  è morto ieri sera a Messina.
La notizia è corsa su whatsapp. Prima l’incredulità poi la conferma, da Cecco Rizzo… “sono a casa sua”, scrive, aggiungendo “ci lascia un mentore, un camerata, un condottiero”.
Lui,Giovanni, rautiano, era così.
Tutto d’un pezzo. O bianco o nero. Molti lo ricordano, buon oratore, in accese campagne elettorali contro Pirilli, prima, contro Ragno, poi, quando nei partiti c’erano le correnti ideologiche ma soprattutto le ideologie. Integerrimo.
Dirigente del FUAN all’Università di Messina, visse in prima linea il Sessantotto non solo dentro l’ateneo messinese,  e fu protagonista, come molte cronache ancora ricordano, del  Movimento studentesco europeo.
Nel marzo 1969 animò gli scontri dentro e fuori il rettorato messinese. Con lui c’erano i Salvo, i Miraglia, le tante anime di un destra spesso rissosa al suo interno dove confluivano ex ordinovisti, i calabresi, quelli di avanguarda nazionale e poi c’erano i Siracusano e un allora giovane Giovanni Sturniolo che proprio a Davoli sottrasse quella frangia giovanile, anche proveniente dalla provincia, che negli anni ottanta fece la differenza. Erano anni dove la desta a Messina aveva leader indiscussi come Antonio Ragusa.
Per Giovanni Davoli venne in quegli anni la laurea in Giurisprudenza e diviene assistente universitario alla facoltà di economia e commercio e poi  docente ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico.
Nel 1972 rientra nel Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, aderendo alla corrente di Pino Rauti.
Nel 1975 diviene consigliere comunale di Messina, dove rimarrà fino al 1990 annoNel 1981 Giovanni Davoli è eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana per il MSI. La sua stagione politica. Poi non venne riconfermato e in quegli anni, nel 1983, coerentemente pur subentrando alla Camera dei Deputati al posto di Orazio Santagati, optò per restare all’Ars.
Negli anni 90 si  candidò a sindaco di Messina con una lista civica, sfiorando di andare al ballottaggio.
Scrisse diversi libri, e per molti è rimasto la memoria storica di quegli anni che e sino a pochi giorni fa ha “raccontato” in incontri e dibattiti.
Gli bruciarono anche la porta di casa e lui chetò gli animi per evitar rappresaglie già pronte a scattare.
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Subì un pesante isolazionismo politico…nè soffrì senza troppi vittimismi a tratti incompreso.
Oggi lo ricordiamo…. consapevoli che era fatto di un’altra pasta, la politica come coerenza e come impegno… come tanti della sua generazione….come uno dei Maestri, quelli buoni, della Politica. S
Buon viaggio.
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2 Dicembre 2017

Autore:

redazione


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