L’udienza, presieduta dal GIP Salvatore Pugliese, ha visto l’intervento della difesa rappresentata dagli Avv.ti Francesco Rizzo (nella foto in alto) e Annarita Gugliotta per la coniuge del defunto, Sig.ra Franca Scappin.
Al termine dell’udienza, il GIP ha disposto la trasmissione del fascicolo alla Procura della Repubblica, dove il PM Roberto Conte svolgerà indagini suppletive nei prossimi sei mesi. Le nuove verifiche riguarderanno specificamente due aspetti cruciali: i tempi di trasporto di Lucchese dall’Ospedale di Lipari e la conformità alle linee guida nell’applicazione dei protocolli di emergenza.
Il Caso
avvocato Annarita Gugliotta
Il Sig. Lucchese, 72 anni, era stato ricoverato il 30 agosto 2021 in condizioni critiche presso l’Ospedale di Lipari con codice rosso per un’emorragia grave. A causa di ritardi e problematiche gestionali, il paziente venne trasferito solo dopo sei ore dal primo ingresso in ospedale verso Palermo. Un viaggio drammatico, segnato, dice la Difesa, da lunghe ore di attesa che, secondo la difesa, furono caratterizzate da un’insufficiente coordinamento, dal mancato rispetto delle linee guida in ambito di emergenza e da problematiche organizzative, causando un ritardo nell’assistenza necessaria per la sua sopravvivenza.
L’inchiesta è iniziata presso la Procura di Palermo, con il Sostituto Procuratore Salvatore Leopardi, che il 14 dicembre 2023, al termine di indagini preliminari, ha escluso la responsabilità penale del personale sanitario del nosocomio di Palermo, pur segnalando che alcuni aspetti meritassero ulteriori accertamenti, in particolare quelli relativi a presunte condotte lesive avvenute in provincia di Messina. Di conseguenza, il fascicolo è stato trasferito alla Procura di Messina per approfondimenti.
La richiesta di archiviazione
Nel mese di aprile 2024, la Procura di Messina ha richiesto l’archiviazione del caso, motivando che le condizioni cliniche del Lucchese e il successivo trasferimento presso l’Ospedale Villa Sofia di Palermo non erano riconducibili a comportamenti penalmente rilevanti da parte del personale delle strutture di Messina, dove non si sarebbe potuto intervenire per l’assenza di posti disponibili e di uno specialista neurochirurgo.
Tuttavia, la difesa della moglie, Franca Scappin, ha presentato un’opposizione a tale richiesta di archiviazione, sostenendo che vi siano ancora dubbi non risolti sulla gestione sanitaria iniziale a Lipari e sul mancato rispetto delle procedure d’urgenza, elementi che avrebbero potuto compromettere le possibilità di sopravvivenza di Giovanni Lucchese.
La decisione del GIP
Con l’opposizione accolta, il GIP ha disposto nuove indagini sui due punti specifici sollevati dalla difesa. Il primo riguarda i tempi di trasporto dall’Ospedale di Lipari, per verificare se vi siano stati ritardi ingiustificati o cattiva gestione dell’emergenza. Il secondo punto indaga se siano state effettivamente applicate tutte le linee guida e le procedure stabilite per casi di emergenza come quello del Sig. Lucchese. Il PM Roberto Conte, incaricato di supervisionare queste indagini suppletive, ha ora sei mesi per raccogliere nuovi elementi e pervenire a conclusioni più chiare, rispondendo alle domande cruciali sollevate dalla difesa.
Quanto accaduto al Lucchese, escludendo le eventuali realtà penali della sua vicenda, porta in luce la complessità della gestione sanitaria nelle aree geografiche più isolate, come le isole minori, dove i tempi di intervento risultano spesso prolungati. Il proseguimento delle indagini rappresenta anche un’importante occasione, tra politica, realtà sanitaria locale e mondo sociale, per fare chiarezza sulle problematiche legate alle emergenze sanitarie nella Eolie e nelle Isole Minori ed anche una riflessione più ampia sull’urgenza di protocolli operativi chiari ed efficaci, soprattutto in situazioni di emergenza nelle strutture sanitarie periferiche.