La Notte Nazionale del Liceo Classico al Vittorio Emanuele III.
Il mondo classico nella voce commossa degli studenti liceali.
Intensa ed emozionante la Notte Nazionale del Liceo Classico che si è svolta giorno 5 maggio al Vittorio Emanuele III e in altri 374 licei italiani, la seconda per il liceo cittadino e la nona a livello nazionale. La Dirigente, prof.ssa Marinella Lollo, persuasa dell’importanza della manifestazione, ha voluto che il Vittorio Emanuele III fosse tra i licei sostenitori dell’evento e non solo uno dei tanti ad aderire all’iniziativa.
Moltissimi gli studenti di tutti gli indirizzi e i docenti coinvolti, appassionatamente e sinergicamente, in questa manifestazione che vuole testimoniare le forza e il senso profondo degli studi classici, vivi e operanti nelle coscienze e nelle vite di chi li studia e di chi li insegna ma anche capaci di affascinare chi vi si avvicina con curiosità, umiltà e attenzione.
Dopo una introduzione comune a tutte le scuole partecipanti, hanno preso l’avvio le attività, selezionate e organizzate con cura in quattro sezioni, incentrate sul tema individuato dall’Istituto: “Archetipi: da dove tutto viene e dove tutto ritorna”. Se è vero che il mondo classico ci offre una riflessione profonda e matura sulla natura umana, gli studi classici che gli studenti intraprendono consentono loro di decifrare sé stessi e li fanno sentire capaci di trovare la chiave di lettura del mondo che li circonda.
I nostri ragazzi, consapevoli di essere gli eredi di un patrimonio inestimabile, hanno accettato la sfida di comunicarlo e lo hanno fatto in un contesto dedicato e privilegiato, esprimendosi in una combine di performances che hanno messo in luce la loro consapevolezza, preparazione, empatia, creatività e versatilità. Il pubblico, che era presente in sala o ha seguito la manifestazione in diretta, ha potuto assistere, tra l’altro, a una disanima sul mito prometeico con annessa una riflessione sulle forme del progresso umano, a una invocazione della pace e a una fervida deprecazione della guerra, alla celebrazione del bacio come simbolo di unione e riconciliazione e alla riflessione immancabile su una integrazione possibile e necessaria tra culture. Tutto è stato reso possibile dalla mescolanza felice dei codici comunicativi, letterario, iconografico, musicale, drammatico e dalla straordinaria dedizione dei nostri ragazzi.
Ancora complimenti. Al prossimo anno.
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