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LA QUERCIA – I nostri primi cinquant’anni!

Domani…. cinquant’anni di attività per qualche cosa che è molto più di un ristorante.

Era il primo luglio del 1965, un’estate che si annunciava calda, quando la signora Michela, spinta soprattutto da una forte passione per la cucina e per le tradizioni culinarie isolane, decise di inaugurare il “suo” ristorante.

Un’atto d’amore verso il “mangiar bene”, verso il lavoro , ma anche “d’amore vero” , infatti coincideva con la data del suo matrimonio con Carmelo Giuffrè.

Peccato che don Carmelo sia andato via da pochissimo tempo, sarebbe stato bello festeggiare insieme a lui  un’esperienza di vita, di Famiglia, di voglia di fare, di non mollare mai.

 

“La Quercia”.

Basta ripetere questo nome e si evocano sapori e gusti.

Da cinquant’anni segna date, ricorrenze, “festini”, incontri, cerimonie, o semplicemente appuntamenti con chi ama mangiare e sentirsi a casa. Per questo questa ricorrenza va vissuta come un qualche cosa di “collettivo” che unisce nei ricordi un intero territorio.

Donna Michelina aveva avuto questo pezzo di terra, all’uscita del paese, dopo il ponte, andando verso Gliaca dal padre, Basilio Speziale, che l’aveva acquistato, lungo la statale, al suo rientro dalla “Guerra”.

Era una scommessa.

Ma il posto era invitante, e i grandi “ruvuli” ne segnavano già allora il profilo.Molti avevano sconsigliato dal farlo. Fuori Mano, vicino alla curva del “casineddu”, che ospitava i fantasmi e gli spiriti, a ridosso del cimitero…

Quindi don Carmelo, che già guardava all’edilizia, come un lavoro, si fece sotto e costruì il ristorante.

Una veranda coperta dai rampicanti si apriva sul fianco della costruzione, qui si arrostiva anche la carne ed il pesce.

La strada  passava lì di fronte al ristorante, e la lunga fila di mezzi che si vedevano parcheggiati indicava, in un passaparola fatto di gesti e rituali, che si mangiava bene.

Era appena fuori dal paese – ma questo ora non importava più a nessuno – c’era una piccola sala dalla quale si accedeva alla cucina, piena di odori, di rumori e con il sugo sempre lì a bollire.

Erano odori che attraevano…

Un locale semplice, che puntava su alcune prelibatezze tipiche come gli involtini di maccheroni o la pasta al forno è sopratutto sul pollo ruspante alla brace, schiacciato e insaporito da ottimi intingoli che sapevano di bosco, di rosmarino, di olio fresco di frantoio.

Non passa molto tempo e questo ristorante si lega subito nell’immaginario collettivo, di chi ama la buona tavola.

Diventano una “leggenda” i suoi rustici, sopratutto le arancine, fatte ora come allora, con la carne – pezzi di manuzza – sfilacciata, con il buon ragù e sopratutto senza mai sbagliare i tempi di cottura del riso avvolto in una soffice crosticina di mollica.

Una delizia combattuta nelle preferenze dagli affezionati avventori del locale solo dai cannelloni al forno e dalle lasagne insaporite, sempre alla fine, dal formaggio sciorinato a valanga, quando appena uscite dal forno, fumano sulla tavola.

Formaggio, che qui sconosce la più consona formaggiera, ma viene servito ancora in un piatto… una montagna di bontà.

Poi ai tempi di “quelli del nord”, ingegneri e capocantieri con al seguito le numerose maestranze dei cantieri che costruivano l’autostrada, la Quercia diventa per loro in punto di ristoro d’eccellenza.

Si costruiscono rapporti umani e d’amicizia.

Ecco anche quelli sono i clienti che tornano e che riempiono di gioia e di gratificazione “quelli della Quercia”.

Poi i tempi cambiano

Il locale, che si divideva il mercato – non solo quello locale – con la Giara, allora ancora ubicata al centro del paese, dove per intenderci ora c’è la profumeria Griffe e Don Santo che era poco più che una bettola che sapeva di mare e lupino, si sposta di qualche metro.

Arretra a ridosso della timpa, ingloba la vecchia SS113, che diventa il grande parcheggio.

Ora c’è anche la grande terrazza-veranda, e diventa luogo ideale per intrattenimenti e matrimoni.

Mangiar lì d’estate, al tramonto, vuol dir gustare anche la natura, il panorama, il luogo.

Eccellenze.

Così La Quercia diventa “il ristorante” che conosciamo.

Il menù si arricchisc con i piatti di pesce, il polpo piccante, i gamberoni e le divagazioni sul tema come le frittelle di cozze, mentre, nei primi piatti, ora imperano anche le paste condite con gli asparaci, col pesce spada, con mentucce e finocchietti.

Nel 2007, attraverso la votazione tramite sms, il ristorante viene premiato con il Quality. Un riconoscimento promosso, quell’anno, per la prima volta dal comune di Brolo.

Un segno ed un premio che va oltre la menzione e che attesta anche la simpatia che il locale e chi lo gestisce gode nel paese e che oggi si celebra, nel mondo di internet – con gli attestati e le “stelle” di tripadvisor.

Appunto chi lo gestisce.

Perchè questo è il “valore aggiunto” – quello umano – che premia questa lunga gestione durata mezzo secolo.

I camerieri ci sono da sempre, fanno parte della “famiglia”, primo fra tutti Tindaro.

Ti salutano e ritornano a lavorare tra questi tavoli,  anche se hanno già una laurea in tasca.

In cucina chi ci lavora – come Carmelinda – sa bene i gusti di chi è seduto al tavolo, li conosce e li rispetta.

Alla fine i dolcini fatti in casa, diventano un omaggio sorridente della titolare.. un modo di dire “a presto”.

E poi parlando proprio dei Titolari.

Ora è Angela che gestisce il locale.

Michelina, la madre osserva, quando può, a distanza, dirige, conforta, aiuta, suggerisce, come ha sempre fatto.

Questo ristorante è stato pet tanti lunghissimi anni anche una casa.. quella di Michela e Carmelo. Qui Angela insieme a Rosa e Anna le altre due sorelle, oggi per scelte lavorative non più una costante presenza in sala, sono cresciute, hanno costruito sogni, amicizie, amori e coltivato speranze.

In cucina ora è tornato Pippo. Si avverte lo “spunto” nuovo in certe impiattate.

Lui sorride di fronte al piatto appena completato… quasi si dispiace a vederlo andar via, a finire in tavola.

C’est la vie!

La Quercia e i suoi cinquant’anni, sono anche una bella lezione di vita.

Il non voler mollare mai, anche quando sembra quasi scontato che questo dovesse avvenire.

E in questo, quel “sentire la famiglia” è stato certamente un arma vincente.

Come è vincente la clientela.

Ovviamente non si può citarla tutta. Ci vorrebbero una biblioteca di elenchi telefonici, ma per quest’anniversario due personaggi sono emblematici: Andrea – il dottore – e Pippo – il barone – . Da sempre presenti.

Ma tornando al ristorante, Oggi il grande festeggiato.

Particolarmente apprezzati e richiesti nel suo menù sono  il risotto ai frutti di mare, assolutamente impareggiabile per consistenza e gusto; le trofie estive; la calamarata; le linguine allo scoglio, con i profumi tipici del mediterraneo; la pasta con gamberi e pistacchio.

L’utilizzo di materie prime di assoluta qualità, come il pesce freschissimo, l’impiego di prodotti fortemente legati al territorio, come il pistacchio di Bronte, l’olio extra vergine dei Nebrodi o i capperi di Pantelleria e la cura e la passione prestate nella preparazione di ogni singola portata, fanno si che gustare i piatti de “La Quercia” rappresenta un’esperienza unica e indimenticabile che ha permesso al locale di acquisire il prestigio che lo contradistingue.

Qui si mangia bene.

Punto e basta. senza “parasigni” direbbero i puristi; la nouvelle cousine con il suo design non alberga.

Si va al sodo dei sapori. Al gusto della tradizione.

E allora buon anniversario.

E noi della redazione, estimatori di questo mangiar bene, che qui ci sentiamo di casa, nel far gli auguri, già oggi per domani , a questa splendida realtà, lanciamo un invito, per tutto quest’anno, a chi vorrà inviarci una foto di una ricorrenza passata in questo locale, di inviarcela per e-mail, per farne un grande album fotografico che parla di Voi , del Ristorante, ma anche di quanto accaduto a Brolo… 

Aspettiamo

redazione@scomunicando.it

Note:

Il ristorante è dotato di un’ampia sala climatizzata, ideale per banchetti per piccole e grandi cerimonie, all’esterno inoltre c’è la suggestiva veranda, da qui il castello e le eolie disegnano un panorama assolutamente mozzafiato,da gustare bevendo, al tramonto, il buon bianco della cantina della casa e degustando i piccoli rustici per un aperitivo davvero “diverso”.

Il Ristorante la Quercia è disponibile per:

– Cerimonie;

– Meetings;

– Banchetti;

– Servizio di asporto;

Ristorante La Quercia

Via Vittorio Emanuele, 170 98061 Brolo Messina

0941 561069

laquerciaristorante.eu

Ristorante

aperto d’estaente tutti i giorni

10:00-16:00, 18:00-00:00

d’inverno chiuso il mercoledì

Redazione Scomunicando.it

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