Nino Germanà ex onorevole regionale, che guarda con interesse alle prossime elezioni nazionali non si tira indietro ed entra nel dibattito che sta montando. Quella relativa al progetto del grattacielo in via Cesare Battisti, zona definita Largo Avignone, che ha già visto dichiarazioni di Sgarbi, Accorinti, prese di pozioni dell’intellighenzia della città e finita al centro di un contenzioso giudiziario dopo l’avvio della demolizione (autorizzata da una sentenza dei giudici amministrativi).
“Se abbiamo a a cuore veramente il futuro di Messina dobbiamo imparare a fare scelte coraggiose e piuttosto che continuare a tenerci un’area degradata avviare quegli indispensabili progetti di rigenerazione urbana che in tutto il Paese stanno diventando volano di cambiamento. Largo Avignone è un pezzo di storia che nessuno vuole cancellare, ma proprio perché abbiamo rispetto per le nostre radici non possiamo mantenerla in uno stato vergognoso di abbandono. Il mio timore è che, adesso che si sono risvegliati tutti, “dopo che a Santa Chiara hanno rubato…..” si mettano nuovi sigilli e la questione venga dimenticata per altri 20 anni.”
E proseguendo Nino Germanà ha evidenziato: “L’obiettivo di chi ha progettato il palazzo è quello di coniugare il rispetto per la storia con le esigenze di riqualificare un’area. L’idea dei progettisti è quella di mantenere l’architettura settecentesca costituita dalla porzione di facciata e rispettare il sito archeologico proponendo un intervento solo esterno, preservando il sito archeologico al di sotto del sistema delle fondazioni.
Più che innescare crociate sarebbe interessante guardare a quest’operazione di rigenerazione urbana come ad un progetto pilota coraggioso, soprattutto in una città come la nostra nella quale le idee invecchiano molto più dei siti storici o archegologici….”
Germanà, di certo uno degli uomini di punta di Forza Italia senza forzare contrasti con Vittorio Sgarbi relativamente al “dimezzamento” dei piani del grattacielo, evidenzia che “Quanto all’assessore regionale ai Beni culturali Vittorio Sgarbi non avevo dubbi che sulla vicenda della demolizione fosse stato informato male e da uomo straordinariamente intelligente qual è ha subito chiarito con il nostro Sovrintendente Micali , quindi pace fatta”.