L’immagine scolpita in pietra arenaria del luogo, sembra di essere stata il cuneo, o chiave di volta, di una porta sacra andata in rovina.
la nota di Domenico Orifici
A Sinagra, in contrada Santa Maria Xilona, a cielo aperto, vi è un’antica scultura, che ritrae San Leone Vescovo, protettore del paese. L’immagine scolpita in pietra arenaria del luogo, sembra di essere stata il cuneo, o chiave di volta, di una porta sacra andata in rovina. Nella scultura, il braccio benedicente è più grosso in modo sproporzionato rispetto al resto del corpo: non si capisce cosa volesse significare l’autore. Nella veste del Santo traspare l’arte cristiana del primo medioevo, ovvero normanno, quindi potrebbe trattarsi del cuneo o chiave di volta della porta di un’antichissima chiesa diroccata, dedicata a San Leone Vescovo.
Frugando nella storia di Sinagra troviamo che il Conte Ruggero nel 1091 tolse il territorio di Sinagra al convento basiliano di Troina cui nove anni prima l’aveva concesso e lo donò al convento basiliano Del Fico di Raccuia per il motivo che la chiesa di San Leone di Sinagra era suffraganea a quest’ultimo convento. Nel 1143 il re Ruggero I concesse a Blasio, abate dello stesso convento, il territorio di Sinagra con la chiesa di San Leone e i suoi possedimenti. La stessa chiesa fu nominata dall’arcivescovo di Messina, Mons. Lombardo in occasione della visita ad limina a Sinagra, nel 1594: Egli scriveva che “Il “Sacellum” di S. Leone apparteneva all’Abazia di Santa Maria del Fico cui rendeva 25 ducati l’anno”.
Vito Amico scrisse: “fra le chiese minori di Sinagra si tiene come più insigne quella di S. Leone Vescovo di Catania il quale è il principale patrono della gente. Celebrano la cripta con abitazione di eremiti, addetta al medesimo S. Leone, a 2 miglia dal paese con una fonte di acqua perenne”. Ancora, F. Nastasi e S.Raccuglia (nell’opuscolo“Sinagra”, Acireale 1910) scrivono: “Ivi (presso la grotta) fu eretta una chiesetta, della quale però non si vedono che pochi ruderi. Però verso la metà del 1700 un’altra chiesa fu a questa sostituita in contrada S. Leone, dove si conserva il simulacro del Santo.” In una data, non precisata della prima metà del 1700, una frana travolse l’antica chiesa di San Leone. Non si sa niente della fine dei reperti sacri che conteneva. La scultura sulla chiave di volta che si trova a Santa Maria Xilona ha tutte le caratteristiche di appartenere a quella chiesa eretta fra il 1082 e il 1091, sia perché la veste del Santo si confà perfettamente a quelle in uso dell’allora periodo cristiano, sia perché un cuneo di una porta in cui è scolpito San Leone non poteva non appartenere alla porta di una chiesa dedicata allo stesso Santo. Toccherà alla Sovrintendenza di Messina studiare, classificare e collocare nel periodo della sua fattura un reperto che ha tutta l’aria di essere di un valore inestimabile ai fini storici di Sinagra e dell’arte sacra del territorio.
Domenico Orifici