di Corrado Speziale
“3 giorni di normalità all’insegna della legalità”, riporta la locandina che pubblicizza l’evento, dal titolo “L’Alba di…una nuova primavera” previsto a Brolo il 7, 8 e 9 maggio prossimi.
Date non scelte a caso, visto che l’ultimo di questi giorni coincide con il 33.mo anniversario della morte di Peppino Impastato, il militante politico di Cinisi, barbaramente assassinato dalla mafia.
Ed è proprio l’associazione culturale brolese, che porta il nome dell’attivista fondatore di Radio Aut, divenuto un simbolo della lotta alla mafia, ad organizzare l’evento.
Alla conferenza stampa di presentazione della rassegna culturale ( nella foto un momento di questa), svoltasi ieri pomeriggio nella Sala del Consiglio Provinciale a Palazzo dei Leoni, i cui lavori sono stati coordinati da Antonio Parlato, vicepresidente dell’Associazione socio-culturale “Peppino Impastato” di Brolo, sono intervenuti il presidente della stessa, Sonny Foschino, Carmelo Ioppolo, presidente dell’ACIB – Associazione Commercianti e Imprenditori Brolesi e Giuseppe Scandurra, presidente della F.A.I. – Federazione Italiana Antiracket.
Tutti rappresentanti di organismi che concorrono all’organizzazione della manifestazione che vede la collaborazione anche dell’Associazione “Consequenze” di Roma e del Movimento “Spazi per la Cultura” di Messina, con il patrocinio del Comune di Brolo.
“Normalità” e “legalità” sarà, quindi, il connubio che farà da struttura tematica all’evento, che nei tre giorni coinvolgerà il mondo dell’arte, le istituzioni, la chiesa e la società civile in tre differenti siti: il Palatenda, il Cineteatro comunale ed il monumento La loggia dei Poeti, dedicato ad Impastato.
Sabato 7,
alle ore 16.00, la rassegna aprirà i battenti al Palatenda con “La fiera del libro”; a seguire, alle 17.00, verrà presentato il volume “100% Sbirro”, ediz. Dario Flaccovio, 2010, scritto da I.M.D., un componente della squadra “Catturandi” di Palermo, il cui nominativo viene mantenuto rigorosamente segreto.
Alle 19.00 artisti vari daranno vita ad un concerto live, dal significato inequivocabile: “Per non dimenticare”, mentre la prima serata verrà conclusa, sempre nella tensostruttura di Piazza Nunziatella, con un intermezzo teatrale, consistente in un dialogo virtuale con Peppino Impastato, scritto e diretto da Paolo Cusmano, dell’Associazione organizzatrice.
Domenica 8,
alle ore 16.00, darà il via al pomeriggio Giuseppe Lo Bianco, autore del libro “Profondo nero”, ediz. Chiarelettere, 2009, che incontrerà i lettori.
Alle 19.00, al cineteatro, don Salvino Raia, sacerdote – coraggio che opera a Barcellona P.G., terrà una discussione dal titolo “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”, in onore delle vittime di mafia. L’incontro farà da introduzione ad uno degli eventi più attesi: “(P)Resa di coscienza”, spettacolo teatrale a cura del Movimento Città aperta, per la regia di Raffaella Campo.
Lunedì, 9 maggio,
al Palatenda si inizierà sin dal mattino. Protagonisti saranno i ragazzi delle scuole che incontreranno i familiari delle vittime di mafia. Parteciperanno all’incontro Mario Caniglia, testimone di giustizia, e Giuseppe Scandurra, presidente del F.A.I..
Alle 12.30 dello stesso giorno, infine, ci sarà l’evento più atteso e commovente che concluderà la rassegna: La Loggia dei Poeti, il sito monumentale realizzato lo scorso anno da Pierluigi Gammeri (e voluto dall’associazione culturale brolese Sak-Be – ndr) , in memoria di Impastato, ospiterà la cerimonia commemorativa “9 maggio 1978, la morte di un eroe”.
Una corona di fiori sarà deposta accanto al monumento, dopo che tutti i convenuti avranno percorso i 100 passi, segnati sul marciapiede del lungomare che conduce al suggestivo luogo della memoria. Tale distanza separa, infatti, l’abitazione del ragazzo di Cinisi, divenuta poi “La casa della memoria”, da quella del boss Tano Badalamenti, data in gestione da un anno all’Associazione “Peppino Impastato” di Cinisi, per farne un centro culturale, dopo la confisca del bene da parte dello Stato.
“L’evento rappresenterà un’esperienza molto importante nelle attività che Brolo ha svolto e per le quali si è distinto all’insegna della legalità e della sensibilizzazione contro la criminalità organizzata” ha detto Antonio Parlato introducendo la conferenza.
Sonny Foschino, dopo aver, come di consueto, ringraziato l’ACIB per il suo impegno, ha invece concentrato il suo intervento nella descrizione del significato dello slogan che accompagna l’evento: ”Il tema principale che ci poniamo è quello di creare occasioni di sano confronto sul termine normalità, divenuto oggigiorno, nella società, un punto fondamentale di accomunamento.
Ciò in quanto – prosegue il presidente dell’associazione – c’è un concetto distorto del termine nel senso più alto ed autentico dello stesso”.
E trova nella “collaborazione collettiva, che può partire solo dal mondo giovanile” la ricetta per venir fuori da questa situazione.
E sui giovani ripone la propria fiducia anche Carmelo Ioppolo che spiega così ciò che è per lui il “senso di normalità”: “I ragazzi ci chiedono di fare di più. Ma per fare grandi cose, a volte, basta farne poche, purché fatte da ciascuno di noi”.
Il presidente del FAI, Pippo Scandurra, nel suo intervento, ha descritto la tre giorni brolese come “un segnale per la nostra Sicilia”, intendendo ciò anche come “una risposta che noi dobbiamo dare a questo territorio”.
Scandurra ha pure accennato alla lotta al racket intrapresa a Barcellona, cogliendo come spunto la presenza, nella kermesse brolese, del “Movimento città aperta” con la sua rappresentazione teatrale imperniata sulle vittime della mafia in provincia di Messina, e di don Salvino Raia, che nella città del Longano è stato vicino a chi denunciava in un momento molto critico.
Elogia, inoltre, l’operato dei movimenti, delle istituzioni e delle forze dell’ordine, che, in virtù di quanto di buono hanno fatto, adesso “non c’è più alibi nella nostra provincia, per gli imprenditori che non vogliono denunciare”, ammette il presidente del F.A.I..
Tuttavia, si sofferma su qualcosa che ancora non lo soddisfa: ”Vorrei più vicina la parte politica”, rivolgendosi, nel caso specifico, ai sindaci.
Ed un po’ a sorpresa, si rivolge ad un primo cittadino in particolare: “Mi dispiace che oggi non sia presente neanche il sindaco di Brolo, che tante volte è stato molto vicino a noi”.
Sicuramente il sindaco Salvo Messina, che delle campagne in difesa della cultura e dei valori della legalità, della giustizia e della democrazia, ne ha fatto il motivo conduttore del suo mandato amministrativo avrà modo di replicare a tale riflessione.