Primo attivo, sabato a Grenne di Ficarra, sulle colline dei nebrodi. L’occasione per confrontarsi e fare rete.
“Bellezze dei luoghi, patrimoni artistici, antiche parlate, cucina paesana, virtù civiche e specialità artigiane sono ancora custodite forse soltanto dalla miseria. Perciò quando l’Italia sarà sopraffatta dalla finta ricchezza che già dilaga, di solito nata dall’imbroglio, da facili traffici, sempre o quasi imitando qualcosa che è nato fuori di qui, noi ci troveremo a vivere in un paese di cui non conosceremo più né il volto né l’anima”
Leo Longanesi da “Taccuini” 1957
Fuori dai luoghi comuni, lontani dalla politica urlata, senza schemi o preconcetti, nasce un gruppo di lavoro, lontano da logiche gerarchiche o strutture che sanno di apparato.
Questo è Latitudine 37. Nome scelto non a caso.
Un gruppo che lavorerà per tavoli tematici, riallacciando amicizie sopite dal tempo e dai luoghi, creando nuovi punti di contato, stimolando nuove intelligenze nel segno delle competenze, della cultura e di quella “metapolitica” che andava di moda, come termine alternativo, negli anni ottanta.
“Auspichiamo per la nostra Terra un risveglio civico ed esistenziale, la rivendicazione delle differenze contro l’omologazione, la rivalutazione degli aspetti culturali, storici e linguistici della Sicilia (compresi tutti gli elementi connessi alle storiche minoranze etniche e religiose regionali, quali i greco-albanesi ed il cristianesimo di rito orientale), una nuova e diffusa sensibilità verso la natura contro il degrado ambientale, la duplice esigenza di rifondare legittimamente ed efficacemente i sistemi di partecipazione e quelli di decisione, la riconquista di nuovi spazi di creatività nella società alienata e governata dalla ripetizione, la ripresa di quelle componenti non-logiche (e quindi anche sacrali, mitiche e simboliche) che informano una società e il suo sostrato più profondo, quanto e più della ragione strumentale e progressiva; il rigetto dell’individualismo e dell’edonismo di massa oggi intesi come obiettivo supremo della emancipazione sociale; il problema di una nuova qualità della vita”.
Questo si legge in una sorta di patto che legherà chi vorrà partecipare a questo consesso “alternativo” che tra i suoi obiettivi si pone la Tutela del Paesaggio (Impegno per la difesa degli orizzonti naturalistici ed ambientali con particolare riguardo ai parchi regionali ed alle zone protette – spazi di segno identitario e culturale a tutti gli effetti – da considerare aree non alterabili in alcun modo). Lo sviluppo di una cultura e di un modus vivendi proiettato verso la Energie rinnovabili (Un Piano di valorizzazione ed incremento delle energie verdi come le solari, eoliche, fotovoltaiche, da installare però in ambiti precisi e definiti secondo le prescrizioni europee vigenti e non, come è stato fatto in passato, in ambiti vincolati). La Salvaguardia, Tutela e Valorizzazione dei Beni Culturali ( in funzione identitaria e di fruizione turistica ) ed il Consumo di Suolo Zero (Blocco quinquennale di nuova edilizia privata. Rilancio ristrutturazioni, infrastrutture pubbliche e demolizioni abusivismo ed eco-mostri).
Su un piano più proiettato verso la politica partecipata “Latitudine 37” ha alcuni punti fermi:
Piano regionale rifiuti ( No ad inceneritori e discariche comunque siano denominati. Si ad impianti di riciclaggio di rifiuti solidi urbani)
Sostegno all’Agricoltura (in specie quella biologica ed alle colture autoctone e specialistiche)
Difesa dei principi di Legalità (Osservanza delle normative vigenti e scrupolosa osservazione delle disposizioni legislative disattese ed ignorate sul territorio regionale da privati o da Enti locali)
Rilancio Autonomia e Federalismo (Sensibilizzazione e corretta informazione sugli aspetti di tutela sociale, naturalistica e finanziaria del patrimonio regionale rispetto a coercitive e predatrici logiche centraliste)
Tra i promotori dell’iniziati – tra i quali tanti hanno già sottoscritto quello che può essere considerato il documento comune d’intenti – ritroviamo giornalisti, docenti, professori universitari, liberi professionisti, esperti di agricoltura ed alimentazione, antropologi, archeologi, scrittori, e animatori culturali e critici d’arte…. ma la lista si allunga giorno dopo giorno.
L’incontro di sabato prossimo, a Grenne, sarà un vero e proprio seminario, articolato su più sezioni, con tavoli tecnici che si svolgeranno sia di mattina che nel pomeriggio.
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