L’AUTOPSIA SU VIVIANA – “Non si può stabilire con certezza causa della morte”
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L’AUTOPSIA SU VIVIANA – “Non si può stabilire con certezza causa della morte”

Non si esclude nessuna ipotesi. Rimane il “giallo” del soccoritore “senza volto”

Poco trapela, ma di certo l’esame sul corpo della donna non è stata risolutivo, almeno per il momento.

Quindi tutte le ipotesi rimangono aperte. Sono emerse diverse fratture su più parti del corpo, al torace, alle vertebre, alle gambe, compatibili con una caduta dall’alto (dal traliccio dell’alta tensione ?).  Il corpo, inoltre, era in avanzato stato di decomposizione (presumibilmente già dal giorno della sua scomparsa?), ed ora serviranno altri approfondimenti anche per capire il momento della morte.

Il patologo Spagnolo Ventura, uno dei medici legali che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Viviana Parisi, ha commentato: “Non possiamo escludere nulla, non possiamo escludere alcuna ipotesi sulla morte della donna. Abbiamo dei dati emersi dall’autopsia che vanno studiati che vanno attenzionati nell’insieme. È una lesività che può essere compatibile con una serie di aspetti, lo studio che faremo ci consentirà di sapere di più”.

L’autopsia è stata eseguita dai medici legali- oltre alla già citata  Elvira Ventura Spagnolo – anche da Daniela Sapienza e all’entomologo Stefano Vanin, trevigiano e docente dell’Università di Genova esperto di entomologia forense. Vanin ha collaborato in noti casi di cronaca come quelli di Melania Rea, Yara Gambirasio, Lucia Manca ed Elisa Claps.

Vanin partirà dalla vita degli insetti presenti nel luogo di ritrovamento del corpo, dove ieri ha raccolto terriccio, per stabilire la data presunta della morte: «La colonizzazione ci può raccontare il tempo trascorso».

I medici-legali avranno due mesi di tempo per rispondere alle domande di rito: quando e come è morta Viviana?

«Non si può dire nulla — detto ancora la Ventura al termine dell’autopsia —. Sono emerse lesioni, anche fratture, che devono essere studiate nell’insieme per capire se sono pre o post mortem».

Tutto sospeso, dunque, in attesa delle indagini tossicologiche, istologiche e genetiche.

Daniele, il marito, hanno precisato i legali. Sta malissimo, dicono, potrebbe aver perso insieme la moglie e il figlio che amava, tutto il suo mondo, e puntualizzano:«non è indagato e non era in casa quando Viviana è partita con suo figlio».

Presente all’autopsia anche una consulente di parte, la dottoressa Pina Certo, nominata dal marito di Viviana, Daniele Mondello, parte lesa nell’inchiesta viene assistito dagli avvocati Pietro Venuti e Claudio Mondello.

Intanto vige sempre l’appello del procuratore: «Chi sa parli».

E parla l’avvocato Pietro Venuti che assiste la famiglia del marito, Davide Mondello: «La signora Viviana, mamma premurosa, aveva purtroppo dei problemi di salute: è stata a lungo in cura nelle strutture pubbliche e prendeva psicofarmaci. Il Covid ha riacutizzato i problemi e quindi è chiaro che l’ipotesi del suicidio è possibile».

E mette in chiaro quello che fino a ieri era un pensiero inaccettabile per i familiari: «L’omicidio-suicidio è fra gli scenari, anche se naturalmente si spera sempre di ritrovare il bambino in vita» – Gioele, 4 anni, scomparso con Viviana il 3 agosto e ancora introvabile -.

Affiora dalle parole del legale (fonte Corriere della Sera) l’angoscia che lei possa averlo ucciso per poi farla finita. «Profondo dolore — infatti dice il legale — la famiglia è sconvolta e combattuta, s’interroga e nutre ancora speranze di rivedere il bambino».

Letterio Mondello il nonno di Gioele dice la sua. «Viviana è stata con noi tre mesi durante il Covid. Era molto turbata e l’hanno anche ricoverata. Ma era dolcissima e brava e non abbandonava mai il figlio. Non lo dava a nessuno, nemmeno a mia moglie» ed il nonno è pessimista sul ritrovamento del nipote:”«Se spero di rivedere il piccolo vivo? No, io penso di no dopo tanti giorni…».

L’inchiesta penale intanto va avanti.

Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che dopo aver aperto formalmente un fascicolo per omicidio e sequestro di persona senza tuttavia escludere il suicidio e l’incidente, ha rilanciato il suo appello: «Chi ha soccorso Viviana Parisi dopo l’incidente ha compiuto un’opera meritoria, mi sembra strano che non si siano fatti vivi. Vengano a raccontarci quello che hanno visto».

12 Agosto 2020

Autore:

redazione


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