Workshop a Palermo, forse, tra i partecipanti, anche Lada medico piscologa familiare, guaritrice.
La presentazione è fissata per lunedì 31 gennaio alle ore 20.00 presso il Centro Culturale Biotos,Via XII Gennaio, 2 (ang. Via Libertà)
Diviso in tre sezioni il seminario svilupperà i temi della
“Astrokarate” giorno 1 febbraio, dalle ore 20.00 alle ore 23.00
Tecniche di protezione e difesa psico-energe-tica! Riscopri il potere che vive dentro di te!
“L’Arte femminile” il 2 febbraio, dalle ore 20.00 alle ore 23.00
Recupera la salute, la bellezza, il fascino, l’avvenenza, … attraverso i segreti femminili dei templi antichi
“Cultura della Relazioni” il 3 febbraio, dalle ore 20.00 alle ore 23.00
Segreti per conseguire relazioni armoniose in tutti gli ambiti della tua vita: nella coppia, con gli amici, negli affari, in famiglia ……
Per informazioni:
Edimar 392 5918545
Patrizia 339 4087967
Il seminario di Palermo e la presenza di Lada, una guaritrice sciamana, offre lo spunto per un approfondimento sul mondo “magico” dello sciamanesimo e dei suoi riti, partendo appunto da alcune leggende, che essendo ricchi di simboli, dicono “tanto” su questo mondo.
Chi è Lada
Durante 12 anni di lavoro Lada ha aiutato migliaia di persone in Russia, Europa, Messico e altri paesi.
Come medico, Lada, da tanto tempo, ha compreso che la salute della persona comincia dalla salute della sua anima e dall’armonia nelle relazioni e perciò ha dedicato se stessa alla psicologia e allo studio dei metodi della medicina non tradizionale.
Coloro che hanno conosciuto Lada, la apprezzano per la combinazione della bellezza esterna e dell’anima, per la sua sincera compassione per le persone, la generosità con la quale dona la sua esperienza ed il calore dell’anima. Un intero team sta lavorando per aiutare la gente ad incontrarsi con lei in Sicilia
Testimonianza di Marlyn
…. Come posso esprimere ciò che ho vissuto all’ultimo seminario con Lada qui in Sicilia? Quando eravamo lassù sulla montagna con lo sguardo rivolto all’orizzonte, con la melodiosa voce di Lada che accarezzava sinuosamente i nostri cuori, risvegliandoli da un lungo letargo, con il suono dei suoi tamburi che echeggiavano nella valle madonita … come posso banalizzare con semplici parole tutto l’amore che si è risvegliato dentro di me? Il mio corpo è ringiovanito, si è scrollato di dosso anni di pesantezze, è diventato molto armonioso ed ha acquisito una nuova sensualità fresca e gioiosa. L’energia di Lada è veramente un miracolo! Lei è “il” “CUORE”!!! Auguro a tutti di incontrarla almeno una volta nella vita.
(Marilyn)
Leggende sugli sciamani siberiani
Le Leggende sugli sciamani siberiani vedono come protagonisti antichi sciamani alle prese con vicende straordinarie.
Non è un caso se il termine sciamano derivi dalla trascrizione russa šaman di una parola tungusa šamen e fu usata per la prima volta nel 1692 in una pubblicazione nella quale si raccontava di incontri con gli sciamani tungusi russo.
Qualche studioso ritiene che l’origine della parola sia orientale, dal cinese cha-men al sanscrito çramana.
Sciamanesimo siberiano
Lo sciamanesimo siberiano è una tecnica dell’estasi durante la quale il protagonista è convinto che la sua anima si trasferisca altrove, agli inferi per imbattersi negli spiriti o in alto nelle sfere celesti. Lo sciamano siberiano domina gli spiriti senza subire la possessione.
Le leggende riguardano soprattutto popoli di lingua altaica, quali i buriati, gli iacuti, i tungusi e gli altaici stessi.
Gli sciamani siberiani sono esseri in qualche modo prescelti, o per vocazione o per predisposizione ereditaria, che entrano nella sfera del sacro per compiere, quel che loro ritengono un viaggio extraterreno.
La consacrazione avviene tramite una cerimonia di iniziazione e di purificazione.
È di notevole importanza il costume impregnato di forze spirituali, preparato con pelle di renna o di uccello, che raggiunge talvolta i trenta chili a causa degli ornamenti; il costume è completato da un cappello, o un casco di ferro come usa tra i buriati, dalle calzature e da un bastone.
Inoltre è fondamentale il tamburo che lo sciamano utilizza nelle kamlan’e (sedute sciamaniche) per allontanare gli spiriti maligni e per attirare quelli benefici. Tra le funzioni dello sciamano siberiano vi è la guarigione del malato e di accompagnare l’anima del defunto nel regno dei morti
Leggende
La leggenda narra che venne chiamato in questo modo, ossia “lo sciamano senza mascelle” perché venne catturato per ben tre volte e fatto a pezzetti da un malintenzionato e miracolosamente lo sciamano risuscitò ma al posto delle sue mascelle bruciate gli furono inserite quelle di un vitello. Questo sciamano visse a lungo ed in punto di morte chiese di essere portato alle foci del fiume Botoma (affluente del Lena) dove morì. Ancora oggi, secondo la leggenda, gli abitanti di Botoma cercano di non incitare le mucche a muggire per timore che lo spirito dello sciamano risponda
Lo sciamano Bjukes-Jullejeen
La leggenda narra che durante un terribile temporale il protagonista, che fino ad allora aveva avuto una vita normale, venne colpito da un fulmine e ridotto in briciole. Sembrava morto, ma invece dopo poco tempo si mostrò a suo dire risorto ed in bella forma grazie al dio del tuono e del fulmine Sjujule-Chaan che ha dissezionato il suo corpo e l’ho ha fatto rinascere sciamano. Bjukes-Jullejeen aveva un fratello anche lui sciamano ed era figlio di un altro leggendario sciamano.
La figura dello sciamano
La figura dello sciamano nasce nelle società primitive con lo scopo di risolvere problematiche di base per la sopravvivenza di qualsiasi società, ovvero: salute – riproduzione- sussistenza
Secondo queste società primitive, in ultima istanza, erano gli spiriti ultraterreni a determinare la sorte e gli avvenimenti terreni; ogni problema poteva perciò essere risolto solo da qualcuno che avesse la capacità ed i mezzi per entrare in contatto con tali spiriti, affrontando un “viaggio” ultraterreno nel loro mondo, trovando lì la soluzione ai problemi.
Questo è lo sciamano, un “ponte” tra il mondo terreno e quello ultraterreno. Secondo la cultura sciamanica, non si può diventare sciamani per scelta o per semplice iniziazione, ma si deve ricevere una “chiamata” da parte degli “spiriti” e a questa chiamata non si può rispondere negativamente.
Detto ciò, è comunque possibile che alcune culture prevedano un qualche tipo di iniziazione per lo sciamano. Per chi la riceve, la “chiamata” è spesso un dramma: essa ne sconvolge la vita e ne mina seriamente la stabilità e l’integrità fisico-psichiche; il chiamato ne farebbe volentieri a meno. Tuttavia, il non accettare, sempre secondo la tradizione sciamanica, avrebbe conseguenze molto più gravi, che potrebbero portarlo fino alla follia ed alla morte.
Generalmente nello sciamanesimo classico, gli sciamani sono di sesso maschile, ma esistono anche sciamani di sesso femminile ed il loro numero aumenta man mano che ci si avvicina ai gruppi sedentari, soprattutto nelle società agricole e contadine (p. es. Uzbeki e Tagiki, ma anche Estremo Oriente e Sudest asiatico).
Il loro ruolo però è generalmente più marginale rispetto a quello degli sciamani maschi perché, sempre secondo la tradizione sciamanica, il “viaggio” dello sciamano di sesso maschile sarebbe di ben più ampio respiro, avrebbe un raggio d’azione molto più vasto e la sua azione sarebbe molto più potente. Le sciamane (dove esistono) sarebbero invece generalmente più “specializzate” in quelle cure che prevedono l’uso dell’erboristeria. Lo sciamano, diversamente da quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da un’istituzione, ma ha base empirica, possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico, in trance è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell’umanità attraverso l’amore e la comprensione. Durante l’estasi si impadronisce di lui una forza (che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale, sia animisticamente come spirito o demone): con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l'”altro”.
Sciamani dell’America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma anche temuto come la morte, per la sua potenza.
Alcune culture sciamaniche fanno risalire le loro origini alle donne, per esempio lo sciamanesimo che opera tramite l’aquila oppure in Cile, dove le sciamane Mapuche da 25.000 anni praticano guarigioni seguendo la luna. Addirittura presso i Ciukci dell’Asia settentrionale o i Daiaki delle coste della Malesia, lo sciamano si “trasforma” a volte in donna e come tale si sposa.
Gli Sciamani sono protettori della mitologia dei raccoglitori – cacciatori (la cui vita era basata sull’economia di sussistenza, sulla predizione e sul rapporto diretto con la natura) con un ruolo fondamentale sull’evoluzione delle società di cui facevano parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell’individualità e della libertà di ogni singolo individuo; divieto per lo sciamano è nuocere a sé e agli altri, mancare di rispetto alla Madre Terra e a qualsiasi espressione di vita, nonché ricevere compensi in denaro.
Aspetto significativo della “cura” nella credenza sciamanica è che la guarigione è sia fisica che psichica.
Parte della psichiatria moderna attribuisce le eventuali guarigioni ad ipnosi o autoipnotismo o anche ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali, per esempio, con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, “strappano” il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione terapeutica.
Lo sciamanesimo, originariamente legato alle culture di cacciatori-raccoglitori, appare diffuso quasi ovunque nel mondo, dall’Australia alle Americhe con caratteristiche comuni. Lo sciamanesimo è presente nel continente africano sotto diversi aspetti e forme e spesso usato come figura a scopo di lucro sulla popolazione molto povera e credente né presso le società di coltivatori di Melanesia e Nuova Guinea e neppure nelle zone delle grandi civiltà dell’antichità, come quella cinese, le grandi civiltà del Mediterraneo, quelle mesoamericane e andine.
Presso le grandi civiltà è possibile che sia originariamete esistito, ma che poi sia stato rimosso. In Africa, invece, dove è presente un’altra figura, quella dello stregone, non vi è alcuna traccia di sciamanesimo, nemmeno le più antiche pitture rupestri forniscono alcuna indicazione in proposito (nonostante vi siano ipotesi occasionali di segno contrario).
Sepolture in caverne del nord dell’Iraq, a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come petroglifi di 7000 anni fa del Nord America, recano tracce di riti sciamanici. Particolarmente radicato appare invece in Asia, specialmente in Siberia, dove non c’è o è stata minima la sovrapposizione di altre culture; lo sciamanesimo siberiano è pertanto considerato dagli studiosi quello classico, il più puro. Sappiamo che lo Stretto di Bering, spesso ghiacciato, era l’itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico (homo sapiens sapiens) per penetrare nel continente americano; dal sud-est dell’Asia penetrano fino in Australia, 53.000 anni prima della nostra era e gli attuali aborigeni sono i diretti discendenti.
Pratiche sciamaniche si ritrovano quasi ovunque: presso i Ciukci, gli Inuit, gli Yupik, i Samoiedi, i Cumani, i Tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del Borneo, in Oceania, nel Sud-Est Asiatico, in India, Tibet, Giappone e nel continente americano ma si hanno anche forme più “raffinate” come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo spirito di Jahvè nell’antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi messo fra i profeti). Riti sciamanici avevano continuato ad essere praticati nel corso della storia in Cina: la loro presenza è confermata dalle fonti storiche Han, secondo cui numerosi sciamani che abitavano il territorio cinese nel III secolo a.C. erano invitati dagli imperatori per la costruzione di altari e templi nella capitale.
Nonostante l’ostilità dei funzionari di corte essi mantennero un ruolo importante per oltre un millennio fino all’emanazione di un editto del 1023 che rimandava gli sciamani nelle loro province d’origine, decretando l’abbattimento dei loro altari; in un’epoca in cui lo stato si era ormai completamente confucianizzato lo sciamanesimo venne abolito dalla corte, continuando però ad essere praticato a livello popolare fino ai giorni nostri, seppur con una estensione molto minore.
Gli indigeni della Nuova Guinea, sotto l’effetto di alcune sostanze psichedeliche, erano convinti di entrare in contatto con i parenti defunti: il problema che sorgeva era che un morto tornato tra i vivi cambiava il proprio carattere, così da buono sarebbe potuto divenire cattivo e viceversa; questo cambiamento era alla base dei riti funerari, tesi a prevenirlo o ad assecondarlo. I Roro della Nuova Guinea inscenavano una strana cerimonia per richiamare al villaggio gli spiriti dei morti, considerandoli loro alleati.
Esistono diverse teorie per spiegare la diffusione quasi globale dello sciamanesimo, le principali sono:
La cosiddetta teoria diffusionista, ipotizza che il fenomeno, nato presso un popolo, si sia diffuso da un popolo all’altro, da un luogo all’altro.
La teoria della derivazione da una fonte comune, ipotizza cioè che ogni popolazione abbia attinto alla stessa fonte.
La cosiddetta teoria strutturalista, ipotizza che il fenomeno sia sorto contemporaneamente in vari luoghi e presso varie popolazioni perché innato nella struttura mentale umana.
Probabilmente (come spesso accade) il giusto sta nel mezzo e cioè che tutte e tre le teorie sono valide e non incompatibili, quindi si possono integrare tra loro.
Elementi fondamentali caratterizzanti
Secondo l’antropologia ufficiale, gli elementi fondamentali caratterizzanti dello sciamano, comuni a tutti i luoghi ove la credenza sciamanica si sia diffusa e pressoché identici dall’Australia alle Americhe, all’Asia, sono:
La chiamata sciamanica. Lo sciamano, prima di diventare sciamano, asserisce di ricevere una “chiamata” da parte degli “spiriti”, alla quale non può rifiutarsi di rispondere positivamente.
Il viaggio sciamanico. Un “viaggio” mentale, onirico nel “mondo degli spiriti”, che lo sciamano compie alla propria investitura e successivamente, con modalità differenti, ad ogni suo intervento volto a risolvere problemi propri, della comunità o di singoli. Le fasi caratteristiche del “viaggio” sono:
trance (stato psichico alterato che in alcuni casi viene raggiunto tramite l’uso di allucinogeni naturali e che permane per tutta la durata del “viaggio”),
metamorfosi, lo sciamano si trasforma (durante il viaggio, quindi in sogno) nell’animale che lo protegge e da cui deriva il proprio potere.
combattimento (compie durante il viaggio combattimenti contro gli spiriti ed altri sciamani).
ritorno (lo sciamano “rientra” dal “viaggio” con la soluzione al problema)
Anargirismo, ovvero il divieto per lo sciamano di ricevere compensi in denaro (pena la perdita del potere sciamanico).
Per saperne di più
M.A.Czaplicka, Aboriginal Siberia, Oxford University Press, Oxford, 1969
M.Eliade, Lo sciamanismo e le tecniche dell’estasi, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992
E.Lot-Falck, Religioni dei popoli altaici della SIberia, in Puech H.C., a cura di Le religioni dei popoli senza scrittura, Laterza, Roma, 1988
G.V.Ksenofontov, Leggende e racconti sugli sciamani presso gli iacuti, i buriati e i tungusi, Moskva, 1930
Mircea Eliade, Lo Sciamanesimo, Ed. Mediterranee, Roma, 1990
Claude Lévi-Strauss, capitolo Lo stregone e la sua magia in Antropologia strutturale, Il Saggiatore, Milano, 1966
Klaus E. Müller, Sciamanismo, Bollati Boringhieri, Torino, 2001
Michael Harner, La Via dello Sciamano, Edizioni Mediterranee, 1995
Mario Polia, Il sangue del condor. Sciamani delle Ande, Xenia, Milano 1997
Piers Vitebsky, Gli sciamani, Edizioni E.D.T., Torino, 1998
Danièle Vazeilles, Gli sciamani e i loro poteri, Edizioni Paoline, Cuneo, 1993
Alfred Metraux, Religioni e riti magici degl’Indiani dell’America Meridionale, Il Saggiatore, Milano, 1971
Evelyn Lot-Falk, Il tamburo dello sciamano. Fiabe eschimesi, Mondadori, Milano, 1989.
Andreas Lommel, La funzione dello sciamano, Kos, 1985
Joan Halifax, Lo sciamano. Il maestro dell’estasi, Red Edizioni, Como 1990
Anna Saudin, Costanzo Allione, Lo sciamanesimo siberiano, Xenia, Milano 2002
Graham Hancock, “Sciamani”, Corbaccio 2007
Patricia Telesco, “magia positiva”,il punto di incontro
Antonello Colimberti, Musiche e sciamani, Textus, Milano 2000
Marazzi U. Testi dello sciamanesimo siberiano e centroasiatico Editore UTET (collana Classici delle religioni), 2009
Testi di Carlos Castaneda
Gli Insegnamenti di don Juan
Pubblicato anche con il titolo A scuola dallo stregoneù
Una realtà separata
Viaggio a Ixtlan
L’isola del Tonal
Il secondo anello del potere
Il dono dell’aquila
Il fuoco dal profondo
Il potere del silenzio
L’arte di sognare
Tensegrità-Passi magici
La ruota del tempo
Il lato attivo dell’infinito
notizie tratta da internet e da wikipedia