Poteva e doveva essere la partita della svolta, è stato un vero e proprio incubo.
Il Foggia passa 3-0 al San Filippo grazie ai gol di Giglio al 18’, Licata al 72’ e Zizzari al 94’ e il risultato è specchio fedele di un match dominato dai ragazzi di Pasquale Padalino. Giallorossi mai in partita, confusi, lenti, prevedibili e senza idee che hanno sofferto il predominio fisico, tecnico e tattico di un Foggia ormai fuori dal tunnel, quel tunnel che sembra aver imboccato il Messina. Catalano stravolge la squadra passando al 4-3-3 con il debuttante Piovì in cabina di regia con Bucolo e Guerriera in mezzo, davanti spazio al trio formato da Parachì, Lasagna e Corona.
Il match è subito un monologo dei rossoneri che al 18’ passano con Giglio che da due passi batte Iuliano con tap in sottomisura, punendo la disattenzione della difesa messinese dopo un corner di Cavallaro. Al 26’ è capitan Agnelli che impegna Iuliano con una punizione dai 25 metri. Al 35’ è Agostinone a mandare alto dal limite sinistro dopo un bella galoppata. Al 38’ ancora Foggia pericoloso con Cavallaro che dai 20 metri costringe Iuliano alla deviazione in corner. Al 41’ il primo tiro del Messina con Quintoni che su punizione, dal vertice sinistro dell’area, colpisce l’esterno della rete. Le squadre vanno al riposo mentre la curva sud chiede ai giocatori di uscire gli attributi.
Nella ripresa neanche gli ingressi di Guadalupi al posto di Piovì e Buongiorno al posto di Silvestri, e il successivo passaggio al 4-2-4, scuotono i ragazzi di Catalano che sfiorano il gol del pareggio solo al 57’ lasagna che ben liberato in area stoppa e tira alto sopra la traversa. Al 60’ è Agostinone a sfiorare il raddoppio con uno splendido tiro a giro dal limite destro che sfiora l’incrocio. Al 71’ è Quintoni a salvare su una conclusione a botta sicura del neo entrato d’Allocco. Sul successivo corner dalla sinistra il Foggia raddoppia: ennesima dormita della difesa giallorossa e Licata da due passi nonostante l’equilibrio precario dovuto alla marcatura riesce a battere Iuliano. Il Messina si sveglia troppo tardi e la sua reazione, seppur orgogliosa, è comunque isterica e disorganizzata infatti prima Narciso salva su Parachì poi al 77’ Corona, dopo un corner dalla sinistra, prova a sfruttare un’errata uscita di Narciso ma la sua conclusione è murata in corner dalla difesa pugliese.
Sul successivo calcio d’angolo la palla deviata arriva a Guerriera che dal limite sinistro impegna con un potente destro. Ma è solo un fuoco di paglia, la reazione giallorossa si spegne presto e il Foggia torna padrone della situazione. Al 90’ Iuliano mette in corner una conclusione di D’Allocco ma non può nulla 4 minuti più tardi sulla collusione ravvicinata di Zizzari liberato centralmente da un compagno. Serve una riflessione accurata di questo ko, occorre capire come mai la squadra abbia mancato un appuntamento così importante visto che il doppio turno interno con Foggia e Poggibonsi avrebbe rappresentato la svolta della stagione.
Invece la squadra ha sbagliato tutto ciò che si poteva umanamente sbagliare come confermano le scuse di Ignoffo, uno degli “anziani” della squadra, verso i tifosi a fine gara. La classifica adesso si fa veramente preoccupante visto che il Messina è, insieme al Castel Rigone, davanti solo all’Arzanese. Ovviamente è presto per esprimere giudizi visto che l’ottavo posto dista solo 4 punti ma bisogna assolutamente cambiare marcia se non si vuole buttare al vento un biennio di proclami e sacrifici: il campionato non aspetterà il Messina per sempre.
Antonio Macauda