di Corrado Speziale
A Brolo ogni circostanza è utile per testimoniare l’impegno di tutti verso la legalità, il dialogo e la cultura.
L’occasione, quest’ultimo fine settimana, è stata l’undicesima Fiera degli Sposi, svoltasi all’interno del palatenda comunale a Piazza Nunziatella, organizzata dall’ACIB – Associazione Commercianti ed Imprenditori Brolesi, e patrocinata dall’Amministrazione comunale guidata da Salvo Messina, la cui sezione dedicata agli eventi culturali è stata curata dall’Associazione “Peppino Impastato”.
Domenica sera, a conclusione dell’ultima giornata della rassegna, l’ospite su cui si è concentrata l’attenzione dei tanti visitatori, che anche quest’anno non hanno voluto mancare l’appuntamento con le proposte per i “fiori d’arancio”, è stato Antonio Mazzeo, scrittore, reporter, militante ecopacifista e autore di tantissime, importanti inchieste in giro per il mondo, il cui ultimo libro “I Padrini del Ponte – Affari di mafia sullo stretto di Messina” (edizioni Alegre, 2010), sta riscuotendo un grosso successo.
Ed è stata appunto la presentazione della sua ultima opera a suscitare nella gente tantissimo interesse, quantunque l’autore fosse già alla sua terza presenza a Brolo e ne avesse esposto precedentemente i contenuti il 9 maggio dello scorso anno, nella Sala Rita Atria, in occasione dell’anniversario della morte di Peppino Impastato.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti portati dal presidente dell’ACIB Carmelo Joppolo, ad introdurre Mazzeo e commentare con lui i contenuti del volume, ci ha pensato Sonny Foschino, presidente dell’Associazione “Peppino Impastato”.
Ma ad “animare” l’angolo culturale, allestito appositamente dentro la tensostruttura, è stato soprattutto il pubblico presente, attratto dall’esposizione dello scrittore, che ha coinvolto tutti su un argomento che generalmente, purtroppo, non è facile veder dibattere fuori Messina: Il Ponte sullo Stretto, con tutto ciò che ruota intorno alla sua realizzazione, specificatamente riguardo il giro di interessi che coinvolge tantissime figure di spicco del malaffare, tra imprenditori, politici, faccendieri, massoni, boss mafiosi.
I “Padrini del Ponte”, appunto, che, piccoli o grandi che siano, hanno messo le mani nell’affare del secolo.
E fino ad oggi nessuno, più di Mazzeo, aveva saputo cogliere ed analizzare situazioni e strategie di portata planetaria che compongono un sistema in cui convergono tutti gli interessi possibili e immaginabili, più delle volte ben celati sotto volti puliti di insospettabili senza scrupoli.
Mazzeo mette insieme una quantità incredibile di pezzi di un mosaico, costruendo una mappa geopolitica del crimine che comprende il Canada, l’Arabia Saudita, le Antille, Gli Stati Uniti, spostando poi massicciamente il baricentro dalle nostre parti.
Dopo aver dibattuto su tutto ciò che conduce all’affare della megaopera, l’autore, nella parte centrale del dibattito, descrive la gara per la scelta del General Contractor – ovvero della cordata di imprese cui spetta il compito di redigere le ultime due fasi del progetto e realizzare i lavori – non risparmiando dei precisi attacchi, come sua consuetudine: ”Prima di aprire le buste sapevano benissimo chi si sarebbe aggiudicato l’appalto”. E qui parla di denunce per violazione delle normative europee, portate anche attraverso iniziative parlamentari. Definisce “politicamente trasversale” tutta la fase riconducibile alla scelta delle imprese partecipanti, disapprovando a gran voce la “Legge obiettivo”, famigerata norma che bypassa ogni controllo approvativo a carattere locale, sia tecnico che amministrativo, ritenuta “criminogena” persino dalla Commissione Parlamentare Antimafia, poiché concede al contraente generale enormi facoltà e poteri di operare scelte strategiche e quindi affaristiche, senza preventive autorizzazioni da parte degli organi pubblici.
Tutto questo secondo il principio del “fare”, senza “intralci” da parte della Pubblica amministrazione.
Rispondendo a due domande sul delicato tema dell’informazione locale, gestita, come si sa, in buona parte, da “potentati” che sognano, da sempre, Scilla e Cariddi avvolte da una immensa gettata di cemento, Mazzeo sa bene dove riporre le proprie speranze ed aspettative: “Le reti Internet vanno difese a tutti i costi, perché è l’ultima frontiera che possa garantire il diritto d’espressione e dare speranze di libertà e cambiamento”.
Ed in linea con tali principi mostra una certa soddisfazione nei confronti di chi resiste all’ideologia pontista: “A Messina si è sviluppato un certo movimento dal basso che nonostante il monopolio dell’informazione è riuscito ad essere Davide che ha bloccato il modello Golia della cementificazione selvaggia”.
“I Padrini del Ponte” è così il frutto di un approfondito lavoro durato anni, in cui l’autore ha vivisezionato realtà che vanno ben oltre ciò che quotidianamente appare. Una megaopera anch’essa, ma nel senso buono dell’aggettivo, costruita su 200 pagine ben scritte, che denuncia, resiste, informa, sensibilizza, ed al tempo stesso lancia la sfida ai potenti, in difesa della dignità di un territorio adombrato da atteggiamenti acquiescenti e quindi complici di un sistema che come un fiume carsico sta, pian piano, silenziosamente, trascinando Messina verso inquietanti destini.
In virtù di questo lavoro, che ad oggi segna l’apice di un lungo impegno politico e civile, Antonio Mazzeo si è aggiudicato il prestigioso premio nazionale “Giorgio Bassani”, riconoscimento che “Italia Nostra” riserva con cadenza biennale a chi si è particolarmente distinto nella difesa delle bellezze del territorio. L’attivista messinese ha voluto condividere il premio con tutti i militanti della Rete NoPonte di entrambe le sponde dello Stretto, ed i liberi cittadini protagonisti di tante battaglie contro la realizzazione del più grosso “ecomostro” della storia d’Italia.
Anche l’argomento “Ponte sullo Stretto” è così entrato negli annali degli incontri brolesi, vissuti nel segno della crescita sociale, culturale e politica della cittadinanza, secondo le linee tracciate dall’Amministrazione comunale, guidata da Salvo Messina.
Dopo l’incontro con Antonio Mazzeo, la serata è proseguita con l’esibizione dell’Associazione “Impastato” in uno dei pezzi forti del suo repertorio: “Lunga è la notte”, recita dedicata all’attivista politico di Cinisi, assassinato dalla mafia. Tra gli ospiti, anche gli attori di cabaret della compagnia “Lasciate libero lo scarrozzo”.
Il giorno precedente, sabato, lo scrittore Michele Starvaggi, aveva dibattuto con il pubblico, anticipando i contenuti del proprio libro “Il coraggio di vivere” (edizioni Ilmiolibro.it, 2010), che sarà ufficialmente presentato a Brolo il 17 marzo.
Venerdì, invece, sempre a margine dell’undicesima Fiera degli Sposi, c’era stato l’intrattenimento musicale dal vivo di Enzo Mana, all’anagrafe Enzo Mammana, che, tra l’altro, è presidente dell’ A.C.I.O., storica associazione antiracket orlandina.