Lui, nato nel 1958, figlio di Ugo e Lidia, iniziò a correre su in piccolo “Gilera”, copia da 50CC, delle moto che al tempo facevano epoca lungo le piste africane. Un amore, con la velocità a prima vista, che l’ha resto uno dei personaggi più eclettici e simpatici, veramente autentici, del panorama rallistico siciliano, dove ancora sogna di vincere.
“il motore e’ feroce
mentre taglia ruggendo
la pianura”
“la gente aspetta
il suo arrivo
per ore e ore
e finalmente quando
sente il rumore
salta in piedi e
lo saluta con la mano
gli grida
parole d’amore
e lo guarda scomparire
come guarda un
soldato a cavallo
a cavallo
nel cielo di aprile”.
I testi di Lucio Dalla scritti per Nuvolari calzano perfettamente per rivivere e rievocare, attaverso una carrellata di foto e di articoli, la storia sulle quattro ruote di Leonardo Giuseppe Caranna, pilota brolese, tra i più longevi e vincenti di Sicilia.
Una storia fatta di uomini e corse, di nottate lungo i tornanti della”speciali” dei nebrodi , dell’asfalto della pista di Monza, di odori di olio bruciato, guarnizioni andati in fumo,della gomme dei pneumatici, degli aspri tornanti sull’aspromonte,d ove esordì il 21 luglio del 1978, di amicizie, sconfitte, sfortuna ma anche successi e riconoscimenti.
Lui, nato nel 1958, figlio di Ugo e Lidia, iniziò a correre su un piccolo “Gilera”, copia da 50CC, delle moto che al tempo facevano epoca lungo le piste africane.
Un amore con la velocità a prima vista, che l’ha reso poi uno dei personaggi più eclettici del panorama rallistico siciliano.
Infaticabile trascinatore, dotato di un entusiasmo carismatico, si portava dietro, gara dopo gara, centinai di amici e tifosi, sponsor e amanti del rombo delle macchine, in quella che è stata la grande epopea dei rally isolani. Dove le regole erano meno rigide di quelle attuali, il contatto con il pubblico spesso pericolosamente vicino, i motori venivano elaborati in officine improvvisate, c’era il gusto del correre ed il talento, tanto, da esprimere.
Leo, estroverso e sempre pronto ad affrontare nuove sfide, diventò presto il numero uno, l’avversario da battere, senza di lui la gara non aveva senso.
Lui non mollava mai.
Era il tempo di Munari e Colin McRae ancora dove fissare la sua stella nel firmamento del rally europei.
Di Caranna, a tutti piaceva il suo stile di guida.
A volte troppo irruento, che facilmente lo portava a rompere. Lui osava sempre, anche quando aveva la vittoria in tasca. Forse per questo era seguito e ammirato.
L’inizio dell’attività agonistica risale al 1978, quasi quarat’anni fa.
Oltre cinquecento gare con una serie di navigatori al suo fianco che diventavano – gara dopo gara – amici, compari, confidenti. Mitico il suo rapporto con il messinese Alizzi.
La vettura d’esordio fu una 128 Rally, acquistata usata da un reverendo, don Brunitto.
Quella fu una gara preparata e studiata al tavolino dell “Inferno dei Polli”, lungo la via Pirandello a Brolo con Carmelo e Basilio, con i quali condivideva la passione delle gare, anche loro proprietari di una macchina, simile alla sua, praticamente di serie.
Del gruppo faceva parte il fido fratello Saro, che l’ha sempre seguito, come un’ombra, condividendone gli umori e le fortune.
Leo nella sua carriera ha provato molte auto, facendole salire sul podio, dai mitici “Deltoni”della Lancia – da quelle a 8 valvole alle più potenti a 16 -, alle recenti Mitsubishi evo ma all’inizio correva sulle Ritmo, la 105, la 130, ma anche con le 112 Abart, passando attraverso l’era delle Sierra e delle Escort.
Tempi in cui matura il rapporto di amicizia e di stima con Pippo Vinci, titolare della concessionaria Fiat di Brolo.
Anche lui credeva in Leonardo, conosceva bene il settore, avendo partecipato alle prime cronoscalate nazionali, fu tra i primi a vederne il talento, finanziando le prime “elaborazioni” importanti.
Poi Leonardo consolida il rapporto umano, ma anche sportivo, con Carmelo Occhiuto, fonda insieme la Nebrodi Sport di Brolo, punta alla creazione di una Rally tutto locale, che in alternativa al “Nebrodi”, si corresse esclusivamente su un tracciato che toccasse i centri collinari della zona.
E qui il ricordo non può non spostarsi su Mariella Augello, andata via troppo presto, e certamente autentica dama del rally siciliani.
I tempi corrono via.
Ora a preparare le sue macchine sono i fratelli Lacchese, Nino e Calogero, e i Virzì, Peppe e Armando per quanto riguarda la carrozzeria e gli assetti.
Erano tempi in cui la passione superava gli intessi economici. Tutto era fatto per la voglia di vincere. Difficilmente professionalità, pezzi di ricambio, elaborazioni erano pagate, anzi ci si tassava per far correre il “campione”…
Altri tempi e poi guardando le foto e gli sponsor dipinti sulle fiancate delle auto, scorre via, come un film, un modo di imprese e imprenditoria locale, oggi sparito, scomparso, dimenticato.
Agli inizi degli anni 90, l’automobilismo a Brolo e dintorni, grazie a Leo, ai suoi exploit, era un punto di partenza o di arrivo per tanti, si discuteva accanitamente di corse e di motori nei bar, quasi come se si parlasse di calcio.
E non era un caso vedere Caranna provare prototipi, le formula tre, bolidi da pista, sulle strade appena asfaltate, ancora da consegnare a enti e comuni, che diventavano piste, sotto lo sguardo benevolo di tutti.
Probabilmente quei tre amici non immaginavano quanta importanza avrebbe assunto negli anni a venire la loro voglia di correre. Segnando la vita di Leonardo, che oggi ancora non ha alcuna intenzione di mollare.
Prepara la 101^ Targa Florio, quiella del 2017: “la voglio correre con mio figlio Ettore, dice – anche lui un campione del volante segnalato dalla commissione Csai e tra gli emergenti del trofeo Renault centro\sud – anche per consolidare il record di partecipazione a questa corsa leggendaria.
Leonardo Caranna ha vinto sempre di suo, la fortuna al volante spesso gli ha girato le spalle, ma si può dire che ha creato la base per la diffusione della cultura dello sport del motore in questo pezzo d’Italia. Esempio di sportività, sorriso aperto, cocciuto sempre corretto.
Tra i suoi ricordi più belli rammenta una serie di vittorie forse la più bella quella al rally del Tirreno, degli “assoluti”, alcuni record che nonostante il tempo passato, ancora resistono.
Tra i rimpianti quello che brucia di più è aver perso un “Messina”- anni novanta – a pochi metri dalla traguardo finale per la rottura del motore, quando era in assoluto al primo posto, e poi sorridendo dice anche, raccontandosi, di come per “amore” abbia rinunciato all’opportunità di provare in Formula Uno.
Lo voleva Nino Miragliotta, che scopriva a quei tempi Alboreto e che l’aveva visto girare a Monza.
Poi guardando l’album dei ricordi, sorride raccontando di Vaccarella, che considera un vero maestro, e dei suoi consigli, di come gli parlava della gara che aveva visto, sottolineandogli sia gli sbagli che i suoi pregi vincenti.
Ricorda che quando iniziò a gareggiare aveva diversi modelli di riferimento, ma “ora a quasi quarant’anni di gare sulle spalle penso solo di essere Leo Caranna e questo mi basta” – Aggiungendo – . Mi piace l’atmosfera della gara, gli odori, la tensione, le cariche emozionali, e anche se spesso mi confronto con piloti che potrebbero essere miei figli, quando metto casco e allaccio le cinture mi sento anch’io come loro: un ragazzo pieno di entusiasmo”.
Ciao Leo, – noi ti inseriamo a ragione nel club degli articoli dedicati ai “brolesi ” – continua a gareggiare e vincere.
Lo sport ha bisogno del tuo entusiasmo, della tua risate e del tuo saper essere semplice… come quando, a scuola, imitavi Stanlio e facevi sorridere tutti.
E ovviamente anche Leo caranna entra di diritto nella rubrica “Brolesi”.
Scomunicando ne ha fatto una rubrica. Ecco alcuni titoli da ricercare nell’archivio del nostro giornale.
BROLESI IN “EQUILBRIO”- CONO BARNÀ E NATALE CALDERARO, INSIEME , IN CIMA AL GOTHA DEL MONDO SCIENTIFICO MONDIALE
Brolo – Tutti meno uno
Ricordando il Vajont – E Brolo, quella mattina, pianse un suo “figlio”
Antonio Agnello – La morte di un imprenditore brolese
Brolesi – Vincenzo Stancampiano, l’arte dell’intarsio e il serio lavoro di artigianoBrolesi –
STORIE BROLESI – LA MAESTRA LETIZIA
Nuovi Poveri – L’onorevole non arriva a fine mese
STORIE BROLESI – Il “Barone” del mare
SBARCHI & GUERRA – 72 ANNI ANNI FA GLI AMERICANI A MALPERTUSO
RICORDI BROLESI – Vent’anni. Quando la Tiger li festeggiò al Gattopardo
Poeti Brolesi – Vittorio Ballato
Personaggi – Brolo: l’ultimo saluto a “don Nunzio” Giuffrè
NINO SPEZIALE – “Le piene del torrente … e della mia vita”
Mangiar Bene – A Brolo c’è, da sempre, “La Quercia”
LUTTI BROLESI – E’ morto uno dei “padri” del sindacalismo sui Nebrodi.
LA STAZIONE & BROLO – L’ULTIMO TRENO
DON SABBATURI – A BROLO, LA MORTE DELL’ULTIMO ARTIGIANO
DOLCEZZE BROLESI – Armando finisce tra i quaranta pasticceri fotografati da Giò Martorana
CINEMA E UOMINI – I Vitelloni “Brolesi”
CIAO VINCENZO – Ieri i suoi funerali a Brolo
CAMERA DEL LAVORO – QUELLA DI BROLO È “UNA FUCINA DI FORMAZIONE”
BROLO, BROLESI E IL CARNEVALE – Ettore Salpietro, uno scienziato nella tradizione della “festa”
Brolo e la Guerra – A 70 anni dallo sbarco
BROLO AMARCORD – Ecco la “Scuola”
BROLO “GELATO EXPO” – CHI CI SARÀ! ( storia dei bar di Brolo)
BROLO & LA GUERRA – Le foto dello sbarco
BROLO & LA GRANDE GUERRA -“CHI DIEDE LA VITA EBBE IN CAMBIO UNA CROCE”
BROLO – SI CELEBRA, TRA ANTIMILITARISMO E COMMEMORAZIONI STORICHE, LO SBARCO AMERICANO DEL 1943
BROLO – Si celebra, tra antimilitarismo e commemorazioni storiche, lo sbarco americano del 1943
BROLO – Ordigno bellico rinvenuto in mare a Malpertuso, ultimo testimone dello sbarco degli alleati
Brolesi: Joe Ziino – Un “pezzo” di paese che va via… in America
Brolesi: A “Puntidda” – L’oste di Lacco, che ha attraversato un secolo … va via.
Brolesi, Pippo Cipriano – Pescatore, “bandito & pentito”… è morto
BROLESI CHE VANNO VIA – Mariano Scarpaci il “compagno” imprenditore
BROLESI – Tra ironia e amarcord
Brolesi – Santa Lucia del ’41, quando “Ciccio” s’inabissò
BROLESI – Ricordando Carmelo Ricciardello, “inghiottito dal fango” nell’alluvione di Scaletta
BROLESI – Piccoli meccanici … era il 1955
BROLESI – Nino Capitti, “maestro pasticcere”
Brolesi – Morire per un lavoro.
BROLESI – MA QUALE SICUREZZA? I GO KART SI VEDEVANO COSÌ
BROLESI – La neve del ’62 in attesa del “Big Snow”
Brolesi – La buona pesca
Brolesi – La Bidella
Brolesi – L’atto di eroismo di Basilio Napoli
BROLESI – Indaimo e gli altri in consiglio comunale
BROLESI – GIUSEPPE BELLANTONI UN GRANDE BARITONO “DIMENTICATO”
BROLESI – E piazza Nasi divenne piazza Mirenda
BROLESI – E loro andavano all’Università
BROLESI – Don Carmelo, il “primo” telefonista
BROLESI – 1 milione di kilometri con l’Onorevole.
BROLESI – “Reverendi”
Brolesi – “Pezzi di Scuola” che scompaiono.
Brolesi – “Peppinello”
Brolesi – “All’ombra dell’ultimo sole”
Assenze – Ciao Giovanni.
Arturo Caranna – Un brolese “sovversivo”
ANTICA BROLO – LA LEGGENDA DU SUGGHIU
AMARCORD BROLESI – La prima sagra del pesce, erano appena iniziati gli anni ottanta
A Proposito del Giro – Quando passava da Brolo, e Moser era testimonial delle gare che i brolesi organizzavano
PIPPO SOTTILE – ELOGIO AL GRANDE “PICCOLO” ATTORE
Don Cono “U Chiareddu” – Tra imprenditoria e turismo … un burbero sognatore, brolese doc, che va via
BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”BROLESI – I 100 anni di “don Vasile”
Brolesi – Si “allunga” la via dedicata a Don Carmelo Pizzino
Rivendendolo – “Ogni giorno come se fosse l’ultimo”, quando i brolesi divennero tutti attori
Brolesi – Mimmo Caranna, a dieci anni dalla sua scomparsa
Contrasti – Quieto, irrequieto, inquieto, a Brolo “‘u Ploratu” mostra la sua suggestiva bellezza
Ritratti di Brolesi – Il paese che cambiava, era il 1957
Storie Brolesi – Luca Buonocore… la Cina è vicina ed il Futuro è già realtà, anche dentro uno spot televisivo
Brolo, Brolesi e la Chiesa – Dieci anni fa veniva ristrutturata
Maestri a Brolo, Domenico Siragusano – Improvvisamente mi torna in mente il mio maestro
Brolesi – I Contipodero, a cavallo di tre secoli
BROLESI – DON MICHELE IL “RAGIONIERE”. STAMANI I SUOI FUNERALI
Brolesi che vanno via – La morte di Don Vasile, centenario del paese
BROLESI – “Vossiabbinirica,” Don Saro
BROLESI DI SUCCESSO – DIANA ANDREOTTI AL VIRGIN AUSTRALIA MELBOURNE FASHION FESTIVAL
BROLESI TRICOLORI – AL CAMPIONATO MONDIALE DELLA PIZZA 2016 C’ERA ANCHE FRANCESCO BACINA IODICE
BROLESI – I vent’anni del “Central”
NINO CAMPOCHIARO – Quando un eterno sognatore, che non si arrende mai, va via
BROLESI – A Rossella Bruno il iMig2016
LEO CARANNA – “La gente aspettava il suo arrivo”, mentre sentiva il rombo della sua auto
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