Ad essere tradotti in carcere sono stati Alfio Papotto, “detto Alfredo”, nato a Bronte (CT), classe 1981, Gianluca Papotto, nato a Bronte, classe 1985, Samuele Rosario Lo Castro, nato a Randazzo (CT), classe 1985 e Salvatore Crastì Saddeo, nato a Randazzo (CT), classe 1976. Il giudice ha invece disposto i domiciliari per Nunzio Spartà, nato a Bronte (CT), classe 1975, accusato di ricettazione.
Intorno alle ore 20 di domenica 30 dicembre 2012, un commando di malfattori, tutti con il volto travisato da passamontagna, sorprese una coppia di coniugi mentre rincasavano presso la loro abitazione di Letojanni. Con l’utilizzo di due pistole, i malviventi obbligarono le vittime a fare ingresso in casa non esitando ad agire con estrema violenza nei confronti dell’uomo che tentò di reagire ma venne colpito al volto. Dopo aver rovistato nell’appartamento, ed aver recuperato ogni oggetto di valore, i sequestratori costrinsero l’uomo – sempre sotto la minaccia delle armi – a consegnare le chiavi della gioielleria ubicata nel centro di Letojanni, gestita dalla figlia delle due vittime.
A quel punto, alcuni membri della banda si erano diretti verso la gioielleria, mentre un terzo soggetto, unitamente ad altri due complici, era rimasto in compagnia delle vittime, continuando a rovistare nell’abitazione. Il gruppo diretto alla gioielleria, grazie alle informazioni estorte alle parti offese sulle combinazioni della cassaforte, riuscivano ad accedere alla gioielleria appropriandosi dei preziosi custoditi nella cassaforte. Al termine dell’azione criminosa, i malviventi avevano costretto le vittime a raggiungere il bagno, dove venivano legate a due sedie, con del nastro adesivo da imballaggio.
Solo dopo tre ore, i due coniugi, dopo essersi slegati, riuscivano a chiamare i Carabinieri di Taormina, lanciando la richiesta di soccorso.
Tempestivo l’intervento dei militari che avviavano subito accertamenti volti all’identificazione dei malfattori. Sin dalle prime battute, i Carabinieri focalizzavano l’attenzione sui possibili basisti ed esecutori del sequestro, individuando due fratelli di origini polacche residenti a Letojanni. Dopo alcuni giorni dall’evento delittuoso veniva quindi sottoposta a controllo, sul lungomare della frazione Mazzeo di Taormina, l’autovettura dove viaggiavano i fratelli Luca e Andrea Lo Turco.
Nel corso della perquisizione, i Carabinieri rinvenivano una collana di perle e oro giallo, ancora recante l’etichetta con il prezzo (4.950 euro), provento della rapina. Poco dopo, nel corso della perquisizione presso l’abitazione dei due fratelli, venivano poi rinvenute, abilmente occultate, due borse con preziosi, monili e bigiotteria, tutti provento della rapina ai danni dei coniugi.
Le successive attività investigative avevano consentito di individuare un altro soggetto del luogo, identificato in Salvatore Ferrara, milazzese classe 1975, nella cui abitazione, i militari dell’Arma avevano rinvenuto una pistola, un passamontagna e gli abiti utilizzati durante la rapina.
Nel proseguo dell’attività investigativa, anche grazie alle dichiarazioni rese dalle vittime, i Carabinieri riuscivano a ricostruire le varie fasi della rapina e del sequestro di persona, acquisendo importanti elementi circa le responsabilità penali nei confronti di Gianluca e Alfio Papotto, Samuele Rosario Lo Castro, Salvatore Crastì Saddeo e Nunzio Spartà.
Nella notte tra sabato e domenica, pertanto, i Carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento custodiale emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta del Sostituto Procuratore della locale Procura della Repubblica, che ha condiviso pienamente le risultanze emerse nel corso delle indagini dei Carabinieri di Taormina.(http://laprovinciamessina.it)
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