Il testo della lettera aperta al Sindaco di Messina, Cateno De Luca con la richiesta di convocazione di tavolo di lavoro su problematiche COVID19 e conseguenti ricadute sull’economia della città- ricerca di soluzioni e proposte.
A firmarla Franco Tiano
Gentile Signor Sindaco di Messina, Cateno De Luca, noi di ItalExit seguiamo con interesse, attenzione e apprensione la sua battaglia in difesa della salute della città e le sue azioni tese al contenimento dell’epidemia e, nel contempo, a mitigare gli effetti economici deleteri che derivano nel mondo del lavoro, con particolare riguardo nella nostra realtà al settore delle partite IVA, soprattutto (ma non solo) nel settore del commercio, della ristorazione e del turismo. Prendiamo atto e apprezziamo che lei si metta in gioco in prima persona, per cui il suo operato lascia bene sperare e supporre che sia aperto a far tesoro di consigli provenienti da operatori dei vari settori e aperto all’ascolto e al supporto di chi desidera mettersi a disposizione sua per amore della propria città e dei propri conterranei.
In questo contesto sentiamo la necessità di comunicarle che riteniamo sbagliati modi e i termini attraverso i quali i cittadini dovrebbero entrare in possesso del cosiddetto “ristoro”, come, per esempio, che questo possa avvenire dietro specifica richiesta, accompagnata da tutta una serie di documentazioni che molto spesso è impossibile che il soggetto possa produrre: è una baggianata da politica di cortile, che va contro l’uguaglianza e la democratica visione di una politica coerente e coesa ai principi che hanno caratterizzato i migliori filosofi e statisti del settore, dalle origini ad ai nostri giorni.
La pandemia, come tutte le guerre dell’essere umano, ci accumuna tutti sotto una sola bandiera ed è per questo motivo che parlare di “ristori” mirati a soggetti che ne fanno richiesta o che nel tempo non sono riusciti ad accantonare somme per superare gli ostacoli, è becero, politicamente discutibile, oltre che umiliante per chi dovrebbe elemosinarli, così come diventa avvilente per chi deve svolgere il proprio ruolo amministrativo e di governo.
La Germania e i paesi civilizzati esercitano il proprio potere e la propria arroganza politica ed economica, verso gli altri Stati, ma non verso il proprio popolo: gli amministratori pubblici non si sentono (né si comportano) da sovrani che elargiscono graziosamente il pane al popolo, ma da suoi servitori, così come dovrebbe essere. Non è un caso, infatti, che in Germania, tanto per fare un esempio, per ottenere i “ristori” gli esercenti di tutti i settori, non abbiano bisogno di pietire alcunché, né di dimostrare con alcuna documentazione il proprio stato di necessità (fin troppo evidente, perché “in re ipsa”) e si ritrovino sul proprio conto corrente le somme stanziate, nell’arco di qualche giorno dalla chiusura dell’esercizio di qualunque tipo.
Noi italiani abbiamo un Presidente del Consiglio che dimostra avere in dispregio il Parlamento, la democrazia e, perfino, il buonsenso, noi siciliani un Presidente di Regione che si sta dimostrando servo del sistema ed esecutore e portatore degli ideali altrui: in questo contesto nutriamo la speranza di avere un Sindaco che si voglia distinguere, mettendo in moto sul territorio un’economia possibile, in maniera equa, intelligente e fuori da schemi imposti da chi finora ha dimostrato di non avere le capacità di gestire la crisi e l’emergenza che ne deriva. Il “ristoro” deve toccare a tutti oppure a nessuno. Il Turismo a Messina, ad esempio, già in crisi, con queste tre settimane di chiusura totale, verrà definitivamente seppellito e lei non può che agire immediatamente e in modo efficace.
Ciò detto, attraverso questa nostra lettera aperta le chiediamo di convocare immediatamente un tavolo di lavoro con Italexit, che mi onoro di rappresentare a Messina assieme a Natalino Natoli e all’Avvocato Marco Vicari, affinché lei possa ascoltare le nostre proposte.
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