Dal punto di vista dell’attività mafiosa, l’Europa è messa peggio dell’Italia. Perché è una “grande prateria senza controllo”. A dirlo è Nicola Gratteri, procuratore aggiunto al Tribunale di Reggio Calabria, ospite oggi all’evento conclusivo del festival della legalità di Reggio Emilia. L’Europa è una grande prateria dove chiunque può pascolare- sostiene Gratteri, come riferisce la Provincia di Reggio Emilia in una nota- dove non c’è controllo del territorio e la polizia giudiziaria e di non grande livello, specie in confronto a quella italiana che e la migliore al mondo perché ancora incentrata sulla cultura dell’investigazione, mentre altrove gli investigatori preferiscono fare i compratori di notizie.
L’Europa insomma è piena di mafiosi che vendono cocaina- lancia l’allarme Gratteri- e con quei soldi sporchi acquistano tutto ciò che è in vendita. Sono in Germania, Belgio, Olanda, Francia, Portogallo e Svizzera, non spargono sangue e non creano allarme sociale e per loro è più facile operare, perché non esistono una Procura federale e una legislazione antimafia in un’Europa che è solo bancaria e monetaria, priva di una politica comune che si preoccupi di sicurezza”. Allo stesso modo, attacca il procuratore, “i politici europei non si interessano della mafia, perché l’opinione pubblica non è informata e non protesta, se non quando la ‘ndrangheta commette errori come la strage di Duisburg”. In altre parole, “non ammettono di avere le mafie per non scoraggiare gli investitori.
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