alle ore 21,30
Andare oltre lo schema narrativo. E’ quello l’obiettivo che si vuole cogliere presentando l’opera di Antonella Ricciardo Calderaro. Una serata letteraria che si terrà, nella villa comunale, giovedì prossimo e che si incastona nel programma estivo brolese
Il limbo del gelso bianco, è un romanzo che diventa il resoconto del ritorno ‘epico’ di una donna che da Milano, città nella quale è stata catapultata da un fatto di sangue, torna alla sua terra, la Sicilia. Un ritorno contro divieti e negazioni.
Così lei si ritrova a ripercorre i sentieri di una vita non vissuta. Un viaggio scandito dai ritmi narrativi, quasi come all’interno di una danza rituale che le consente di riconquistare «la concretezza delle cose, perché per troppo tempo è rimasta sospesa in un limbo asettico, che l’ha costretta in una dimensione surreale e anaffettiva».
Oltre alla protagonista, alle “femmine” amiche, alle “voci contrarie” c’è un altro soggetto protagonista del racconto: la terra dei nebrodi.
Terra di miti, di riscatti e contradizioni, ma anche – figlia dei tempi – in grado si ospitare mafia, massoneria, terroristi, convivendo, tra equilibri innaturali, in quell’identità tutta sua.
La serata, condotta da Massimo Scaffidi, vedrà a far gli onori di casa, ma non solo, l’assessore alla cultura Maria Vittoria Cipriano. Le letture saranno curate da Dafne e Dario Ieni.
L’opera, edita da Pungitopo nel 2020 e risultata vincitrice nella sezione inediti del III Premio giornalistico letterario “Piersanti Mattarella”.
Pino Terranova offrirà all’incontro un contributo “emozionale”. Partner della serata anche il birrificio Irias di Sinagra.
l’opera
Il limbo del gelso bianco, romanzo che si inserisce nel genere odeporico-memoriale, è il resoconto del ritorno ‘epico’ di una donna che da Milano, città nella quale è stata catapultata da un fatto di sangue, torna alla sua terra, la Sicilia, scavalcando divieti e costrizioni e sfidando il pericolo che incombe su di lei dal giorno dell’evento. Ultima discendente di un’antica e prestigiosa famiglia, ripercorre i sentieri di una vita non vissuta, se non nella sua immaginazione, scandendo le tappe del viaggio con gesti ed azioni che hanno qualcosa di rituale e che le consentono di riconquistare «la concretezza delle cose, perché per troppo tempo è rimasta sospesa in un limbo asettico, che l’ha costretta in una dimensione surreale e anaffettiva». Fanno da cornice al percorso luoghi suggestivi che, pur riconoscibili nella morfologia variegata dei Nebrodi, sono percepiti in chiave mitica e innescano meccanismi di riscatto, che fanno sì che la donna, sgretolando progressivamente il muro di diffidenza che si è costruita dentro, riacquisti la propria integrità, e, soprattutto, la propria identità, permeata del fascino e delle contraddizioni della sua terra.
Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina per…
Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)
A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…
Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)
Sarà visitabile fino a venerdì 20 dicembre la mostra di ceramiche dell’arch Koji Crisá, giovane…