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LIBRI FOTOGRAFICI – “Cura ut valeas”
“Viene in mente un’icona di Saramago nel vedere gli scogli di Lorenzo Cassarà popolosi di gente.
Come nella Zattera di pietra dello scomparso maestro la penisola iberica si staccava dal resto d’Europa – finale, altresì, dell’immaginifico Underground di Kusturica a proposito della sua ex Jugoslavia – e vagava alla cerca d’una comune identità perduta, così la roccia stracolma di gente rovescia l’immagine statica dello scoglio come approdo e naufragio, si fa contenitore di (ri)partenze.
È questa, del resto, l’idea che abbiamo voluto dare dedicando al reporter messinese – finalista al Talent Prize 2010 e vincitore del premio Repubblica.it – la copertina agostana di Inside Art che campeggia, in altra forma, su questo catalogo.
Dove andare a (ri)parare.
Come lo scrittore portoghese e il regista slavo, Cassarà è navigante attento alla geografia natale, a una Sicilia che nel suo restare isola sa raccontare il mondo.
Alle facce e ai luoghi d’una terra che da luogo abituale e reale si fa ideale, iconico appunto, d’una contemporaneità che pare traversare le cose senza fermarsi.
Sono “snapshot” le sue, istantanee d’un mondo che sta, più di quello che c’è, disarmonico e superficiale.
Che sta sul retropalco e dentro le cose, come nel dietro le quinte d’un teatro o nelle porzioni d’oggetti plastici e d’interni multicolorati.
Sta nelle facce rostite dal sole, cotte dalla ripetizione di gesti antichi ed essenziali.
Sta nel grumo di genti grappate a uno scoglio come abbracciate alla speranza d’un tempo che verrà, più che nello scampo di quello che viene e che va.
E, sopra tutti, il viatico di buon augurio di un lavoro in farsi: Cura ut valeas. Stammi bene, mondo.
dalla prefazione del volume curata da Maurizio Zuccari
Sono 51 pagine, un formato atipico, quadrato, che mette in ottimo risalto gli scatti, carta patinata, splendida stampa, testi interessanti a commento delle varie sezioni in cui si divide il libro.
Da avere.