LIBRI – “Giù al Sud-perché i terroni salveranno l’Italia” di Pino Aprile
Tutto Libri

LIBRI – “Giù al Sud-perché i terroni salveranno l’Italia” di Pino Aprile

Dopo il successo di “Terroni” che ha venduto milioni di copie ed ha avuto numerosi elogi anche negli Stati Uniti, il giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile ha presentato a Messina il suo ultimo lavoro dal titolo “Giù al Sud-perché i terroni salveranno l’Italia”. L’evento si è svolto sabato 26 novembre presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio di Messina che ha collaborato all’organizzazione dell’evento voluto dalle associazioni culturali “Demetra” e la “Sicilia ai Siciliani”. Al dibattito hanno partecipato anche il Preside della Facoltà di Economia il prof. Giovanni Moschella, il prof. Luigi Ferlazzo Natoli ordinario di diritto tributario ad Economia, il presidente dell’associazione “Demetra” l’avv. Fabrizio Palmieri e il dott. Gianluca Castriciano dell’associazione “la Sicilia ai Siciliani”. Per lo scrittore pugliese Pino Aprile, ormai divenuto un simbolo del revisionismo storico dei fatti del Risorgimento nel meridione, il suo ultimo lavoro rappresenta “un passo in avanti, perché “Terroni” voleva identificare un certo passato, invece “Giù al Sud” vuole rappresentare il domani di questa terra che mi sono preso la responsabilità di rappresentare e difendere. I saccheggi che il meridione ha subito nel corso dell’ultimo secolo e mezzo-ha continuato Aprile presentando il libro-hanno provocato un enorme cambiamento nella mentalità della gente del sud, facendo perdere abitudini e tradizioni, quasi fossero una cosa di cui vergognarsi”. Pino Aprile si è poi soffermato sul problema dei giovani meridionali costretti ad abbandonare la propria terra per le poche opportunità che questa offre “mai come nel periodo post-unitario i giovani nel sud del paese sono stati costretti a cercare fortuna altrove, questo fenomeno ha provocato uno svuotamento del territorio tale da far cadere determinate regole che ha portato l’instaurazione di un principio matriarcale dove chi rimaneva doveva sopravvivere anche a costo di recare danno alla comunità; insomma si è dato il là per l’accrescimento di una mentalità filo mafiosa”. La città di Messina trova spazio in un capitolo di “Giù al Sud” dedicato proprio al terremoto che colpì e distrusse la città dello stretto nel dicembre del 1908 provocando circa 80 mila morti “in quei giorni-spiega Aprile- La città di Messina è stata letteralmente saccheggiata dall’esercito unitario che invece doveva aiutare la popolazione, sicuramente in quei giorni Messina perdette la sua anima e non la recuperò più ma non solo per il terremoto, rendiamoci conto che stiamo parlando di una città che nel periodo borbonico grazie al suo porto franco commerciava con l’America e la sua borghesia intratteneva rapporti con le famiglie reggine che esportavano il bergamotto in tutto il mondo”. La presentazione di “Giù al Sud” però è stato anche un modo per confrontarsi sulle tematiche attuali, d’altronde il libro non tocca solo tematiche storiche ma anche questioni come il federalismo fiscale profondamente criticato sia dal prof. Moschella ma soprattutto dal prof. Ferlazzo Natoli “credo che questo federalismo fiscale, se si farà, sarà veramente deleterio per il sud Italia, perché sarebbe l’ennesimo modo per una parte del paese di continuare sfruttare e saccheggiare le risorse del meridione d’Italia”. Durante il dibattito con il pubblico si è posta l’attenzione su l’alluvione che ha colpito la provincia tirrenica, in particolar modo è arrivato un grido d’allarme da alcuni abitanti di Milazzo per un riversamento di alcuni idrocarburi e gas metano proprio nella zona del porto che rischierebbe di creare un danno ambientale non di poco conto.

28 Novembre 2011

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist