Salvatore Bucolo commenta il lavoro di Pietro Faiella
Pietro Faiella è un attore, sceneggiatore e regista
Anno 15 dopo Cristo. A Tomi (odierna Costanza) villaggio barbaro dei Geti sulle rive del Mar Nero, il poeta latino Ovidio vive in esilio ormai da sette anni.
La condanna dell’imperatore Augusto è definitiva e il suo destino è ormai steppa, mare, foresta e malinconia. Un nemico invisibile piomba sul villaggio scagliando frecce e minacciando morte. L’incontro di Ovidio con un giovane geta scuote la monotonia terribile dell’esiliato: il ragazzo diventa suo allievo.
L’entusiasmo delle lezioni che Ovidio impartisce al giovane si trasforma nel racconto della vita del poeta. Una vera e propria confessione che solleva il velo sui misteri legati alla condanna di Augusto. Roma, gli amici, la vita felice, il teatro, l’Arte d’Amare, il successo.
E poi Giulia, la nipote di Augusto, i complotti, la caduta. Questo è il tema, queste le scene del capolavoro di Pietro Faiella, un amplesso di continue emozioni e suggestioni ove la pedagogia offre però al poeta l’occasione di scoprire, tramite il giovane allievo, il mondo arcaico, oscuro, dietro il sistema tribale dei Geti. Il monoteismo allucinato e la pratica dei sacrifici umani. Una umanità ribollente che sublima la paura con il sangue.
Suspense e violenza che porteranno il poeta a scegliere tra l’isolamento e l’azione, tra la vita e la morte. Storia, immaginario, sogno, mito. L’autore delle Metamorfosi alle prese con la trasformazione che spinge la sua lunga ombra fino ai nostri giorni.
Pietro Faiella è un attore, sceneggiatore e regista. Diplomatosi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico con Orazio Costa, ha lavorato in teatro con Massimo Castri, Roberto Guicciardini, Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Carlo Giuffrè, Mario Martone, recitando nei più importanti Teatri Stabili Italiani. Al cinema e in televisione ha lavorato con Terence Hill, Ascanio Celestini, Giuseppe Gagliardi, Donato Carrisi, Andrea Molaioli e Alessio Cremonini. Ha diretto e tradotto le pièce teatrali John e Joe di Agota Kristof e Mamma torna di J.C. Grumberg. Ha curato la regia di Delirio a due di Ionesco, Flaianerie da Flaiano. Ha tradotto per Luca Ronconi e il Piccolo Teatro di Milano la pièce La compagnia degli uomini di Edward Bond. Per la Fondazione FIND- Alain Daniélou ha curato la traduzione dei poemi epici La cavigliera d’oro e Manimekalai. Autore teatrale e sceneggiatore, ha ricevuto i premi ARGOTOFF 2010 con la piéce Mondocane, e Calcante 2012 con Carceraria. È stato finalista al Premio Solinas – talenti in corto.
Ha ideato e scritto il documentario Partisan kids – prodotto da Raistoria. È autore del DOC sul poeta latino Ovidio dal titolo Metamorfosi di un poeta, prodotto dalla Overcom.