E’ avvenuto venerdì 16 dicembre che “Favolando tra mari e monti” di Sebastiano Plutino, ed. Armenio.
Il volume raccoglie storie di fantasia ambientate nei boschi dei Nebrodi e nei fondali dello Stretto di Messina arricchite di curiosità e nozioni utili per la conoscenza di questi habit naturali.
Ha moderato l’incontro Linda Liotta, in qualità di promotrice editoriale e editor del libro.
La prof.ssa Nancy Spanò, docente nel Dipartimento di Biologia animale e ecologia marina dell’Ateneo messinese ha relazionato col supporto audiovisivo di un filmato sui fondali dello Stretto.
La professoressa ha detto che “Le condizioni idrologiche dello Stretto sono straordinarie, e del tutto peculiari sono i popolamenti che esso ospita. Infatti, l’intenso idrodinamismo e le caratteristiche chimiche delle acque dello stretto di Messina sono in grado di condizionare gli organismi che in esso vivono ed, anzi, riescono ad influenzare l’intero assetto biologico dello ambiente determinando uno straordinario ecosistema, unico nel Mediterraneo per biocenosi ed abbondanza di specie; lo stretto di Messina, quindi, costituisce un fondamentale serbatoio di biodiversità.
Le intense ed alterne correnti, la bassa temperatura e la abbondanza di sali di azoto e fosforo trasportati in superficie dalle acque profonde determinano la disponibilità di una grande quantità di sostanza organica utilizzata sia dagli organismi pelagici sia, soprattutto, dai popolamenti costieri.
Tutto ciò, insieme ai fenomeni associati, determina un vero e proprio arrangiamento ecologico che nelle specie a prevalente distribuzione occidentale tende a simulare una condizione di tipo atlantico.
Infatti, numerose specie prettamente atlantiche, come ad esempio le laminarie (grandi alghe brune), pur se presenti in qualche altra zona del Mar Mediterraneo solo nello Stretto di Messina riescono a formare comunità ben strutturate formando delle vere foreste sottomarine a riprova delle ottimali condizioni ambientali.”
L’intervento della prof. Rosella Picone, Responsabile dell’orto botanico, invece, ha proiettato un video ambientato sui Monti Peloritani e sui Monti Nebrodi, ricordando ai presenti che la provincia di Messina gode del polmone di verde di tutto l’isola.
L’autore, Sebastiano Plutino, ha ringraziato gli amici intervenuti aprendo un interessante dibattito a cui hanno partecipato con i loro interventi il dott. Sergio Todesco, Direttore della sezione Beni Etno-Antropologici della Soprintendenza di messina e direttore del Parco Archeologico dei Nebrodi Occidentali, il prof. Filippo Cammaroto, docente ordinario di Geometria presso la Facoltà di Scienze Fisiche e matematiche e di altri partecipanti.
Linda Liotta Sindoni