In che modo affrontiamo ogni nuovo giorno?
A ognuno di noi sarà successo, almeno una volta nella vita, di domandarci se stiamo vivendo davvero al massimo delle nostre possibilità. Capita magari dopo l’ennesima giornata monotona al lavoro, dopo essersi guardati alla specchio senza riconoscersi, oppure mentre non sappiamo come affrontare le nostre paure o come fare per raggiungere i nostri desideri.
Quante occasioni abbiamo perso? Quante volte abbiamo rinunciato? Chi vogliamo essere? Domande che rimbalzano tra testa e cuore, alla quali è faticoso dare delle risposte, o anche solo provarci.
Antonella Capalbi, autrice della raccolta di racconti “Storie di vita al 30%” (Edizioni Leima) ci invita a farlo presentandoci, con il suo stile agrodolce e attento, una serie di personaggi che non sarà difficile riconoscere. C’è chi è rimasto imbrigliato tra le parole che non ha mai detto, chi si fa bloccare da angosce o pregiudizi, chi è incapace di dare un nome ai sentimenti.
“Ma cosa guardi sempre?”
“Tutte le vita che mi sto perdendo”
Dal ritmo incalzante, che diventa fulminio, i racconti dell’autrice sono accompagnati dal tratto secco ed essenziale dell’illustratrice Federica Zancato, capace di amplificare il deficit emotivo che connota il tempo in cui viviamo.
Un’opera unica che saprà guidare il lettore attraverso situazioni ed emozioni, non fornendo risposte ma facendo sorgere altre domande. L’unica consapevolezza di fondo che l’autrice restituisce è che ognuno ha il dovere di vivere ogni giorno esprimendo se stesso al 100%. Altrimenti, è stata solo l’ennesima occasione sprecata.
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