“Rinnovato atto d’amore per Brolo”. Il comizio d’apertura della campagna elettorale del candidato sindaco di Brolo, Pippo Laccoto, parte da qui.
Poi, emozionato, il candidato sindaco, evidenzia che col tempo le idee migliorano e non poteva star inerme a guardare “il declino del suo paese”.
Quindi anche per questo, sotto la spinta di tanti, ha deciso di “mettere a disposizione della comunità” la sua esperienza, le sue competenze perché – dice -“non voglio restare a guardare un paese morire.
Lo devo ai cittadini , alle famiglie, non ho interessi da coltivare ed in quanto a poltrone – dice sempre Laccoto – ne ho avuto anche troppe, ne ho vendette da consumare.
Ho deciso di candidarmi consapevole degli insulti, delle calunnie, degli attacchi che riceverò” e aggiunge “sarete voi che mi aiuterete a resistere”.
E continuando evidenzia “questo progetto è nato spontaneo ed è trasversale ed è nato per far risorgere il paese, io sono stato in religioso silenzio in questi anni, aspettando”.
Poi parla della bufera giudiziaria che ha sconvolto in questi anni il comune: “insomma mi hanno rivoltato come un calzino, non hanno trovato nulla perchè le Regole, la Legalità, la Trasparenza, termini che gli altro usano come slogan, me per valori autentici, e per questo non accettiamo lezioni”.
Laccoto, a ruota libera, racconta, rammentando il periodo della sua sindacatura e che in dieci anni ha ottenuto tanti milioni di finanziamento, parla del ripascimento della spiaggia, della vocazione turistica dei luoghi, dei pescatori, dei fondi della comunità europea.
Rivede il suo impegno per le scuole e per altre opere, delle sue lotte per mantenere l’Alberghiero a Brolo, quando c’era il rischio che la struttura venisse “scippata” da Capo d’Orlando, di come ha completato la lista che ora è “arricchita di altre sensibilità, oltre le divisioni”. Una lista nata dai confronti con l’associazioni e gruppi, ricca di spunti programmatici, tutti da portare a termine, frutto dall’ascolto delle esigenze della gente.
Un programma che Laccoto definisce innovativo e concreto e che già nel primo anno darà i suoi frutti, partendo dal lungomare che tornerà ad essere “il salotto buono del paese”.
“Mettersi a servizio di Brolo è un modo di amare questo paese”. La squadra, alle sue spalle, ascolta pronta a dar risposte.
Sul piano regolatore evidenzia di averlo definito e che adesso è “qui per passione, per conoscenza amministrativa, per competenza” evidenziando che sarà il suo “ultimo impegno politico-amministrarivo”.
Far rinascere il paese, ridar tono alla sua immagine “sbiadita” rifondare una classe dirigente, fondamentale per dar a Brolo un grande nel futuro.
Per lui “il degrado si tocca con mano” colpa delle mancate attenzioni in un quotidiano dove non si è fatto neanche l’ordinario – degrado verde pubblico – la villa comunale – le strade – quelle piccole cose che assicurino la vivibilità – il decoro urbano – le scuole – gli anziani – i finanziamenti – sono questi i grani del rosario delle assenze che Laccoto rivendica perché “Brolo merita il meglio”.
Poi rivolgendosi al pubblico, il suo pubblico, che assiepava il salone del Gattopardo, Laccoto parla di qualità, esperienza, entusiasmo, di quel pizzico di ottimismo, della necessità non rassegnarsi mai, e di sentirsi onorato della fiducia che avverte intorno a se.
Quindi presenta la squadra.
Che ringrazia di aver al suo fianco, in maniera spontanea.
Per lui è tempo del riscatto e “non c’è tempo di stare a guardare”.
Ovviamente piovano gli applausi
La squadra e la sintesi del loro impegno.
Bilanci e Tutele della Spiaggia, il suo impegno prioritario. Macchina amministrativa e la voglia di render Brolo un salotto da viverci sempre.
Manuel ha alle spalle la passata esperienza amministrativa, svolta nel ruolo di consigliere d’opposizione. Ha esperienza e grinta.
Nino Bonina.
Sport che “sia sano e per tutt”.
L’impegno di adeguare gli impianti fatiscenti e rimetterli a norma.
Riflettore puntati anche sulla struttura del Tennis Club.
Riavvicinare i Giovani alla politica…
Una bella scommessa per un giovane che scende per la prima volta in politica. Lui è area “cinquestelle” (non ufficiale).
Cono Condipodero.
Nella presentazione del candidato, Laccoto evidenzia come si siano superate nell’interesse di un fare comune “quelle temporanee divergenze politiche” e su come il già consigliere e capogruppo per tempo dell’opposizione sia concreto e porti “allegria con il suo carattere esuberante”.
Cono Condipodero dal suo canto si impegna a far “ripartire il paese”, rammenta le sue tante lettere aperte inviate in questi anni per sollecitare, incentivare, spronare gli interventi dell’amministrazione.
Tra le azioni che si propone cita il rinnovato Forum dei Giovani, e poi attenzioni per la viabilità e le aree suburbane come Fosso Gelso ed ancora, verso lo Sport con un programma a 360 gradi.
Per lui quella che rotea intorno a Laccoto è “una splendida squadra”. Quella della svolta.
Nunziatina Decimo.
Lei immagina una “Brolo invasa di limoni”. Tra i suoi punti cardini: la partecipazioni, un percorso di abbellimento il paese, e dice “non dobbiamo inventarci nulla”, ci vuole impegno, fantasia, cuore per far risalire al paese la china.
Piero Faustino.
“Nessun posto e bello come casa mia” dice il giovane fisioterapista.
Lui è stanco di veder andar via i giovani, lavorerà per creare i presupposti perché questo non avvenga.
Pianificare, progettare tra e con la gente gli interventi per creare opportunità di lavoro, di benessere, di attrazione.
Tina Fioravanti.
Laccoto la definisce “l’eterna ragazza” della politica brolese.
Evidenzia l’afflato umano, il suo impegno nel sociale, e poi sgombra il campo sulle ipotesi, dette dagli avversari in maniera disfattista e denigratoria, sulla sua ineleggibilità.
Tina a sua volta parla di servizi domiciliari integrati, di snellire le procedure per attivare servizi e assistenza, di riprendere quel progetto avviato negli anni passati – lei è stata assessore alle politiche sociali in passato – parla appunto di sociale, di famiglia, dei deboli, degli anziani, dei disabili: “da sempre mi sono spesa per questo”, poi emozionata sottolinea come questa squadra sia il ”sole su brolo” e concludere rivolgendosi al candidato sindaco “mi fido di lui”.
Mimmo Magistro.
Laccoto lo definisce un amico che l’ha spronato a partecipare a questa competizione.
“Sono emozionato” dice l’avvocato Magistro, che la volta passata era candidato a sindaco, “Vivo dicendo parole” ma queste gli muoiono in gola proprio per l’emozione del momento.
“Siete tantissimi e vicini nel cuore”.
Poi attacca sulla non concessione del palatenda: “Strumentalmente e in maniera becera”, si chiede come possa essere occupato dalle 12 di domenica sino a tarda ora, e rivolgendosi a Laccoto lo definisce non come un centravanti di sfondamento ma come un “Allenatore-giocatore” .
Poi torna sul tema della legalità “Noi soli possiamo alzare il vessillo della legalità” e affonda il colpo parlando di tensioni sociali, di bollette che si moltiplicano, di gestione patronale, delle percentuali elettorali che di fatto non hanno dato legittimità nel governare il paese all’attuale amministrazione, della necessità di riprendersi il paese per assicuralo, nel futuro, ai giovani.
Catia Monastra.
Per la giovane psicologa, impegnate nel sociale locale “fate rete verso una coesione sociale” è una priorità della nuova politica amministrativa locale.
Per lei benessere comune, equità, libertà di scelta della comunità sono punti fermi e dice anche tutto ciò in questi anni per lei non è stato fatto.
Pensa a spazi verdi attrezzati su tutto il territorio ed evidenzia come il programma amministrativo presentato sia stato condiviso e concordato con il contributo di tutta la squadra.
Basilio Murabito.
Anche lui è un consigliere comunale uscente.
Il suo impegno punterà molto sulla riqualificazione delle zone periferiche.
“Tamponare le falle in in paese che fa acqua” dice diventa una necessità e cita i disservizi sofferti dalla comunità: le periferie, l’ illuminazione, l’acqua – appunto – e l’ambiente, gli scarichi fognari.
Per lui “il sindaco, Laccoto lo sa fare,” quindi un motivo in più per essere in squadra con lui.
Linda Piscioneri.
La pancia della sua gravidanza, diventa un simbolo.
Un bimbo che nasce è il futuro e lei vuole un futuro migliore per il suo paese.
Si emoziona “siamo in due esserlo” – dice e fioccano gli applausi –
Lei ci mette la faccia – afferma – credo nel gruppo dove ognuno farà la sua parte. Io lo voglio fare per tutta la comunità”.
Per lei uscire dall’individualismo è una priorità. Senso civico di convivenza dovranno essere delle regole.
“Io ci sono” conclude.
Nuccio Ricciardello.
Per Laccoto diventa un simbolo. Quello della riappacificazione sociale.
“Dopo ventanni nel nome del bene comune oggi siamo insieme – dice il professore – Nuccio oggi è un uomo di squadra, senza pretese aprioristiche, in quella che è una lista civica”.
Sul palco si gioca sulla forma fisica, sui chili di troppo, tra Laccoto e Ricciardello, segno di armonia rilassata.
Nuccio sorride, fa un richiamo al suo gruppo politico d’appartenenza – Fratelli d’Italia – chiama per nome i suoi compagni e amici di partito (troppo forte chiamarli camerati) Nino Caruso, Melo Virecci, ed anche gli altri e poi la sua famiglia che lo supporta e l’incoraggia in questa battaglia.
Nuccio parla di fatti concreti. Cita gli odi e gli asti del passato, parla dei precari comunali “potevano essere sistemati già da tre anni”, degli Asu, di dipendenti vessati. Solleva il problema del Cinema “ancora non aperto” e degli attacchi personalistici subiti dalla Chiesa e dalla Scuola e della frammentazione politica che si ripercuote nelle famiglie.
“Valorizzare tutti, questo deve fare la politica” . Per lui se il 28 vincerà questa squadra, il 29 sarà l’amministrazione di tutti.
Maria Vittoria Cipriano.
Laccoto si spende moltissimo nel presentarla. E’ il primo assessore designato.
Viene dal mondo scolastico ed è esponete della nouvelle cultura emergente.
Docente, presidente del consiglio scolastico locale, rappresenterebbe quell’anello d’unione, dice Laccoto, di due mondi – scuola e amministrazione – che in questi anni non si sono parlati.
Attraverso lei, in sinergia, con l’assessore designato, si svilupperebbe un piano di totale collaborazione, produttiva e fattiva.
E’ un segnale chiaro.
Cultura e crescita culturale. La definisce “Arguta”, da spessore al suo futuro lavoro amministrativo tra Teatro, Convegni, Libri, Cultura, sono le priorità da portare avanti.
“Arguta” spiega la Cipriao è un termine che mi inorgoglisce e richiama Ulisse, i suoi argonauti, che lasciarono un’Itaca ricca e radiosa ritrovandola in mano ai Proci distrutta e miserevole.
Chiarissima l’allusione.
Lei si identifica “come la figlia di Carmelo”, parla di una Brolo che vorrebbe, si rifà a modelli già visti e vissuti duranti i suoi studi e le sue collaborazioni didattico-scientifiche all’estero. E’ convinta che possano adattarsi e attuarsi qui.
“Mi trovo qui perché voglio dare un contributo per il miglioramento di Brolo”, dice la Cipriano nel suo interessante intervento.
Parla del lavoraccio del docente “vedere prima degli altri”, e vede nel domani l’unione dei mondi scolastici con quello dell’ amministrazione, vuole spazi adeguai per convegni e cultura. Per lei la buona politica deve dare risposte ed anche “smalto” alle iniziative dei ragazzi. Poi parla di rivalutazione delle competenze del necessario contributo che tutti devono fornire, “Senza di voi non ha alcun senso”. Per lei Brolo, da “questa sera è già ripartita”.
Ed infine Carmelo Ziino, l’altro assessore designato, un esterno (si fa per dire).
Laccoto ne descrive l’equilibrio, la sua serietà professionale, il suo lucido e sereno pensiero, logico e pratico, la sua utilità nella futura gestione della macchina amministrativa. E’ una “delicata risorsa interna, senza cercare tecnici da fuori paese”.
Ziino intervenendo evidenzia quanto la battaglia sia difficile, ringrazia per gli attestati di stima e rinnova la promessa del suo impegno. “bisogna navigare non andare alla deriva” dice l’avvocato, e immagina una politica non fatta da salti nel bui ma che sappia scegliere e dialogare.
Il suo mettersi a servizio del paese vuol dire amarlo.
Applausi.
Laccoto torna a parlar alla “sua gente”, mentre i curiosi, gli indecisi,.. gli altri, abbandonano il salone per correre al palatenda dove da lì a poco, l’altro candidato, il sindaco uscente, Irene Ricciardello, avrebbe tenuto la sua presentazione della lista.
Quindi l’aperitivo resta l’occasione per scambiare altre quattro chiacchiere tra candidati, supporter, e sindaco.
La lista
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