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LINDA LIOTTA SINDONI – “Sirena Risoluta”
Martedì a Brolo la presentazione del volume dell’autrice orlandina. Pubblichiamo un racconto inserito nella raccolta “Come Perseidi”
La presentazione dell’opera prima di Linda Liotta Sindoni, a Brolo, martedì prossimo, alla sala multimediale, segue l’incontro letterario di Messina, quando, pochi giorni fa, la scrittrice ha presentato, nella sua città di nascita, nei saloni dell’Università, il suo libro fresco di stampa, edito dall’Armenio Editori di Brolo.
Ad introdurre i lavori sarà il direttore della casa editrice Angelo Santaromita Villa: seguiranno gli interventi di Michelangelo Gaglio, di Maria Rosaria Natoli De Stefano e Daniele Rula. Presenti anche Salvo Messina e Maria Ricciardello, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura di Brolo; a moderare i lavori Massimo Scaffidi, mentre Ornella Fanzone leggerà alcuni brani del libro.
Pubblichiamo un racconto tratto da “Come Perseidi”
Sirena Risoluta.
Taormina, un angolo di mondo incantevole. Lungo il belvedere che guarda l’isola bella, c’è una villa comunale dall’architettura antica con ruderi fiabeschi. I giardini sono percorsi da viottoli delimitanti le aiuole e un muretto basso di pietra rossa; è un grazioso davanzale; è rischioso sedersi; do un colpo di “coda” ed oplà, mi accomodo spavalda e temeraria e libero i pensieri.
In una vasca poco distante oche e anatre sono attratte dalle manine generose di bambini divertiti. Le mamme, vigili e premurose, porgono loro mollica di pane e tutto si trasforma in gioco.
Sussulto per la pacca sulla spalla ricevuta all’ improvviso. È Piera, un’amica di vecchia data che sorride divertita per lo spavento che mi ha fatto prendere e, rincarando la dose, dice: -“In che mondo sei? Che pensi? Mi sembri una marziana rimbambita con la coda fra le gambe”!
Sbuffo, fra me e me. Avevo bisogno di solitudine per ascoltare il mio cuore ed invece devo sempre stare a sentire quello di qualcun’altro! Le sorrido e rinvio l’appuntamento con me stessa.
Piera entra subito in argomento e, dopo avermi aggiornato sulle sue “disavventure”, mi martella con una serie di domande a raffica sul miolui di turno.
Evito di entrare nei dettagli e faccio un giro di parole che portano la discussione sul generico, cioè sugli uomini o, per meglio dire, su ciò che gli uomini vorrebbero da noi. Carico l’arma letale e via … sparo!
“Sono stufa degli incasinamenti degli uomini. Sembra che non riescano a fare altro che metterti i bastoni fra le ruote. Provano a farti ingelosire, ti adulano e poi, splash. Proprio quando decidi di corrispondere i loro desideri, quando valuti la potenzialità di una storia, si dileguano. Per non parlare delle volte in cui scompaiono dopo che la tua disponibilità si è concretizzata; allora è ancora più ingarbugliata la faccenda! Guarda che non ti sto parlando di pesciolini scemi e falliti. Mi riferisco a delfini, uomini che hanno le idee ben chiare sulla propria vita”.
-“Via Sirenetta, ora tu esageri”!
-“Sì, esagero! Uno mi voleva sposare purché stessi a casa a badare ai bambini e ad aspettarlo linda e dolce con la cena in tavola. Un altro voleva convivere a patto che fossi totalmente indipendente, magari che mi facessi carico delle spese varie ed eventuali. Un altro ancora voleva il mio bene, la mia felicità. Voleva che seguissi i miei sogni mentre mi facevo in quattro affinché lui realizzasse i suoi. Mi fermo qui nella casistica delle fattispecie di uomini che offre la piazza, ma la lista è assai lunga! Ho omesso i violenti, gli arroganti, i viziosi, i cretini in genere.
Piera, sorpresa da tanta rabbia, risponde:
-“Non tutti gli uomini sono fatti così”!
-“Perché, come sono? Cosa vogliono”?
Continuai imperterrita e scura in volto.
-“Vogliono una donna factotum. Vogliono una donna manager in casa, gheisha a letto, cuoca, ragioniera, una donna istruita da mostrare alle feste. Vogliono una statua, bella ed educata. Vogliono una santa ed una fata… ed io sono stufa di tutto ciò”.
A quel punto Piera, in una smorfia amara e risolutiva, arresa all’evidenza e ostinata nel voler incoraggiare l’amica, ribatte:
-“Tu sei una Sirena”!
-“È vero. Dici bene ed infatti non è questo il mio posto”.
Immediatamente indico il mare, lì di sotto, e spicco un meraviglioso salto liberatorio!