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L’INTERVISTA – Germanà tra presente e futuro

C’è ancora tanta “Politica” sulla sua strada. Ne anticipa i temi in vista delle future scadenze elettorali, e nell’intervista a ruota libera parla di Musumeci e Miccichè, di Sicilia e Forza Italia. Nino Germanà fa l’analisi del voto delle regionali – ” all’Ars 60 deputati che hanno preso meno voti di me – e sui risultati di Brolo. Un’analisi lucida dove ha un grande rimpianto “Questa amministrazione ha lavorato benissimo ma ha comunicato malissimo tanto da lasciare spazio a chi ha compromesso il futuro di questo paese di criticare gli sforzi che stanno facendo.” Da leggere in quest’intervista concessa a scomunicando.it.

 

1) La Sicilia e la sua politica come la vede?
La Sicilia è un giardino in mezzo al mare intessuto di arance di e fiori come recita “vitti na crozza”.
Purtroppo però è tanto bella quanto sfortunata.
La storia ci insegna che la Sicilia è stata sempre oggetto di desiderio, per la sua posizione geografica,di tutti quei popoli che l’hanno conquistata e dominata.
Ed è proprio questa sua posizione geografica,la sua straordinaria bellezza e la sua vocazione turistica che la politica degli ultimi 50 anni avrebbe dovuto valorizzare.
E’ quello il periodo storico durante il quale sarebbe stato possibile operare e porre le basi per costruire infrastrutture strategiche per il futuro come costruire porti, aeroporti, autostrade.
Una politica miope ha invece favorito la nascita delle raffinerie di Milazzo, Gela e il polo petrolchimico di Siracusa.
Arriviamo cosi ad una situazione attuale drammatica, con una classe dirigente che sembra aver tirato il freno a mano nei Governi del dopo Cuffaro e con la complicità di una legge elettorale che consente al Governatore eletto di cambiare 50 assessori in 5 anni e restare in sella come è successo recentemente.
2) Il futuro di e con Musumeci e il dialogo all’interno della coalizione?
Nel 2012 Crocetta riuscì a battere Musumeci lasciando una ferita aperta nel centro destra che perse le elezioni come ricorderete, per le divisioni interne.
All’ inizio, proprio per quanto era accaduto nel 2012 ero scettico che Musumeci potesse davvero mettere insieme tutto il centrodestra ma nello stesso tempo ci speravo perché era l’unico in grado di battere il candidato del Movimento 5 Stelle.
Miccichè mettendo da parte la legittima ambizione di Forza Italia ad esprimere il candidato alla Presidenza ha dimostrato grande lungimiranza consentendo alla coalizione di centro destra di vincere le elezioni e proiettarsi verso le elezioni politiche con una spinta maggiore.
Nello sarà un ottimo Presidente ne sono certo come sono certo che il dialogo con la coalizione sarà sereno e costruttivo così come lo è stato per la composizione della giunta e per l’elezione di Miccichè alla presidenza dell’Ars.
Il confronto è scontato ma mi sembra ragionevole che le decisioni finali spettano a lui.
3) Un analisi del suo voto, sono stati tanti ma….
Sono stato il quarto più votato in assoluto di Forza Italia e il decimo più votato in Sicilia tra tutti i candidati di tutte le liste.
Se a questo vogliamo aggiungere che venivo fuori da una legislatura considerata tra le peggiori che ha alimentato insoddisfazione tra i nostri amministratori locali e la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica, direi che il mio è stato un risultato davvero straordinario.
11046 persone mi hanno dato fiducia e hanno scritto il mio nome, questo mi basta per sentirmi un vincitore e se sono rimasto fuori con un consenso così ampio è solo a causa di una legge elettorale anomala che ha portato in parlamento 60 deputati che hanno preso meno voti di me.
Se avessi preso 7/ 8 mila voti dopo 5 anni di territorio mi sarei ritirato in buon ordine ma questo grande risultato mi impone di continuare, lo devo a me stesso e alla mia squadra.
La voglio considerare soltanto come una battuta d’arresto di pochi mesi un breve periodo per riflettere,riordinare le idee e ripartire.
I vertici di Forza Italia mi sono stati vicinissimi e stanno già lavorando per me in vista delle imminenti elezioni politiche.
4) Parliamo di Brolo…la sua analisi sul voto.
Ringrazio di cuore gli oltre 600 amici che mi hanno votato, ma per me Brolo rappresenta l’unico neo di questa campagna elettorale.
Non c’è stato il risultato che speravo e per cui ho dato tutto me stesso in questi ultimi anni.
Quello che è successo al comune di Brolo non ha precedenti in Italia, sapevamo che sarebbe stato difficile governare avendo ereditato un paese in dissesto ma speravamo nella fiducia e nella comprensione della gente.
Purtroppo il paese non ha accettato il cambio di passo forse troppo rigido ma dettato dalle condizioni disastrose ereditate.
Siamo passati dal paese dei balocchi ad un paese normale dove per ricevere i servizi si pagano le tasse e dove i cittadini sono considerati tutti uguali senza favoritismi e clientele come è stato in passato.
Ho la presunzione di dire che solo questa amministrazione con il mio supporto poteva riuscire in questa impresa impossibile però purtroppo se operi bene e comunichi male ogni sforzo è vanificato.
Questa amministrazione ha lavorato benissimo ma ha comunicato malissimo tanto da lasciare spazio a chi ha compromesso il futuro di questo paese di criticare gli sforzi che stanno facendo.
Il popolo è sovrano e prendo atto del risultato di Brolo che mi ha lasciato deluso perciò se il Paese ha nostalgia del tandem Laccoto-Messina non sarò certo io ad ostacolarli…
Mi sono stancato di fare l’eroe.

Redazione Scomunicando.it

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