Verso le elezioni 2018. L’intervista al candidato Natalia Cimino, che si presenta all’uninominale di Barcellona – Camera dei Deputati – per il Centro Sinistra.
Dialogando con Natalia Cimino, la candidata all’Uninominale di Barcellona del centro sinistra.
Mi dissero: “La politica o la fai o la subisci”.
Ho deciso di farla in seno al centro sinistra e insieme alla mia gente per portare avanti le istanze del territorio.
“Il territorio innanzitutto” non è uno slogan ma il motivo conduttore della mia campagna elettorale.
Non immagino un impegno diverso per la mia città e per la mia terra.
La mia è una candidatura meditata, espressione del gruppo “Civica Popolare” che rappresento all’interno di una coalizione che mi supporta.
Sono consigliere comunale a Patti e per me politica vuol dire vivere tra la gente, operare socialmente, affrontando i problemi, trovare soluzioni, dare risposte.
Sempre. Anche quelle che non si vorrebbero dare.
La mia scelta affonda le sue radici nel tempo, è nata soprattutto per dare al territorio un rappresentante che si ponesse al di fuori dalle logiche della politica dei partiti.
E’ una scelta nata anche per evitare che il baricentro della politica locale si polarizzasse solo sulla città, per esaltare il concetto di distretto e territorio.
Di fatto, quando ho scelto di farmi avanti, il mio competitor sarebbe stato l’onorevole Rinaldi.
Una bella sfida.
Poi non è stato così, ma queste sono problematiche interne del centrodestra.
Quindi Movimento Civica Popolare mi ha chiesto di candidarmi. Un’opportunità per tanti, per me un impegno.
Ho riflettuto per giorni sulla risposta da dare, poi ho ritenuto che era un dovere dire di si: per senso di appartenenza, per impegno civico, per quel gruppo umano che rappresento.
Una scelta ampiamente condivisa dagli altri soggetti politici che formano la coalizione.
E’ una sfida gentile quella che voglio vivere in questa campagna elettorale.
Quello che sto facendo, con serenità, dialogando con la gente, incontrandola, senza sottrarmi al confronto.
Lei come vede quest’impegno politico?
Bella domanda.
In un periodo in cui le ideologie sono superate, i partiti spesso perdono identità e vengono guardati con scetticismo – non si spiegherebbe altrimenti l’astensionismo dilagante – io credo che la differenza la faccia il rapporto umano e diretto.
Io vivo il rapporto con la gente in maniera schietta e ritengo che la coerenza sia una priorità.
Sono stata sempre ostinata e lo sarò nelle battaglie contro quei disservizi che penalizzano questa provincia, dai trasporti alla sicurezza, dalla continuità territoriale alla sanità ma anche alle nuove frontiere del turismo, e penso all’ittiturismo, al turismo green, alle tutela del mondo della pesca, di quello dell’arte e della cultura.
Noi abbiamo teatri dalle antiche vestigia e parchi naturali, ville romane e uno splendido mare, territori di valorizzare e per certi versi scoprire, abbiamo tanti giovani a cui dare certezze. In materia d’occupazione, guarderò verso quella reale, creata intorno a interventi mirati sul territorio e non su quella assistenziale.
La mia sarà una voce forte e chiara, a sostegno dei territori.
Non saprei immaginare un impegno diverso.
La campagna elettorale è stata aperta ufficialmente qualche giorno fa; come sta andando?
Da quando sono state presentate le candidature nel collegio sono state giornate intense e il 17 febbraio si terrà un altro importante incontro a Patti.
Ho sentito l’abbraccio pieno di stima e di fiducia da parte di onorevoli, deputati, ma soprattutto ho avvertito forte il cuore degli amici e della gente.
Mi hanno incitata e mi stanno sostenendo, sembra che questa campagna la stia vivendo la gente in prima persona e questo rompe tutti gli indugi.
Non deluderò.
Lei come vede la campagna elettorale in termini di possibilità?
Le opportunità di essere eletta ci sono e sono concrete.
Si corre, e corro per vincere.
Da giocatrice di tennis non ho mai mollato un game.
Non sarei qui.
Non farò mai l’appello al voto.
E’ l’impegno quotidiano, concreto, costante quello che sono convita farà la differenza.
E l’elettore, a partire dai miei concittadini, lo sa, mi conosce, e farà le opportune valutazioni.
Teme l’astensionismo?
Dicevo prima: la politica la fai o la subisci.
Ecco non andare al voto vuol dire subire la politica, quella degli altri.
Io credo che il voto sia democrazia attiva, si parte da lì
Qual è il suo claim per questa campagna elettorale?
Ho scritto ovunque “Il territorio innanzitutto!”
E questo porterò in politica. Risposte concrete.
E ora vado… incontrerò gente, tanta, anche oggi, e alla fine sarò più “ricca” e consapevole.