LITE TRA CONIUGI A MESSINA – Dalla richiesta di archiviazione si passa a nuove indagini
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LITE TRA CONIUGI A MESSINA – Dalla richiesta di archiviazione si passa a nuove indagini

dinnanzi al GIP del Tribunale di Messina la vicenda di maltrattamenti in famiglia tra due coniugi di origini filippine

accolta la tesi della difesa – gli avvocati Francesco Rizzo e Salvatore De Natale

In data 15 febbraio si è svolta l’udienza dinnanzi al GIP del Tribunale di Messina Dott.ssa Leanza fissata a seguito dell’opposizione alla richiesta di archiviazione, in merito alle vicende, occorse nel mese di ottobre, di maltrattamenti in famiglia tra due coniugi di origini filippine

La donna, difesa dagli avvocati Francesco Rizzo e Salvatore De Natale, spinta da un sentimento di timore e di paura, aveva in un primo momento denunciato un semplice litigio.  Solo successivamente alla partenza del di lei coniuge, il quale aveva fatto ritorno in patria nel mese di novembre, la donna ha trovato il coraggio, supportata dai difensori e dalla famiglia, di denunziare ogni singolo episodio di violenza subita negli anni di convivenza coniugale. Difatti, nella summenzionata narrativa donna ha raccontato il dolore patito, le umiliazioni sofferte, le minacce ricevute che hanno portato la stessa a porre un punto alla storia coniugale, non senza segni e traumi, tanto fisici quanto psicologici, derivanti dalla convivenza con l’uomo.

Non è inusuale, infatti, che le vittime di maltrattamenti in ambito familiare maturano nel tempo, e per le circostanze del caso, il coraggio e la volontà di denunciar

Tuttavia, all’esito dell’attività investigativa, il PM Dott. Roberto Conte ha avanzato richiesta di archiviazione, non ritenendo integrati gli elementi soggettivi e oggettivi del reato di maltrattamenti, considerandoli meri screzi tra coniugi. Con l’atto di opposizione proposto dai summenzionati avvocati, è stato richiesto di svolgere ulteriori indagini, nello specifico analizzare quanto narrato successivamente dalla donna in sede di integrazione di denuncia-querela. Durante il corso dell’udienza camerale il difensore dell’indagato ha prodotto i primi atti documentali.
Si attenderà pertanto il provvedimento del giudice che dovrà valutare ogni elemento utile che possa determinare o meno “una ragionevole previsione di condanna”.

 

19 Febbraio 2024

Autore:

redazione


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