Il bimbo congolese sbarca in Sicilia in giacca e papillon. La mamma gli aveva detto: “Ti accoglieranno con una festa, bisogna vestirsi eleganti”. Una foto che raccoglie l’immagine di un dramma. Uno scatto che racchiude la speranza, un vestito per rendere meno amaro il viaggio verso l’ignoto.
È arrivato così, con giacca e papillon, sulle coste siciliane. Non ha più di quattro anni il bambino congolese dell’insolito e tenero scatto che lo ritrae vestito a festa. Un vestito che lo ha accompagnato per tutto il suo viaggio, una lunga traversata partita dalla Libia, e che lo avrebbe preparato alla festa che lo attendeva allo sbarco.
La madre che lo teneva per mano gli aveva detto che sarebbe stato il viaggio più importante della sua vita, sarebbero arrivati in un Paese che li avrebbe accolti con una grande festa e dunque bisognava vestirsi eleganti.
Queste le parole, riportate da la Repubblica, di Marica Scacco, dirigente dell’ufficio immigrazione che si occupa dell’accoglienza dei migranti, sbarcati quasi in 5mila negli ultimi 5 giorni sulle coste siciliane. Uno scatto che racchiude la speranza, un vestito per rendere meno amaro il viaggio verso l’ignoto.
“Quel bimbo congolese in giacca e papillon sbarcato da una delle navi di Frontex non lo dimenticherà mai. “Avrà 3 o 4 anni e si era fatto tutta la traversata dalla Libia vestito in quel modo. La madre che lo teneva per mano gli aveva detto che sarebbe stato il viaggio piu’importante della sua vita, sarebbero arrivati in un paese che li avrebbe accolti con una grande festa e dunque bisognava vestirsi eleganti. Dal Congo volevano arrivare fino in America, ma non sapevano neanche dove stessero sbarcando quando sono arrivati qui”.
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