Riprende la nostra rubrica dedicata a Lorenzo Cassarà con la pubblicazione di “Claustrofobia”, un album fotografico apparentemente inquietante, che indaga con ferma, lucida abilità, le angosce, gli spettri del vivere quotidiano dismesso dal tempo.
Sollecitazioni visive ansiogene, per taluni possono anche rappresentare simbolicamente il 2012, data fissata per un’ipotetica fine del mondo, il riferimento è quello dell’attività d’asfissia globale posta in essere dalle multinazionali nei confronti del terzo mondo e delle popolazioni più deboli, processo di colonizzazione considerato irreversibile.L’altra chiave di lettura identificabile dai tre bellissimi scatti, La strada non presa, Oltre e Disoccupazione dell’anima, è quella suggerita dal titolo, “L’Io che avanza, tra rarefazioni e claustrofobie“. Le tre suggestioni dell’artista sembrano essere accomunate da un unico elemento, spiragli di luce provenienti dal cielo, la speranza, l’amore, che consola, che da forza, da respiro e sprona ad andare avanti nonostante la moderna incapacità di scegliere, di determinare il nostro futuro.. nonostante la “Disoccupazione del Cuore”.
“Scegliete! Che la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere..” (La tigre e la neve – Roberto Benigni)
Lorenzo Cassarà – La strada non presa
Lorenzo Cassarà – Oltre
Lorenzo Cassarà – Disoccupazione dell’anima