Ma tornando al progetto del fotografo mirtese, e importante evidenziare che “cura ut valeas” vuole come dice Cassarà, “mettere insieme tutte le anime della comunità è il punto di partenza per una migliore prospettiva dei rapporti sociali”. – che continuando afferma -” L’opera è il risultato di un momento, frazioni delle nostra esistenza che ci mettono in contatto con l’altro essere, ritrovandosi un una condizione armonica primordiale, l’uomo legato alla sua terra”.
Nel caso delle fotografia di quest’estate questa è stata quella di creare una grande istallazione umana intorno allo scoglio della Formica, quasi un grande abbraccio degli orlandini e dei turisti al nostro grande mare così da valorizzare quel patrimonio di risorse umane e naturali da tempo dimenticato.
“A ciò si unisce – conclude Lorenzo Cassarà – la convinzione che l’arte possa costituire un valido strumento per realizzare questo obbiettivo, perché ogni cittadino pur non essendo un artista, sente la necessità di esprimere se stesso”.
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