Luciano Armeli Iapichino – A Seregno per parlare di legalità e del caso Manca
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Luciano Armeli Iapichino – A Seregno per parlare di legalità e del caso Manca

locandina armeli seregno

Lo scrittore siciliano in Lombardina in occasione del BOOKCITY MILANO 2015 presenzierà, tra l’altro, in un convegno sulla legalità sabato 24 ottobre presso l’aula consiliare del comune di Seregno insieme alla DDA di Milano in un’iniziativa promossa dall’I.T. “Primo Levi” di Seregno.
Un bella vetrina per l’autore siciliano che in questi anni ha fatto sentire, in lungo e in largo per la penisola, la voce di quel Meridione che paga giornalmente il prezzo salato delle ingiustizie, l’accidia istituzionale, il connubio di certi poteri nell’umiliazione degli umili.

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Poi, il 25 ottobre, nella straordinaria cornice della biblioteca AFFORI, alle ore 16.00, Lucinao Arneli Iapichino con Claudio Salvoldi Bellavitis, autori rispettivamente de LE VENE VIOLATE. DIALOGO CON L’UROLOGO SICILIANO UCCISO NON SOLO DALLA MAFIA (Ed. 2015) e IL CONTE, una storia di mala nobiltà milanese, in compagnia dell’editore Nino Armenio daranno vita ad un incontro letterario al quale parteciperanno anche Milena Ziino e il giornalista Valerio Barghini (Il Giornale).

In questo contesto Armeli presenterà, ancora una volta, la surreale vicenda di Attilio Manca.

Un’occasione importante per riparlare dell’urologo barcellonese ad una platea internazionale (Milano è stata dichiarata dall’U. E. Capitale europea del libro) nella prestigiosa cornice della biblioteca Affori.

attiliomanca

All”evento ci sarà anche l’avv. Gianluca Manca, fratello di Attilio, che nella nuova veste grafica del libro di Armeli ha inserito un accorato appello rivolto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“[…] A Lei, Presidente siciliano […] chiedo: non si ponga (almeno Lei) in una posizione di chiusura totale verso gli umili; non si trinceri dietro i muri del palazzo istituzionale per non udire il loro urlo di sofferenza; non chiuda con il Suo silenzio quella bara sul volto tumefatto di mio fratello che altri hanno già cercato di saldare per sempre con il metallo dell’ignominia […]. Se ai nostri occhi non è più data la possibilità di gioire dell’affetto del nostro congiunto, che ci resti, se non altro, la speranza di poter guardare quelli onesti di un Presidente coraggioso che ci porga la mano.”

 

 

22 Ottobre 2015

Autore:

redazione


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