LUCIANO MIRONE – Lo scrittore incontra gli studenti del Liceo “L.Piccolo” di Capo d’Orlando
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LUCIANO MIRONE – Lo scrittore incontra gli studenti del Liceo “L.Piccolo” di Capo d’Orlando

Interessantissimo l’incontro di giorno 17 ottobre al Liceo “ L.Piccolo” di Capo d’Orlando con lo scrittore Luciano Mirone.

In un androne affollato da docenti, genitori e studenti, è stato “condiviso” l’ultimo libro dello scrittore – giornalista, “Il set delle meraviglie “. Notevole la varietà di sentimenti ed emozioni suscitate dalla discussione e dalla visione di alcuni spezzoni dei meravigliosi e indimenticabili film di cui l’autore tratta nel libro.

Dopo l’accoglienza del Dirigente Scolastico Prof.ssa Margherita Giardina e i saluti del Prof.re Mauro Cappotto, Cettina Giallombardo ha introdotto la figura dello scrittore presentando e analizzando alcuni dei suoi lavori precedenti da “Gli insabbiati “ a “Un suicidio di mafia “, a “A Palermo per morire “ ecc.; libri questi che testimoniano il certosino lavoro di ricerca della verità dell’autore, perché un giornalista ha il dovere di capire cosa si nasconde dietro le apparenze, e da qui partire appunto alla ricerca di documenti, di testimonianze, di prove per raccontare poi il tutto ai lettori interessati. Tutto ciò può determinare un grande cambiamento ma solo da parte di chi – come scriveva Rita Borsellino nella prefazione della II ed. De “Gli insabbiati “- il mestiere del giornalista lo svolge bene.

E Luciano Mirone conosce bene il suo mestiere! Sa seguire perfettamente la letteratura del filone mafioso ma sa anche discostarsene come ha dimostrato con altri suoi testi sul teatro, sulla “dolce vita” Taorminese degli anni “60 ,con questo suo testo che è un viaggio fantastico ed emozionante in una Sicilia da scoprire con i suoi palazzi, le piazze, i vicoli, i paesaggi assolati ed accecanti del meriggio ma impreziositi come una stola di seta quando il cielo comincia ad illuminarsi delle luci del tramonto. E ancora gli incredibili personaggi, dal protagonista alla comparsa, dal barbiere al pescatore, dal regista all’attore/attrice di fama internazionale. Una terra ,la Sicilia, scelta come set naturale per girare dei film destinati a far sognare il mondo e a sopravvivere nel tempo.

L’uditorio, attento e interessato, segue con sguardo nostalgico gli spezzoni di film che si susseguono in vari momenti del pomeriggio. Dalle scene di “Nuovo cinema Paradiso “ del premio Oscar Giuseppe Tornatore, viene fuori il motivo centrale e ispiratorio del libro.Questo film è particolarmente caro all’autore perché rispecchia una sua vicenda personale che si trasforma in amore sviscerato per il cinema in generale. “Nuovo cinemaParadiso “è una dichiarazione d’amore al cinema che celebra se stesso “.

Si continua con “La terra trema “ di Luchino Visconti, girato ad Acitrezza e divenuto una pietra miliare del cinema realista. Nella primavera del 1947, quando Visconti, accompagnato da due fedelissimi aiuto registi d’eccezione, Francesco Rosi e Franco Zeffirelli, si reca nel villaggio dove Giovanni Verga aveva ambientato “I Malavoglia “, Acitrezza comincia a sognare…E Mirone affascina tutti gli ascoltatori con il racconto di aneddoti, testimonianze, curiosità di chi ha partecipato alla realizzazione di quel film, anche solo come semplice comparsa.Si passa poi a parlare di “In nome della legge”di Pietro Germi, il primo film sulla mafia girato in Sicilia, a Sciacca, nell’estate del 1948. Sempre di Pietro Germi è “Sedotta e abbandonata “ dell’estate del 1963 con una splendida Stefania Sandrelli.

Un altro grande film capolavoro della cinematografia italiana, ancora di Luchino Visconti, è “Il Gattopardo “,diventato un po’ il simbolo della Sicilia. L’analisi minuziosa e dettagliata dei luoghi, la scena del ballo tra Angelica e il Principe trasportano in un passato in cui “essendo incapaci di apprezzare la bellezza di un cielo stellato…”nessuno è in grado di costruire un mondo migliore. Da qui la celebre frase del Principe: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi “. E ancora “Il padrino” di Francis Ford Coppola con il ricordo di Al Pacino e del bar Vitelli a Savoca.

Dopo un breve ma intenso intervallo musicale con diversi brani eseguiti al pianoforte, si passa ad esaminare il film I cento passi “di Marco Tullio Giordana in cui si ricorda il sacrificio di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia per esservisi schierato contro. E’ certamente il film più noto e più visto dai ragazzi soprattutto nelle scuole e la sua memoria è viva ancora oggi dopo più di quarant’anni.

L’ultimo spezzone di film che conclude il Book-sharing è “Il postino”, un omaggio a Massimo Troisi. Il film girato a Salina, con quella rarefatta atmosfera di pace e di bellezza che sembra appartenere a un altro mondo,è il capolavoro di questo attore-regista. Nel ricordo della casa di Neruda, una dimora color tramonto costruita con le malte della Sicilia e rifinita con un impasto di terre e di pomici sbriciolate, si percepisce ancora la presenza di Troisi, morto subito dopo aver ultimato il film. Il grande filosofo inglese Bertrand Russell scriveva: “Gli uomini temono il pensiero più di ogni altra cosa al mondo perché il pensiero è sovversivo e rivoluzionario …“

Rivoluzionario perché attraverso la conoscenza, attraverso la cultura, attraverso i libri, le idee, le immagini si può veramente sensibilizzare l’animo umano. Al contrario, là dove il pensiero e lo spirito critico sono assenti, tutto tace.

Cettina Giallombardo

20 Ottobre 2019

Autore:

redazione


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