Questo è Nino Amadore
Uno di quelli capaci di sognare in grande, ma con i piedi ben piantati nella realtà. Qualcuno che, come un abile architetto, progetta un futuro in cui il territorio diventa protagonista, con la sua storia e i suoi sapori autentici.
Questo è Nino Amadore, il giornalista che ha trasformato Galati Mamertino in una vera e propria capitale del vino e dell’enogastronomia, grazie al Festival del Giornalismo Enogastronomico, conclusosi con grande successo qualche giorno fa.
A tratteggiare il profilo di Amadore è stato lo scrittore Luciano Armeli Iapichino, che ha preso parte al panel “Fake News: un progetto dell’UniPA” durante il festival, insieme a Giacomo Di Girolamo, Osvaldo Esposito, Ferdinando Trapani, Serena Del Puglia e Giusy Spica.
Con lucidità e affetto, Armeli ha delineato l’essenza della visione di Amadore: fare dei Nebrodi il fulcro enogastronomico della Sicilia, trasformandoli in uno spazio eletto per celebrare l’identità culturale attraverso il vino e le eccellenze culinarie.
Luciano Armeli Iapichino ha scritto sui social che Amadore ha immaginato un progetto ambizioso: “Immaginate che il visionario di prima chiami a raccolta, non i consumatori ovviamente, ma gli esperti, giornalisti e addetti ai lavori (quelli veri) per un confronto serrato che possa rilanciare (e soprattutto pianificare obiettivi) settore, territorio e Sicilia.”
Ed è esattamente ciò che accade da tre anni, con un percorso che ha visto il Festival crescere sempre di più, attirando l’interesse e il sostegno delle istituzioni e di numerose aziende.
Quest’ultima edizione del Festival del Giornalismo Enogastronomico ha rappresentato una vera esperienza immersiva per i partecipanti, tra degustazioni, dibattiti coinvolgenti e riflessioni sul valore del territorio. L’evento è stato organizzato con cura dall’Associazione Culturale Network, in collaborazione con la Stampa parlamentare siciliana, Digitrend e Advisor Digitali, e ha ricevuto l’entusiastica adesione di aziende sponsor e partner istituzionali che hanno creduto nel progetto.
Il tema centrale di quest’anno si è declinato sul “Valore del Territorio”, ha guidato conversazioni e degustazioni che hanno esplorato a fondo le storie culinarie della Sicilia, promuovendo una cultura enogastronomica che sa di autenticità.
E Galati Mamertino, non a casso, è stata scelta come location, perchè rappresenta un angolo di Sicilia dove le tradizioni si sono mantenute intatte e la cultura va gustata senza contaminazioni.
La visione di Nino Amadore non si ferma qui.
Il progetto punta ora verso il 2025, anno in cui la Sicilia sarà riconosciuta come “Regione europea della gastronomia”, e il Festival continuerà a tracciare una rotta di crescita e valorizzazione.
“Una pratica di buona Sicilia”, come ha sottolineato Luciano Armeli Iapichino, che riesce a trasformare il Festival in un’esperienza letteraria, un romanzo in cui ogni capitolo svela un nuovo sapore, un nuovo profumo, un ricordo che sa di famiglia, di tradizioni, di racconti d’infanzia.
È proprio questa capacità di unire cultura e memoria che rende il Festival del Giornalismo Enogastronomico un evento unico, capace di coinvolgere il pubblico non solo come spettatore, ma come custode di emozioni da portare con sé.
Un successo che dimostra l’importanza di avere un visionario come Nino Amadore, che condivide i suoi sogni e li trasforma in progetti concreti, creando un futuro da sorseggiare e da vivere.