MAESTRI ORAFI – Geraldo Sacco ha esposto a Cosenza i suoi gioielli realizzati per il teatro
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MAESTRI ORAFI – Geraldo Sacco ha esposto a Cosenza i suoi gioielli realizzati per il teatro

Curatrice della mostra Denise Ubbriaco con la collaborazione di Sergio Mazzuca

“La traviata” andata in scena al teatro Rendano di Cosenza,  una produzione di Polimnia Ass. Culturale con la direzione artistica della presidente Luigia Pastore Fiorentino per la regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini ha avuto un’interessante quanto unica anteprima.
La mostra, che ha potuto ammirare chi non si è voluto perdere l’appuntamento con la grande opera dei gioielli realizzati per essere indossati dalle più grandi dive del cinema e dell’opera lirica.
E’ stata una vera propria chicca artistica in quanto era la prima volta in Calabria che venivano esposti contemporaneamente i costumi ed i gioielli storici che il maestro orafo di fama internazionale ha realizzato.
I gioielli di Gerardo Sacco sono stati indossati dalle più grandi dive del cinema e dell’opera lirica. Come ad esempio: Liz Taylor, Nadina Bulicioff, nel film Il giovane Toscanini con la regia di Franco ZeffirelliGlenn Close, Regina Gertrude, nel film Amleto con la regia di Franco Zeffirelli; Katia Ricciarelli, Desdemona, nel film Otello con la regia di Franco Zeffirelli; Monica Bellucci, Paolina Bonaparte, nel film N (Io e Napoleone) con la regia di Paolo VirzìDaniela Dessì, Regina Elisabetta, nel Don Carlo diretto da Riccardo Muti con la regia di Franco Zeffirelli.
Inoltre, per “La traviata”, l’orafo crotonese ha realizzato ad hoc alcune parure che sono state indossate dalle protagoniste Violetta e Flora.
La mostra è stata organizzata da Denise Ubbriaco con la collaborazione di Sergio Mazzuca.
Il Maestro Orafo

Gerardo Sacco nasce a Crotone nel 1940. Ancora adolescente trova lavoro presso un piccolo laboratorio orafo dove scopre la sua vera vocazione: plasmare e modellare l’oro e l’argento. Dopo aver appreso i fondamenti dell’arte orafa, si reca a Valenza per migliorare e perfezionare le tecniche e i processi di lavorazione dell’oro. Tale esperienza lo arricchisce e lo spinge a ritornare nella sua città per fondare la propria “ditta artigianale”.

L’azienda

Nel 1963 inizia la produzione aziendale: all’interno del suo “laboratorio-bottega”, Sacco recupera i processi di lavorazione del passato e si specializza in uno stile che affonda le proprie radici nella cultura magno-greca nonché nella tradizione contadina del Mediterraneo. Nello stesso anno realizza il suo primo campionario, con il quale conquista il 1º premio alla mostra dell’artigianato orafo di Firenze e l’Oscar dell’Artigianato alla mostra di Sanremo. Questi primi successi nazionali pongono Sacco all’attenzione del settore orafo per prodotti originali e nettamente distintivi, rendendolo oggi l’orafo calabrese più noto in Italia e all’estero, in virtù anche della sua particolare affinità con personaggi della cultura e dello spettacolo.

Oltre che nel Complesso del Vittoriano di Roma e all’interno dei Musei Vaticani, i manufatti di Sacco trovano spazio in grandi eventi organizzati da diversi Istituti italiani di cultura all’estero: come quelli di Bruxelles, Lisbona, Copenaghen e Madrid. I suoi gioielli hanno esaltato il fascino femminile di grandi dive in svariate produzioni cinematografiche, teatrali e televisive: da Liz Taylor a Isabella Rossellini e da Monica Bellucci a Elena Sofia Ricci. Nel 2001 i due figli e la figlia sono entrati nella gestione aziendale.

Notizie da Wikipedia

 

15 Dicembre 2021

Autore:

redazione


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