Antoci: “Un grande risultato che può rappresentare un forte cambio di passo nella lotta alla mafia”
La parole del Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi
Alle prime luci dell’alba, la Squadra Mobile di Salerno e la Divisione Anticrimine della Questura di Salerno, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e del Servizio Centrale Anticrimine, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Salerno, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno nei confronti di 11 soggetti, responsabili, a vario titolo, di intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio, peculato, abuso d’ufficio e falso, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Contestualmente, la Divisione Anticrimine ha eseguito un provvedimento di sequestro di prevenzione emesso, dal Tribunale di Salerno – sezione misure di prevenzione, ai sensi della normativa antimafia e concernente beni e assetti societari per un valore di circa 16 milioni di euro alcuni dei quali all’estero.
Con riferimento ai beni situati in territorio estero, è stata attivata dal Servizio Centrale Anticrimine, previe interlocuzioni con il competente Ufficio del Ministero della Giustizia e per la prima volta in Italia, la procedura prevista dal Regolamento (Ue) 2018/1805 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 14 novembre 2018, relativo al riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca entrato recentemente in vigore.
“Complimenti alla Procura Distrettuale di Salerno e alla Polizia di Stato che attraverso il coordinamento della Divisione Anticrimine applica, di fatto per la prima volta in Italia, il Regolamento Europeo su sequestri e confische da qualche giorno entrato in vigore dopo più di due anni dalla sua approvazione – così Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi, scampato ad un attentato mafioso nel maggio 2016”
“E’ un apripista importante – continua Antoci – che consentirà di attaccare i patrimoni dei mafiosi e dei loro fiancheggiatori anche all’estero, una vera e propria rivoluzione, un salto di qualità che consentirà di affrontare il tema della lotta alle mafie in maniera più incisiva” – conclude Antoci.
Il Regolamento Europeo è adesso applicabile per tutti i provvedimenti di congelamento e di confisca emessi nel quadro di un procedimento penale ed anche per tutti quelli emessi nell’ambito di procedimenti di prevenzione, disciplinati dal Codice Antimafia.