“Sono passati 28 anni da quel terribile giorno in cui la mafia ha strappato alla nostra terra, ma non alla nostra memoria, uno
straordinario esempio di intellettuale vero e libero quale era Pippo Fava, giornalista dalla schiena dritta. Un esempio che oggi, insieme a quello di altri giornalisti assassinati per aver reso un servizio alla collettività diffondendo verità, dovrebbe essere un irrinunciabile punto di riferimento per il mondo dell’informazione e dell’antimafia. E’ bene ricordare, ogni giorno, che Pippo Fava fu ucciso per le sue inchieste scomode, ed attualissime, sulle collusioni della politica e dell’alta finanza con il mondo di Cosa Nostra”.
Così in una nota l’eurodeputata e presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia Sonia Alfano ricorda il giornalista catanese Giuseppe Fava, assassinato il 5 gennaio del 1984.
“La lezione di Pippo Fava – conclude – è racchiusa nel suo ‘concetto etico del giornalismo’: un’idea nobile che a 28 anni dalla sua morte appare ancora rivoluzionaria e che è assolutamente meritevole di essere trasmessa a tutti coloro che vogliono fare informazione, a qualsiasi livello”.