L’esame del Dna sui resti umani recuperati dai carabinieri in una delle foibe di Rocca Busambra ha dato esito negatitivo: non sono quelli del sindacalista Placido Rizzotto, segretario della Camera del lavoro di Corleone assassinato dalla mafia del feudo nel 1948. “In queste settimane – affermano Dino Paternostro, segretario della Cgil di Corleone, e Maurizio Cala’, segretario della Camera del lavoro di Palermo- sono in corso altri esami del Dna su altri resti umani recuperati dalla polizia di Stato in un’altra foiba.
Speriamo che stavolta i riscontri (ci auguriamo che possano essere effettuati su tutti i reperti rinvenuti) siano positivi, per potere finalmente dare la giusta sepoltura ad un uomo che combatte’, da partigiano, sui monti della Carnia per dare la liberta’ all’Italia e che poi guido’ i contadini nella lotta per la terra e contro la mafia”. La Cgil chiede che le forze dell’ordine e la magistratura “s’impegnino a ritrovare anche i resti di Placido Rizzotto, recuperati nel 1949, in una foiba di Rocca Busambra, dal capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa, che sono stati “smarriti” negli archivi del tribunale di Palermo o presso la Corte di Cassazione a Roma. Ritrovare il corpo di Rizzotto -continuano Paternostro e Cala’- avrebbe un grande valore umano e una grande importanza civile per la sua famiglia, per la Cgil e per lo Stato democratico”. (AGI) .
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