Il materiale proveniva da Tijuana (Messico), cittadina tra le più pericolose al mondo in cui operano cartelli del narcotraffico, ed era diretto a Manus Island, (Papua Nuova Guinea), località che ospita un importante centro di accoglienza per profughi e rifugiati richiedenti asilo.
La costante attività di controllo del traffico postale in transito, che vede l’aeroporto di Malpensa quale importante centro di smistamento della corrispondenza di media e piccola dimensione, ha permesso di pervenire ad una importante scoperta, soprattutto alla luce dei recenti fenomeni criminali connessi al terrorismo internazionale.
Nei giorni scorsi, congiuntamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane, i militari del Gruppo Malpensa sono riusciti ad intercettare una spedizione postale proveniente dal Messico e diretta in Papua Nuova Guinea.
La stessa conteneva uno stereo portatile economico usato, il cui valore era sicuramente inferiore ai costi di spedizione.
La scansione effettuata con apposito apparato radiogeno faceva emergere la presenza di materiale sospetto, ben occultato al suo interno.
Infatti, all’interno dello stereo, sono stati rinvenuti 200 proiettili 223 Remington (denominato 5,56 NATO in ambito militare). Proiettili quest’ultimi utilizzati come munizionamento per fucili d’assalto e mitragliatori.
A rendere particolarmente interessante, sotto il profilo investigativo, è risultata la tratta seguita dalla spedizione intercettata.
Infatti, il materiale proveniva da Tijuana (Messico), cittadina tra le più pericolose al mondo in cui operano cartelli del narcotraffico, nonché varie cellule terroristiche internazionali le quali, sembrerebbero avere instaurato collaborazioni strategiche con diversi cartelli della droga nell’ambito del crescente fenomeno del “narcoterrorismo”.
Altro particolare di interesse, il luogo di destinazione della spedizione, Manus Island, (Papua Nuova Guinea). In questa località sorge un importante centro di accoglienza per profughi e rifugiati richiedenti asilo. Tra l’altro la Nuova Guinea ultimamente è stata sconsigliata dal Ministero degli Esteri quale meta per viaggi e turismo a causa dell’elevato tasso di criminalità nonché in quanto limitrofa all’Indonesia, Stato più volte oggetto di attentati terroristici.
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