“Un durissimo colpo ai redditi dei pensionati e un allungamento insostenibile per tanti lavoratori e lavoratrici che si troverebbero sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro”.
La prima a tuonare, durante l’incontro tra governo e parti sociali a palazzo Chigi, è Susanna Camusso, segretario della Cgil, che annuncia “modifiche concrete anche al Parlamento affinché la parola equità assuma significato”.
Il leader di corso Trieste risponde infatti a quella che, in apertura di riunione, il premier Mario Monti voleva che fosse una premessa: “La manovra si fonderà su rigore, equità e sviluppo”.
Lo stesso leader della Cisl, Raffaele Bonanni, non ha remore nel dire che il sindacato “non è d’accordo, la manovra grava solo sui lavoratori e sui pensionati” ma il sindacalista esclude la via dello “sciopero” piuttosto crede “in una trattativa serrata con il governo pur di ottenere quel patto sociale che prevede la concertazione con sindacati e imprese”.
In sintesi il provvedimento economico, presentato alle parti sociali senza la riforma fiscale, prevede l’estensione del metodo contributivo pro rata per il calcolo della pensione per tutti.
“Aboliremo le finestre di uscita per le pensioni. Sono un bizantinismo inutile” ha spiegato il ministro del Welfare, Elsa Fornero, che annuncia la nascita di una fascia di flessibilità per l’uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima.
La pensione di anzianità a qualsiasi età si raggiungerà a 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne. La convergenza tra uomini e donne per l’età di vecchiaia a 66 anni (che per gli uomini è prevista fin dal 2012) sarà raggiunta nel 2018. L’adeguamento delle pensioni in essere all’inflazione sarà congelato per il 2012 ma saranno salve le pensioni al minimo. In particolare a rivalutazione piena rispetto all’inflazione nel 2012 sarà prevista solo per le pensioni fino a 486 euro.
Ci sarà una rivalutazione parziale per quelle tra 486 euro e 936 euro al mese mentre per gli assegni superiori ci sarà il totale congelamento rispetto all’inflazione. L’intervento del governo sul sistema pensionistico è “doloroso” ma “inevitabile” ha commentato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia che comunque comunque crede negli effetti a lungo termine del provvedimento.
“Non ci sarà più la necessità di un’altra riforma – aggiunge il leader di via dell’Astronomia – Saremo in linea con l’Europa e anche qualcosa in più”. In tutto, lo ha annunciato lo stesso Mario Monti durante gli incontri, la quarta manovra economica dell’Italia “vale 24 miliardi al lordo della delega fiscale”. Il professore ha inoltre confermato che l’obiettivo del pareggio di bilancio sarà raggiunto nel 2013, con i nuovi interventi potrebbe essere anticipato anche al 2012.
Monti, durante l’incontro con le parti sociali, ha anche annunciato che gli interventi sul mercato del lavoro arriveranno “più avanti”.
Pubblicato il 4 dicembre 2011 da LaPresse ( foto lapresse)