MARCELLO CORRAO – La sinistra in Sicilia, come nel resto del Paese, ha urgente bisogno di rifondarsi
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MARCELLO CORRAO – La sinistra in Sicilia, come nel resto del Paese, ha urgente bisogno di rifondarsi

Candidato alle insieme a Claudio Fava, Marcello Corrao fa qualche riflessione sullo stato del centrosinistra e della sinistra in Provincia di Messina, dopo le elezioni qualche settimana fa.

 

Viviamo tempi dove la politica è vissuta, in genere, come affermazioni personali di ciascuno e non come battaglia ideale per far affermare i valori che gli schieramenti in campo rappresentano.

Ed in questa visione molti, troppi, invece di analizzare per tentare di risolverli, i problemi delle persone, delle categorie professionali, dei giovani disoccupati, dei piccoli imprenditori ecc…, si lasciano andare a giudizi sommari sugli altri.

Spesso contaminati da campagne mediatiche fatte ad uso e consumo di platee adoranti il leader di turno, ma evitando di capire le ragioni e le posizioni degli altri.

Noi di Art, 1-MDP, siamo le prime vittime di questa impostazione.

Ci hanno definito in vario modo: scissionisti, rancorosi, in cerca di rivalse, ecc…;

Senza mai accennare alle posizioni politiche da noi espresse in questi mesi su svariati argomenti che toccano la carne viva del paese: Politiche per il lavoro, riforma e non abolizione dell’art. 18, tasse più basse per le categorie più deboli e più alte per quelle a più alto reddito (progressività delle imposte come previsto dalla Costituzione), politiche per il lavoro ai giovani, una sanità più efficiente e aperta sempre di più ai cittadini (preoccupandosi di meno delle carriere dei medici e di più dell’efficienza del sistema sanitario pubblico), recupero e manutenzione del territorio, crisi dell’edilizia specie nella nostra provincia ecc..ecc…;

Problemi che avrebbero bisogno di tempo per essere analizzati, discussi, affrontati seria-mente.

Siamo usciti da un Partito Democratico ormai diventato solo un contenitore per ceto politico carrierista, signori delle tessere, portaborse; luogo spesso di clientele ed in alcuni casi di malaffare. Dei quali spesso, troppo spesso, ha avuto modo di occuparsi anche la magistratura.

Le vicende messinesi degli ultimi anni e degli ultimi mesi sono emblematiche.

Un partito dove mancavano i luoghi della discussione, dell’analisi politica, del confronto e dello scontro quando occorreva; diventato, invece, strumento al servizio dei capibastone. I signori delle tessere appunto. E chi si era permesso di contrastare quella deriva, in un modo o in un altro veniva zittito ed emarginato.

E’ del tutto evidente che persone politicamente nate nel PCI e non solo, che hanno contribuito negli anni alla evoluzione di quel Partito fino alla nascita del PD, rispettosi dei valori della vera sinistra riformista, erano (e sono) davvero in forte difficoltà e sofferenza nell’assistere a tali derive del PD nazionale, siciliano e  messinese;

Dal 2014, anno del 40,8% delle elezioni Europee, il PD ha perso praticamente tutto; Elezioni amministrative, grandi città come Roma, Torino, Genova, altre significative per la sinistra come Sesto San Giovanni, ma anche in tante altre città e persino nelle zone tradizionalmente “rosse”;

Fino al disastro del Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016;  In Emilia, in Toscana, in Umbria…., regioni tradizionalmente di sinistra, vota appena il 37% dell’elettorato. Quello di sinistra se ne sta a casa.

Di fronte a questi disastri le risposte del Pd sono state i “fuori fuori”, le minacce di “lanciafiamme” per le minoranze, la emarginazione di alcuni dirigenti scomodi, gli insulti verso le minoranze interne da parte del gruppo di comando che guida quel partito.

Un Pd insomma che con politiche tipiche della destra tradisce i suoi valori fondanti e diventa un contenitore al servizio di una ristretta cerchia di notabili adulatori del capo.

Da qui la necessità di far nascere in Italia una nuova sinistra riformatrice, aperta e plurale, che metta al centro della sua azione politica innanzitutto il lavoro. Il lavoro quale prima aspirazione e diritto per ogni cittadino.

Per tentare di riportare a casa quell’elettorato deluso dalle politiche avventuriste del Pd, quell’elettorato di sinistra che se ne stà a casa o vota addirittura la demagogia grillina.

Per questo è nato Art. 1-MDP; Non per rivalse personali o altre amenità del genere evocate da chi non è capace di analizzare seriamente la crisi della sinistra in Italia.

Anche in questa provincia come altrove, stiamo cercando di ricostruire la sinistra dei valori e non quella delle clientele e dei portaborse.

Le elezioni regionali hanno certificato quello che era prevedibile da mesi: il tracollo del PD che cercava di limitare i danni procurati (anche ma non solo) dal governo Crocetta, con la candidatura di una persona per bene e competente come Micari; che però a tutti è apparso quello che politicamente era: la foglia di fico della crisi del Pd;

La scelta suicida poi dell’alleanza con l’inesistente Alfano ha fatto il resto.

E’ stata dunque l’irresponsabile mediocre politica del Pd  siciliano e delle sue alleanze a tirare la volata e a far vincere la destra. Della cui vittoria quel partito porta, per intero, tutte le responsabilità.

Di fronte a quello scenario del resto la nostra fu una scelta obbligata: una lista di sinistra guidata da Claudio Fava, quale alternativa alla destra, alla demagogia grillina, ma anche in discontinuità con le politiche di quel che restava del disastrato centrosinistra a guida Pd;

Ciò in una condizione obiettivamente difficile: senza fondi, ancora scarso radicamento territoriale e l’ostracismo della quasi totalità media asserviti ai potenti di turno (e non è solo un modo di dire); Salvo rare eccezioni, tra cui la vostra testata che ringraziamo per l’adeguato e disinteressato spazio concessoci.

In queste condizioni l’aver superato il 5% di sbarramento, e il 6,10% di Fava Presidente, è stato davvero un miracolo.

Resta un po’ di amarezza che, per qualche centinaio di voti, non abbiamo rappresentanza all’ARS anche della nostra provincia.

La sinistra in Sicilia, come nel resto del Paese, ha urgente bisogno di rifondarsi; Per quanto ci riguarda abbiamo avviato un percorso che ai primi di dicembre si concretizzerà in una grande assemblea costituente nazionale dei territori, a Roma; e da lì continuare il nostro radicamento sul territorio nazionale per far rinascere una vera sinistra riformatrice;

Non un partitino minoritario e radicale di cui nessuno sente la necessità, ma un grande partito di sinistra che assuma, questo è invece necessario, scelte politiche radicali rispetto alla deriva avventurista e conservatrice che anche il Pd renziano ha imboccato;

C’è bisogno anche da noi un moderno schieramento riformatore di impronta socialista, per battere la destra, il pressapochismo grillino, e la deriva avventurista del Pd.

In provincia di Messina, dove in maniera significativa abbiamo contribuito al risultato delle regionali, questo percorso è già avviato;

Per quanto ci riguarda contribuiremo concretamente alla costruzione di quella moderna sinistra di ispirazione socialista di cui l’Italia ha bisogno.

 

Marcello Corrao.

 

12 Novembre 2017

Autore:

redazione


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