– di Corrado Speziale –
Nella serata finale, arte, street food, show cooking, racconti di mare e il concerto di Marco Corrao hanno riunito tanti appassionati nel segno del dialogo tra tutto ciò che riguarda la cultura del mare e le varie espressioni creative che ne derivano. La seconda edizione di “Ittica”, festival orlandino dedicato alla tutela e valorizzazione del patrimonio ittico siciliano, dopo l’anteprima del 27 agosto nel quartiere Uletta, si è svolto il 30 e 31 agosto a piazza Caracciolo. Sul tema Le donne e il mare, Pensieri Illustrati ha dedicato l’opera realizzata nel corso della serata alla poetessa popolare messinese Maria Costa, della quale sabato prossimo ricorre l’ottavo anniversario della morte.
Tanto mare, con ciò che contiene e custodisce in tutti i sensi: storie, misteri, fatiche, sofferenze, emozioni. Ma anche e soprattutto le sue risorse, le peculiarità che lo contraddistinguono e che ne fanno l’ambiente naturale per eccellenza, indispensabile per la vita sul pianeta. Da qui partono tutte le ispirazioni possibili per realizzare un festival promozionale e divulgativo sui valori del mare declinati in molteplici forme e contenuti.
Ittica è un progetto nato nel 2023 per volontà del Comune di Capo d’Orlando ed il supporto della Regione Siciliana, curato dall’assessore comunale alla Cultura Giacomo Miracola e da Giulia Sirna, con la direzione artistica di Margherita Tugnoli e la collaborazione di Spazio Loc.
L’anteprima, più due serate, sono state vissute attraverso varie iniziative accomunate dalla passione e l’interesse per il mare, percepito da vari punti di osservazione.
Nel corso dello spazio pomeridiano e serale che sabato chiudeva il festival, in piazza Caracciolo si sono incontrati per varie iniziative artisti e addetti ai lavori, musicisti e operatori gastronomici: l’intrattenimento per i bambini; la mostra collettiva “Le Donne e il Mare”, nel cui contesto è stata realizzata la performance pittorica di Pensieri Illustrati; lo show cooking dello chef Antonio Mazzola; il dibattito sulle risorse ittiche con pescatori ed esperti del settore; il concerto di Marco Corrao; la proiezione del documentario “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu, con le musiche di Marco Corrao e Gabriele Giambertone, tratto dall’omonimo libro di Ninni Ravazza. Tutto, naturalmente, accompagnato dalla presenza in piazza degli stand di street food, i cui operatori hanno proposto e servito cibi della tradizione gastronomica derivante dal nostro mare.
“Le Donne e il Mare”: alla mostra collettiva hanno esposto MaCa, Pensieri illustrati (Chiara Speziale e Matteo Vilardo), Silvia Ripoll, Colorado Guizzanti, Manuela Caporlingua, Francesca Baudo, Maria Grazia Terranova, Martina Karamazov, Marina – Aniram_arts, Ituoigelatinipreferiti, Simone Starvaggi, Margherita Tugnoli, Eleonora Gugliotta, Tothi Folisi.
Performance pittorica: Pensieri Illustrati, già tante volte sensibili e attenti al tema e ai soggetti del mare, con la propria opera “Pensiero a Maria Costa”, realizzata in tempo reale nel corso della serata, hanno voluto rendere omaggio alla grande poetessa popolare messinese, donna semplice dal cuore grande, autentica “figghia du mari”, vissuta alle “case basse” di Paradiso. Maria Costa, autodidatta, divenuta nel 2005 patrimonio Unesco, più di ogni altro ha creato e “cantato” versi e storie di vita messinesi ambientate in mare, con le sue insidie e i suoi drammi, ma anche con le sue bellezze, richiamando anche i miti e le leggende dello Stretto. Sabato prossimo, 7 settembre, ricorreranno 8 anni dalla sua morte.
Show cooking: l’esibizione ai fornelli di Antonio Mazzola, finalista MasterChef 13, è stato tra gli eventi più seguiti. Lo chef, raccontando la sua esperienza televisiva, giudicato dai più grandi “stellati” in attività, ha preparato il “capone nell’orto”, accompagnando il pesce azzurro con dei tenerumi di zucchina.
Al dibattito sulle risorse ittiche del nostro mare, sono intervenuti il biologo marino e ricercatore Franco Andaloro, l’autore del libro “Diario di Tonnara”, Ninni Ravazza, e i pescatori orlandini Mentesana e Letizia.
A moderare il dibattito e a condurre l’esibizione dello chef è stato chiamato il giornalista Raffele Valentino.
Il concerto di Marco Corrao. Il cantautore – musicista siciliano è stato accompagnato alla chitarra e al bouzouki da Nino Milia, alla batteria da Raffaele Trimarchi e alla tastiera da Nadia Impalà, che ha fatto anche da seconda voce.
L’inizio è un riadattamento in siciliano, con chiara sonorità etnica, da Fabrizio De Andrè: ‘A Pittima (che inseguiva la gente anche per mare…). Corrao l’aveva incisa nel suo album “Storto”, del 2016. A seguire, una liggenna scritta con Mimì Sterrantino. Protagonista, il maiale dei Nebrodi, Mori senza cruci. La bestia si ribella: “Dimmi cu è, cu ti porta cca, dimmi cu si’ e quannu ti nni va’…” Dopodiché, Paradise, un’immagine di borgo nel segno della spensieratezza da ragazzi. Un paradiso tra mare e collina, colorato anche musicalmente, quello di Naso, s’intende. E ancora, Pietre su pietre, “fantasmi e bottiglie, mani su pietre di un uomo ribelle…”, dall’omonimo album del 2020, anticipa Bona Crianza, splendida ballata dal sapore e dall’odore di mare, dedicata al rais della tonnara. Il brano, scritto assieme a Gabriele Giambertone, fa parte della colonna sonora del docufilm “Diario di Tonnara” di Giovanni Zoppeddu, selezionato nel 2018 al Festival del Cinema di Roma. Il video è stato proiettato dopo il concerto, come ultimo evento di Ittica 2024. Di seguito, in mezzo a tanto mare, Marco Corrao trova spazio per far sapere “Cosa è successo al tenore Oliviero Zagolin” di Fabrizio Bentivoglio e Rocco Papaleo. Brano articolato su un audace giro armonico come la droga che “gira non solo dentro al rock ma anche nella lirica…”. “Cartanissetta fa quattru quarteri”, dedicata al dramma dei “carusi” nelle zolfatare, la cantò anche e soprattutto Rosa Balistreri. Questa versione a due voci supportata da bouzouki di Nino Milia è davvero suggestiva. “Erba jaira”, ossia “erba tinta”, insidia nei campi e nella vita, è stato l’ultimo brano, ma Marco Corrao ha accolto la richiesta per un bis. Cosicché, la chiusura è toccata alla briosa descrizione de la “Domenica del Villaggio”, un mix di ricordi dei pranzi domenicali tra “maccheroni e uova fritte al pomodoro”, pietanze dal gusto speciale che a distanza di tempo hanno assunto il sapore della malinconia.