MAREVIGLIOSA BROLO – Tra contemporaneità, arte e cultura
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MAREVIGLIOSA BROLO – Tra contemporaneità, arte e cultura

Una salotto culturale di spessore ieri per parlare di una Sicilia fatta anche di talentuosi giovani artisti, di gestione oculate di siti museali che allargano gli orizzonti e si interfacciano con il territorio. E’ stata un’anteprima, al “teatro del mare” piacevole e interessante, prima di consegnare la platea al grande jazz. Questa sera si parlerà anche di Brolo e del suo centro storico, con la presentazione, in anteprima, del volume “Bianca Terra”

Ospiti del patron Alfredo Lo Faro che li ha introdotti nel “suo” salotto c’erano l’antropologa Valeria Patrizia Li Vigni,  direttrice responsabile del Museo Riso di Palermo –  il Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia – e gli artisti Gandolfo Gabriele David e Giacomo Rizzo, caratterizzati entrambi, nel loro percorso artistico dalla continua ricerca estetica e di quella sui nuovi linguaggi, il primo rivolto ad ambiti sociali “difficili” quali i centri di accoglienza, le carceri, i quartieri impregnati dal disagio, l’altro alla scoperta dell’essenza – anzi lui stesso l’ha definito “al profumo” – del territorio, e Massimo Scaffidi, giornalista, che ha, di fatto condotto l’incontro.

Un salotto che ha puntato il suo focus sull’Arte, fuori dai canoni usuali, che si proietta e si immerge nel territorio, tra la gente, nel quotidiano dei mestieri; che analizza la società contemporanea e ne racconta vite e vicissitudini, tensioni e emozioni, con messaggi chiari e precisi.

Tutto ha ruotato, ovviamente, intorno a cosa sono oggi i luoghi dell’arte. In questo caso il “museo”.

C’è chi lo vede e lo rende esclusivamente un tempio delle muse – spesso autoreferenziale -altri che propendono per viverlo come un luogo di incontri e dibattiti, aperto a contaminazioni che possono diventar anche provocazioni.

L’uno non esclude l’altro.

Come ha messo in atto Valeria Patrizia Li Vigni, il direttore del Riso – Museo Regionale d’Arte Contemporanea di Palermo, che laureata in filosofia prima  – la sua tesi in “Estetica ” sul Liberty di Palermo è emblematica,  punta da subito sull’antropologia culturale e sull’etnologia.

Studi che diventano poi una costante applicazione anche nella direzione degli ambiti museali. Lei dirige insieme a palazzo Riso anche Palazzo d’Aumale a Terrasini.

La Li Vigni è chiara nella sua esposizione, “racconta” come vuole, anzi come ha “disegnato” nel suo agire, al Riso, le nuove fisionomie del Museo, che “deve avere una particolare missione: sostenere, promuovere e divulgare l’arte contemporanea, facendo rete con le istituzioni che si occupano di arte contemporanea e selezionando giovani artisti per offrire loro un’occasione di crescita, sviluppo e una rete di contatti internazionali attraverso programmi interdisciplinari di grande richiamo”.

La direttrice nel suo dire parla di finanziamenti che mancano, del sogno di autonomie gestionali, della necessità di fare sistema con gli operatori culturali pubblici e privati, della strada di nuove consorziazioni per diffondere la conoscenza del nostro patrimonio artistico contemporaneo e non.

L’incontro di ieri ha visto anche salire sul palco l’architetto Salvo Gentile, brolese che cura l’aspetto artistico-espositivo della rassegna -, che al Riso, appunto nel progetto di scoperta e valorizzazioni di nuovi talenti artistici, con la stessa Li Vigni, ha recentemente realizzato un’installazione collaborando con gli artisti Campagnolo & Biondo

E Gentile ha raccontato della sua esperienza – dove ha utilizzato anche maestranze artigianali brolesi – apprezzata, un’elaborazione del carretto siciliano, anche da Buttitta.

 

Quindi Marevigliosa Brolo ieri ha fatto scoprire all’attenta platea  che, – come recentemente scritto dalla stessa Li Vigni – prescindendo dai rigidi confini che vogliono privilegiare una disciplina anziché un’altra e nel ferreo convincimento che la pittura come la scultura, la musica, il teatro, la danza hanno pari dignità, si può imprimere al concetto della tutela del Patrimonio Materiale alla stregua di quello Immateriale, una maggiore attenzione verso quest’ultimo, che è a rischio di dispersione.

Insomma un bel punto punto di partenza, che dà credito al Festival brolese che nella valorizzazione di quel che è il Made in Sicily approda all’Arte che ben si incastona in questo progetto non a caso proprio alla sala Rita Atria è esposta in questi giorni la Metopa “Europa sul Toro” di Selinute in un allestimento che prevede anche la possibilità di mirare il Satiro Versante e altri reperti provenienti dal Museo Pietro Griffo di Agrigento.

Concluso il salotto culturale spazio, sempre ieri sera, alla grande musica, quella dell’Orchestra Jazz Siciliana (Fondazione The Brass Group) con le esibizioni dei cantanti Ernesto Marciante e Roberta Sava.

Questa sera torna sul palco di #Marevigliosa17 l’Orchestra Jazz Siciliana, per un gran gala che vedrà la partecipazione di Lucy Garsia, Giuseppe Milici e Francesco Buzzurro con la presenza dell’architetto Giovanni Minutoli, dell’archeologo, il soprintendente del mare, Sebastiano Tusa e Giuliano Volpe, presidente del Consiglio Superiore dei Beni culturali e paesaggistici, è archeologo e docente universitario e da sempre è un promotore della difesa del nostro paesaggio, inteso come patrimonio storico e naturale.

La direzione dell’orchestra è anche questa sera del Maestro Domenico Riina

 

Chi erano gli artisti di ieri sul palco

Gandofo Gabriele David

Polizzi Generosa, 1968

www.gandolfogabrieledavid.it


La sua ricerca esplora temi che hanno un focus specifico su natura e comunità, con progetti e installazioni che evolvono la prassi della land art e della urban art attraverso una formula partecipata.

Le installazioni e i progetti artistici realizzati sono frutto di una stretta relazione con i partecipanti e vogliono avvicinare la gente comune ai linguaggi della contemporaneità.

Le opere Osea 2, Il Prisenti di Gibellina, ‘A Spera, Ricucire la terra, realizzate tra il 2013 e il 2015, rientrano in una riflessione estetica che unisce l’arte relazionale al processo installativo all’interno della tradizione locale e di una sua reinterpretazione attraverso nuovi linguaggi. Con Axis Mundi, Sol Invictus e Uroboros indaga la dimensione del sacro e dell’archetipo; lavoro esteso al concetto di natura come diritto e contesto spirituale e fondativo dell’essere umano, portato avanti con Riti di

Purificazione, Ri-Generazione e Giardini di Adone. Con ORIOR realizza, per il MUSEO RISO di Palermo, un’installazione che riflette sulla tematiche etiche ed ecologiche attraverso il coinvolgimento di 60 persone che si occupano di preservare e/o coltivare terre sottratte al dominio mafioso.

Al momento è presente al Mucem di Marsiglia con l’installazione WE ARE HERE / NOUS SOMMES ICI e alla Fondazione Sandretto di Torino con LA CASA DEL PANE, entrambe incentrate sul tema dell’accoglienza, sul diritto alla mobilità internazionale e alla integrazione fra i popoli.

Co-fondatore di Dimora OZ, laboratorio di arti visive, performative e multimediali con sede a Palermo, all’interno del quale ricopre il ruolo responsabile per i progetti relazionali.

 

Giacomo Rizzo

www.giacomorizzo.it

nasce a Palermo nel 1977. E’ Docente di Scultura e Tecniche della Fonderia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. La sua opera spesso si configura con installazioni in rapporto al territorio o all’architettura.

Il suo lavoro è presente in numerose collezioni e musei. L’artista palermitano sta realizzando da anni una continua ricerca estetica e di linguaggio a contatto diretto con i vari territori che incontra dai quali ama trarre forti sensazioni. Emozioni e suggestioni che rivivono nelle sue opere attraverso un’attenta analisi della nostra società contemporanea che racconta con messaggi chiari e precisi.

Nel Novembre 2015 è stato protagonista delle Conferenze De lo Micro a lo Macro. Realizaciòn de una escultura de gran formato e La escultura e y su entorno. Lenguajes plasticos, intervenciones urbanas y naturales su invito del Departamento de Escultura e Historia de las Artes Plasticas de la Facultad de Bellas Artes de la Universidad de Sevilla. Ha lavorato con diversi teatri nazionali ed internazionali ricordiamo il Piccolo Teatro di Milano lavorando con Luca Ronconi e il Teatro Massimo di Palermo.

Ha realizzato molte opere pubbliche e monumenti fra cui: 2016 Respiro, Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo (Palazzo Riso); 2016 Matermania, Villa Lysis Capri (NA), Matronato Museo Madre e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; 2015 Itaca, Monumento presso IAMC CNR- UOS, Osservatorio della biodiversità marina, Capo Granitola (TP); 2013, Input, scultura, Museo Stanza della seta, Ficarra (ME)

 

2 Agosto 2017

Autore:

redazione


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