La bandiera della Marina militare esposta dalle Ferrari al Gran Premio d’India per solidarietà con i due marò agli arresti è diventata un caso sportivo-diplomatico. Il ministero degli Esteri indiano e il patron della Formula uno Bernie Ecclestone, con toni diversi, hanno sottolineato la valenza ‘politica’ di questo gesto
New Delhi, in particolare, ha attaccato sostenendo che “utilizzare eventi sportivi per promuovere cause che non sono di natura sportiva non è nello spirito dello sport”.
L’affondo del ministero degli Esteri indiano è arrivato proprio nel giorno delle dimissioni del ministro, l’80enne S.M. Krishna, che aveva seguito in prima persona il caso dei marò e che ora è destinato a un incarico di partito.
Ecclestone non è voluto entrare in quelle che ha definito “questioni politiche” che ha inteso rimandare alla federazione motoristica indiana.
“Ciò che dovremo fare è rivolgerci all’autorità sportiva locale chiedendole di esaminare la questione e questo perché noi come organizzatori della Formula Uno siamo apolitici”, ha spiegato.
La Ferrari ha precisato in una nota che la scelta di esporre il tricolore con le repubbliche marinare “rappresenta un omaggio a un’eccellenza del nostro Paese oltre che un auspicio che le autorità indiane e italiane trovino una soluzione per la vicenda che vede coinvolti” i due fucilieri di Marina del San Marco, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti in India da febbraio con l’accusa di aver causato la morte di due pescatori del Kerala durante un’azione antipirateria.
La scelta di Maranello era stata pubblicamente elogiata dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha sottolineato che questo gesto vuole essere “un piccolo contributo, con grande rispetto delle autorità indiane, perché queste possano dialogare con quelle italiane per trovare una soluzione”.
“Chi difende la pace all’estero”, ha detto ancora Montezemolo, ricordando il suo passato da studente al collegio navale Morosini, “non merita solo rispetto ma una straordinaria ammirazione”.
A margine della presentazione della mostra al Museo Ferrari dedicata alle vetture di Sergio Pinfarina, Montezemolo ha ricordato anche l’alpino Tiziano Chierotti caduto in Afghanistan: “Dobbiamo guardare alle moltissime eccellenze del nostro Paese – ha spiegato Montezemolo – molti dei quali sono oggi lontani a difendere la pace.
Questi – ha sottolineato – sono ragazzi che non meritano solo rispetto, ma anche una straordinaria ammirazione”.
Montezemolo ha comunque specificato: “Niente bardature a lutto domenica”.