L’Esecutivo del MCL provinciale di Messina esprime soddisfazione per la visita di domenica scorsa del Governatore Lombardo e per l’incontro interlocutorio svoltosi questo venerdì presso la Presidenza della Regione, dove sembrano emersi alcuni elementi che provano a tracciare interventi importanti come lo smantellamento dell’inceneritore di San Ranieri.
MCL, consapevole del degrado più volte denunciato attraverso proprie manifestazioni ( si ricordi solo il primo maggio 2009, dedicato proprio ai beni architettonici della zona Falcata) e preso atto dello stallo infrastrutturale in cui giace da troppo tempo la Città di Messina, auspica che gli impegni ad oggi presi – dapprima dal Presidente Lombardo di convocare un tavolo tecnico che si riunirà periodicamente, ed in seconda istanza del superamento dei conflitti di competenza che coinvolgono gli enti militari e civili riconosciuti responsabili delle aree in questione – non si traducano in nuovi ed inutili conflitti di competenza, cause principali dell’immobilismo attuale nonostante sia stato già siglato un Accordo di Programma quadro in cui è chiaro l’impegno dei soggetti attuatori, anche in forza nel Piano Strategico Messina 2020.
MCL riconosce come il problema centrale della vertenza Stretto consti nella mancata “governance” comune dei soggetti interessati alla riqualificazione della zona Falcata. Inoltre, c’è da chiedersi quale reale vocazione il Governo nazionale, regionale e l’amministrazione provinciale e comunale vogliano favorire per il comparto dei trasporti che ruota attorno a Messina, a cominciare da tutte le aree attigue (da Maregrosso fino alla nuova stazione Gazzi) per avviare azioni organizzate di bonifica territoriale, in risposta anche all’emergenza abitativa che vede gli immobili presenti nella stessa zona pressoché in disuso.
Riconosciuto lo sforzo fin qui condotto dall’intero consiglio comunale di Messina, avendo registrato il rinnovato impegno del Ministro Matteoli che ha previsto la possibilità di implementare i servizi ferroviari, è importante che adesso lo stesso ministro e l’Ad Rfi Moretti dimostrino un sussulto di onestà nei confronti dei messinesi, perché invertano il disegno che da qui a giugno vedrà l’ennesima riduzione dell’offerta dei treni a lunga percorrenza e per il settore cargo. I messinesi fanno appello, dunque, a tutti i parlamentari “nominati” dal territorio, perché, superarte le reciproche diffidenze di partito, siano promotori nelle sedi proprie di iniziative concrete che mettano nell’agenda del Parlamento italiano i problemi legati al trasporto ferroviario in Sicilia in attesa dei fondi Fas e delle risorse complementari alla realizzazione del Ponte sullo Stretto che il Governo sembra aver eluso nel recente rilancio del Piano per il Sud con il quale l’Esecutivo ha avuto rinnovata la fiducia dalla maggioranza dei parlamentari di Camera e Senato.
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