Categories: Cronaca Regionale

Mega-speculazione a Salina – La denuncia firmata anche dai fratelli Taviani

Eccio quanto pubblicato su “i quaderni dell’ora” l’8 luglio scorso a firma di Giuseppe Lo Bianco

.Esposto in procura e ai carabinieri firmato anche dai fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani e dall’europarlamentare Claudio Fava. Denunciato il progetto di un residence turistico mascherato da iniziativa culturale nell’area protetta dall’Unesco in un clima di danneggiamenti e intimidazioni.

Un insediamento turistico a cinque stelle mascherato da progetto culturale, ‘’I Giardini dell’Eden’’, per il quale sarebbero stati chiesti finanziamenti regionali da parte di una societa’ i cui titolari sarebbero finiti in passato nel mirino delle indagini dei carabinieri di Messina.

La demolizione di fabbricati rurali per fare spazio a decine di villette di un residence.

Una strada che conduce ai ‘’Giardini’’ che cancellerebbe svariati ettari di aree verdi e incontaminate.

E poi aggressioni e danneggiamenti ai cittadini che denunciano e ricorrono al Tar per respingere quest’ondata di cemento senza precedenti, ritenuta dai residenti illegale e forse anche criminale, che sta per abbattersi su Pollara, la contrada di Salina, nelle Eolie, che fu il set di Troisi nel film ‘’Il postino’’, premio Oscar nel ’94 per la migliore colonna sonora, uno dei luoghi piu’ belli del Mediterraneo, dichiarato, come l’intero arcipelago, patrimonio mondiale dell’Unesco.

E proprio all’Unesco, oltre anche alla regione siciliana, al ministero dell’ambiente, alle associazioni ambientaliste da Legambiente al Wwf, (ma anche ai carabinieri e alla procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto) si e’ rivolto un gruppo di residenti, turisti e non, che ha firmato un esposto denunciando  il clima insostenibile che si respira nell’isola: tra gli aderenti al comitato spontaneo costituito per fronteggiare la colata di cemento vi sono anche i fratelli registi Paolo e Vittorio Taviani e l’eurodeputato Claudio Fava, ma altre firme note sono in corso di raccolta. ‘’Pollara è stata oggetto nel corso degli ultimi anni di una preoccupante espansione edilizia tale da minarne il pregresso assetto bioambientale – scrivono i residenti nell’esposto – nonchè le normali dinamiche civili, essendosi verificata una escalation  di aggressioni  e fatti violenti  ai danni di alcuni cittadini, regolarmente denunciati alle competenti Autorità’’.

Dopo i  numerosi esposti e le denunce al Tar per fermare gli scempi edilizi il clima si e’ fatto incandescente e sono stati gli stessi carabinieri a mettere in guardia i residenti dal non esporsi eccessivamente, suggerendo loro di riunirsi in un comitato che portasse avanti le legittime istanze di ripristino della legalita’. La battaglia dei residenti si muove verso un obbiettivo: fermare il progetto ‘’Il Giardini dell’Eden rubati agli Dei’’, in contrada Mancuso (in zona Ovest rispetto al mare) ritenuta una mega-speculazione edilizia che trasformerebbe totalmente, stravolgendoli, i luoghi del set di Troisi, protetti da un vincolo di immodificabilità assoluta, sancito dal piano paesistico delle Eolie, la legge regionale 78 del 1976. Secondo i residenti il progetto, che prevede l’istituzione di ‘’fattorie didattiche’’, una fortunata formula di agriturismo gia’ sperimentata con successo in varie parti d’Italia, dall’Emilia Romagna, al Veneto al  Trentino Alto Adige, per avvicinare turisti e residenti alla cultura (e alla coltura) della terra, nasconderebbe una colossale speculazione edilizia. Il comitato ha gia’ chiesto l’accesso agli atti del progetto, per controllarne la legittimita’, ma nell’esposto denuncia che ‘’è in corso di redazione il piano Regolatore Generale, nel quale sarebbe prevista anche la costruzione di una imponente strada che dalla via Leni condurrebbe, sventrando parte delle attuali arre verdi, alla ctr. Mancuso ed alla “fattoria didattica”, prevista dal progetto del “Giardino dell’Eden’’.

La variante e’ il primo atto giuridico del progetto che i residenti intendono fermare, una colata di asfalto davanti al mare di Salina che stravolgerebbe intere aree verdi, rimaste intatte da millenni. Il destinatario dell’appello e’, in questo caso, il comune di Malfa al quale i cittadini chiedono di ‘’disporre il non luogo a procedere e/o il rigetto espresso della istanza o delle istanze pendenti che violino o ledano il patrimonio naturalistico ambientale di Pollara, con particolare riferimento alla prevista strada ed agli intereventi di natura alberghiero – ricettiva di contrada Mancuso, e delle altre opere “agricole – didattiche” in territorio di Pollara’’.

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