Rita Atria, «Anche lei vittima di via D’Amelio». A Brolo la ricorda una lapide e l’intitolazione della sala multimediale.
Si fidava solo di Paolo Borsellino. A lui aveva confidato i segreti di una famiglia mafiosa: la sua.
Decidendo, con coraggio, di lasciare tutto e diventare un collaboratore di giustizia.
Una settimana dopo l’attentato di via d’Amelio volò giù dalla finestra del suo appartamento in una della periferia romana viale Amelia era il 26 luglio 1992.
La piccola donna che incastrò i boss
Rita Atria non aveva ancora compiuto 18 anni quando scelse di passare dalla parte dello Stato. Rinunciando a ogni legame, persino sua madre che la ripudiò e distrusse a martellate la sua lapide.
Non aveva nulla di cui pentirsi. Ma conosceva la mafia da vicino. Le aveva già portato via il padre, Vito Atria, boss della cosca di Partanna, ucciso nel 1985 quando lei aveva ancora 11 anni. E si era presa anche il fratello più grande, Nicola, diventato per Rita un punto di riferimento: dopo aver partecipato alle dinamiche delle cosche, e avergliele raccontate, anche lui era stato ucciso in un agguato.
La moglie di lui, Piera Aiello, presente all’omicidio, denunciò gli assassini. E Rita parlò. Ma solo per la fiducia che le seppe infondere Paolo Borsellino, all’epoca procuratore di Marsala. Le testimonianze della ragazza , e quelle di sua cognata Piera, affilarono le armi della giustizia, che riuscì ad arrestare numerosi boss e affiliati di Partanna, Sciacca e Marsala. Ma poi Borsellino venne ucciso e Rita decise di tacere.
Secondo le indagini si trattò di suicidio! Era nata a Partanna il 4 settembre 1974.
A Piera Aiello è stata riconosciuta – al tempo era ancora testimone di giustizia – la cittadinanza onoraria del comune di Brolo. Un atto, come quello del riconoscimento alla memoria della sala multimediale alla nipote, era il tempo dell’amministrazione di Salvo Messina, di grande impegno sociale e civile. Un risultato raggiunto in stretta collaborazione con l’associazione associazione antimafie “Rita Atria”.
La Aiello alle elezioni politiche del 2018 viene eletta alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Trapani-Marsala per il Movimento 5 Stelle. È la prima Parlamentare nella storia della Repubblica Italiana con lo status di testimone di giustizia. È componente della commissione Giustizia e della Commissione parlamentare antimafia.