Ci sono persone che non hanno bisogno di alzare la voce per farsi ricordare. Persone che lasciano un’impronta indelebile non solo con i gesti atletici, ma con il cuore, con la loro umiltà e con il modo in cui vivono la quotidianità. Lillo Iannello era una di queste anime rare, e oggi, mentre la Tiger Brolo – quella degli esordi – piange la sua scomparsa, non possiamo fare altro che stringerci nel ricordo di un uomo che ha dato tanto, senza mai chiedere nulla in cambio.
aveva 79 anni
Lillo era stato il primo portiere della Tiger Brolo quando, nei primi anni ’70, quella piccola squadra brolese si affacciava con entusiasmo alla terza categoria. Un gruppo di giovani sognatori, una sede lungo il corso Vittorio Emanuele e un campo di gioco che aveva più polvere che erba, a Piana.
Ma c’era lui, con il suo sguardo sereno, con la sua presenza costante, a difendere quei pali come fossero la cosa più importante del mondo. E in fondo, per lui, lo erano davvero, non solo per il calcio, ma per ciò che rappresentavano: l’amicizia, la passione, il senso di appartenenza.
Lillo non era di Brolo, ma si era integrato con la naturalezza di chi sa vivere tra la gente, con la gente. Non parlava molto, ma il suo sorriso raccontava tutto quello che serviva sapere. Di notte si allenava, per non mancare al lavoro di giorno, faceva il levigatore di marmi, lavorava duro anche in campagna. Era un uomo di altri tempi, di quelli che mettono la famiglia sopra ogni cosa, che rispettano gli impegni e che conoscono il valore della fatica e della dedizione.
Amava lo sport, ma soprattutto amava la vita. Lo si poteva incontrare spesso sul lungomare, nel pezzetto di terra che con Franca, sua moglie, aveva acquistato e che guardava con affetto, come si guarda qualcosa di caro. Si fermava a contemplare il tramonto, con quella tranquillità di chi sa godersi i momenti semplici. E quando passava un amico, lo invitava a prendere un caffè, oltre il cancello, perché condividere un attimo di serenità con chi si vuole bene vale più di mille parole.
Oggi la sua assenza pesa, ma il suo ricordo rimane vivido, incancellabile. Lillo non era solo un portiere, non era solo un tifoso, non era solo un uomo di sport. Era un punto di riferimento per la Famiglia, una presenza discreta ma essenziale, sincera. Lo immaginiamo ancora lì, sul suo lungomare, con il sole che cala all’orizzonte e una tazzina di caffè in mano, pronto a offrire un sorriso a chi passa.
I funerali si terranno oggi, con la salma che giungerà alla Chiesa Madre intorno alle 15:30. Sarà l’ultimo saluto a un uomo che ha dato tanto, ma che resterà per sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Ciao, Lillo.
anche Lillo fa parte dell’album dei ricordi brolesi, da leggere nella rubrica brolesi e brolitani