Ieri sera serata di grande musica nel programma di #Marevigliosa17, grazie all’Orchestra Jazz Siciliana (Fondazione The Brass Group) e ai cantanti Ernesto Marciante e Roberta Sava e questa sera si replica sempre con l’Orchestra Jazz Siciliana, per un gran gala che vedrà la partecipazione di Lucy Garsia, Giuseppe Milici e Francesco Buzzurro sotto la direzione del Maestro Domenico Riina. Note calde che riportano alla memoria quando Brolo, erano gli anni 90 ha vissuto, forse per la prima volta, l’emozione di un concerto jazz con una band d’eccezione… erano i tempi del “Giaguaro”.
C’era davvero tutto il mondo del jazz siciliano e non solo, ed ad ascoltare, in una piazza Annunziatella ancora da definire, che finiva a metà di quella attuale, gente che con il jazz aveva poco da che spartire, ma che voleva solo vedere il figlio del Duce.
Amici, “camerati della vecchia ora”, musicisti, ma anche semplici appassionati jazzofili affollarono quel “catino” in una delle prime stagioni “dell’estate brolese”, poi si chiamò per qualche anno “Maratona dello Spettacolo”.
A suonare, fine anni novanta, reduce di una personale alla galleria Lo Stacco di Patti era Romano Mussolini, jazzista affermato e di fama internazionale, accompagnato dall’ensable del Brass Club, dove suonavano per l’occasione Patruno e Randisi.
Quest’ultimo, vibrafonista palermitano era grande amico di Romano Mussolini, stessa generazione, con il quale aveva più volte condiviso numerose session.
Musicisti conosciuti bene dal caposcuola del jazz siciliano, Ignazio Garsia, presidente del Brass Group di Palermo, anche lui in occasione di questa “Marevigliosa 2017” a Brolo
E dobbiamo dire, ricordando Randisi, che tantissimi sono stati i “ragazzi” che ha introdotto al jazz – Salvatore Bonafede, Stefano D’Anna, Mimmo Cafiero, nonché i propri stessi figli, il pianista Riccardo ed il sassofonista Beppe (tragicamente scomparso a seguito di un incidente stradale).
Fra questi anche Giuseppe Milici, – anche lui a Brolo questa sera – uno dei pochi armonicisti italiani ad avere rilievo internazionale fino a duettare con Toots Thielemans.
All’inizio Milici si limitava a fare jazz in pub e clubini vari, quando fortuna volle che incontrasse Randisi: «Senza ombra di dubbio Enzo mi ha “iniziato” a questa carriera, insegnandomi tanto, e non solo musicalmente ma anche umanamente. Mi ha dato la possibilità di lavorare con numerosi musicisti di rilievo, quali Romano Mussolini e Lino Patruno, per cui gli devo molto.
Non dimenticherò mai la sua prima telefonata, quella con cui mi chiamava a suonare con sé dicendomi: “Benvenuto nel mondo dei jazzisti!” La sua stima di grande musicista mi ha dato la forza di credere nelle mie capacità ed è stato per me lo “sparring partner” in grado di spingermi a salire sul palco, o, come amava dire lui, “scendere nella fossa dei leoni”, senza alcun timore e con tanta voglia di comunicare con il pubblico. Se oggi faccio questo mestiere, lo devo soprattutto a lui».
Ma tornando alle calde estate brolesi.
Il manifesto che riportava l’evento si intitolava “Brolo… sotto le stelle del jazz” e Nino Ricciardello, giovanissimo, prima di esser vicesindaco, fu anche assessore al turismo.
Di fatto dopo le estati brolesi della pro-loco di Orlando Manganello, con i suoi festival del folklore, e i primi, quanto abbozzati, cartelloni dell'”Agosto brolese” di Alessandro Tripi, Ricciardello lanciò i veri cartelloni programmati.
Antesignani di quelli caratterizzati poi dall’Università della Risata… e dai grandi concerti.
Basti pensare che il lungomare di Br0lo ancora era da costruirsi e si fermava alla “casa della Gorgone”.
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