Attualita

MESSINA – Al Teatro V.E. torna l’armonia: nuovo cartellone, ma quanta austerity!

di Corrado Speziale

Presentato in conferenza stampa il cartellone della nuova stagione che prenderà il via il prossimo 4 novembre. Previsti trentadue spettacoli tra musica e prosa. Particolarmente sacrificata la sezione diretta da Giovanni Renzo che presenta solo sette eventi, tutti con l’orchestra, che assorbe buona parte delle limitate somme a disposizione. Tuttavia c’è grande attesa per il concerto di Tony Canto. Va meglio a Ninni Bruschetta, senza nuove produzioni del Teatro, ma con presenze che arricchiscono il cartellone, tra cui Giancarlo Giannini, Sabina Guzzanti, Sergio Rubini, Ottavia Piccolo, Rocco Papaleo. Tra le regie, quelle di Alessandro Gassman, Emma Dante e Massimo Piparo. Si è trattato del primo incontro con il nuovo sovrintendente Egidio Bernava. Intanto il clima ai vertici dell’Ente si è rasserenato: rientrate le dimissioni di Renzo e mostrata piena collaborazione tra presidente, direttori e sovrintendente. Anche sul piano economico stanno arrivando tempi migliori: dal 2017 si potrà usufruire di un mutuo per appianare i debiti e programmare gli investimenti.

In coda alla conferenza, simpatico siparietto tra Bernava e Bruschetta con le figurine del “ciuscia”…

 

Fino a qualche tempo fa nelle conferenze stampa al Teatro si parlava innanzitutto di spettacoli. Adesso sono numeri, costi e debiti a prevalere su tutto. Sono tempi di ristrettezze economiche dovute alle scarse erogazioni pubbliche per la cultura e il teatro. Ne sa qualcosa il Vittorio Emanuele di Messina. Sono a dir poco sconcertanti i dati forniti nella conferenza stampa tenuta ieri mattina, anche in raffronto ad altre realtà: per la Regione, un cittadino di Palermo vale una spesa di 29 euro, un catanese 23, un messinese tra 11 e 12 euro. “C’è uno sbilanciamento totale – denuncia il sovrintendente Egidio Bernava – ci sono cittadini di serie A e di serie B. Il Teatro dice basta a tutto questo”. Approfondiamo: Messina beneficia di un trasferimento di fondi regionali di 3.797.000 euro a fronte di spese fisse per 4.150.000 euro. “Dobbiamo coprire tutto con le attività. Se non miriamo ad alti livelli siamo perdenti in partenza. Abbiamo pensato ad una stagione che tenesse conto sia della qualità del prodotto che dei desideri del pubblico messinese”. Sull’argomento lo aveva anticipato il presidente Maurizio Puglisi: “E’ penalizzante che in un Teatro importante come questo i trasferimenti della Regione in questo momento non riescano neppure a coprire i costi fissi dell’ente. Dal punto di vista economico siamo comunque in autosufficienza. La attività, in un certo modo, si sostengono da sé”.

La stagione in cartellone presenta in totale trentadue eventi, di cui soltanto sette dedicati alla musica con l’orchestra del Teatro. Il costo totale sarà di 550 mila euro. Ancora il sovrintendente Bernava: “Siamo sicuri che le entrate supporteranno abbondantemente le uscite. Prosa e musica avranno un costo sociale assorbito dalle entrate. La prosa rispetto alla musica fa più ‘cassetta’. Tuttavia l’obiettivo finale non ci soddisfa. Avremmo desiderato andare oltre, rispetto a questo”. La musica, dove il direttore artistico Giovanni Renzo vede la propria sezione oltremodo sacrificata, avrà a disposizione circa 250 mila euro. “Un’orchestra di medie dimensioni costa circa 20.000 euro a concerto” dice Renzo. “Basti pensare – aggiunge – che lo scorso anno La Bohème ne costò circa 360 mila”. Quindi, quest’anno, niente lirica, ma in cartellone poco, purtroppo, anche di altro. Così, il ragionamento ci riporta indietro: nella stagione 2014/2015, al suo primo anno di direzione, senza lirica per le “sforate” degli anni precedenti, Renzo fece sold out con Ruggiero, Fresu – di Bonaventura e Iacchetti. Lo scorso anno gli assorbì gran parte della spesa La Bohème. Quest’anno, l’involuzione: niente ospiti eccellenti, né lirica. Ci saranno sette eventi con l’orchestra, autoprodotti, di cui due addirittura da sola, senza solisti esterni: “I Concerti del Teatro V.E.”, rispettivamente il 20, 21 e 22 gennaio e il 24, 25 e 26 febbraio, con programmi ancora da definire. “Provocatoriamente – dice Renzo – in gran parte degli spettacoli ci saranno solisti che faranno gli orchestrali. Spesso utilizzerò un direttore d’orchestra scelto dal gruppo dei musicisti che da anni lavorano con noi. Questo perché vogliamo porre ancor di più la questione dell’orchestra al centro della nostra attività”. Cita poi i numeri dello scorso anno, con una conclusione: “Ci vuole un corale impegno politico. Non possiamo andare avanti così”. Risalta, tuttavia, lo spettacolo di un grande artista messinese: Toni Canto presenterà in anteprima il suo nuovo album e lo farà con l’orchestra. “Moltiplicato”, è il titolo dello spettacolo. Le date: 6,7 e 8 gennaio 2017. Interessante anche “Serata Mozart”, suddivisa in tre sessioni, il 10, 11 e 12 marzo, ciascuna con una diversa associazione messinese: Filarmonica, Bellini e Laudamo. A seguire, a braccetto con la prosa ne “I Siciliani di Antonio Cardarella”, in quattro date dal 23 al 26 marzo, l’orchestra accompagnerà le recitazioni di Annibale Pavone e Margherita Smedile, per la regia di Ninni Bruschetta e le musiche di Giovanni Renzo. Il primo impegno per l’orchestra sarà il 9,10 e 11 dicembre con “Un bel dì vedremo”, con la soprano Marianna Cappellani. L’ultimo, “Concerto grosso”, il 3 e 4 giugno. Non mancheranno, comunque, gli impegni fuori cartellone, tra cui un’edizione “straordinaria” e dinamica del Concerto di Capodanno, con un’indiscrezione: possibile la presenza, ancora una volta, di Cettina Donato, che al momento sta portando il suo repertorio jazz in giro per il mondo. Dopodiché, “La Settimana del cinema muto”, con grande attesa per il materiale e la competenza di Bernava e un’altra piacevole novità: “I luoghi della memoria”, evento musicale che vedrà l’orchestra esibirsi tra ville e antiche chiese dei villaggi, in sinergia fra Teatro, Comune e Soprintendenza ai BBCC.

Quanto alla sezione prosa, questa è stata la strategia del direttore Ninni Bruschetta: “Con pochi soldi, si è costretti a dedicare qualcosa in più al territorio. Ho inventato una formula di collaborazione con alcune compagnie teatrali messinesi di qualità. Siamo di fronte ad un’ottimizzazione generale”. Così, vengono riproposte due produzioni: “Antigone” e “I Siciliani di Antonio Cardarella”. Sul cartellone, un accenno ai costi anche da parte di Bruschetta: “Nella seconda parte della stagione realizziamo spettacoli con repliche che costano meno di seimila euro, quando sul mercato partono da un costo che oscilla tra gli otto e i quattordicimila euro”. Gli spettacoli. Il 4, 5 e 6 novembre: Giancarlo Giannini in “Viaggi e miraggi”. 18, 19 e 20 novembre: Sabina Guzzanti in “Come ne venimmo fuori”. 25, 26 e 27 novembre: “La vita ferma” di Lucia Calamaro. 29, 30 novembre e 1 dicembre: “Ma” di Linda Dalisi. 2, 3 e 4 dicembre: Daniele Russo ed Elisabetta Valgoi in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. 16, 17 e 18 dicembre: “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante. 13, 14 e 15 gennaio: Roberto Herlitzka in “Minetti”. 27, 28 e 29 gennaio: “O la borsa o la vita” di e con Fabrizio Coniglio e Bebo Storti. 31 gennaio, 1 e 2 febbraio: Franco Branciaroli in Macbeth. 3, 4 e 5 febbraio: “Delirio bizzarro” di e con Cristiana Minasi e Giuseppe Cardullo. 7, 8 e 9 febbraio: Rocco Papaleo in “Buena onda”. 10,11 e 12 febbraio: Ottavia Piccolo in “Enigma”. 17, 18 e 19 febbraio: Michele Sinisi in “Miseria e nobiltà”. Alla Sala Laudamo il 21, 22, 23, 24, 25 e 26 febbraio: “Polvere” di Saverio La Ruina. 3, 4 e 5 marzo: Sergio Rubini in “Sud”. 17, 18 e 19 marzo: “Minchia signor tenente” di Antonio Grosso. 31 marzo, 1 e 2 aprile: Sebastiano Lo Monaco in “Per non morire di mafia”. 7, 8 e 9 aprile: “Il Guardiano” di Harold Pinter, regia di Roberto Bonaventura. Alla Sala Laudamo il 18, 19, 20, 21, 22 e 23 aprile: “Senza glutine” di e con Giuseppe Tantillo. 21, 22 e 23 aprile: “Animali da bar”, drammaturgia di Gabriele Di Luca. 25, 26, 27, 28, 29 e 30 aprile: “Billy Elliot”, musical con regia Massimo Romeo Piparo. 5, 6 e 7 maggio: “Il Sistema Ribadier”, regia di Antonio Lo Presti. 12, 13 e 14 maggio: “Dietro la porta” di Gianni Quinto. 19, 20 e 21 maggio: “Camposanto mon amour” di Paride Acacia. 26, 27 e 28 maggio: “Antigone” con regia di Michele Di Mauro.

Questa la stagione, congiunta musica e prosa, presentata in conferenza stampa. Intanto il clima ai vertici dell’Ente si è rasserenato: rientrate le dimissioni di Renzo e mostrata piena collaborazione tra presidente, direttori e sovrintendente. “Ad un certo punto avevo deciso di chiudere questa esperienza – ha detto Renzo – però ho pensato che gettare la spugna sarebbe stata una sconfitta. Mi hanno convinto tutti loro (indica Puglisi, Bernava e Bruschetta, ndr) e gli orchestrali. Il sovrintendente è stata la prima persona con cui mi sono confrontato in quel periodo”.

Anche sul piano economico stanno arrivando tempi migliori: è stato pubblicato il bando per accedere ai fondi di rotazione, per cui dal 2017 si potrà usufruire di un mutuo per appianare i debiti fuori bilancio dal 2013 ad oggi e programmare gli investimenti.

Abbonamenti: “Nessun cartellone in Italia ha i prezzi così bassi”, dice Bernava. Nel dettaglio: 400 euro è la tariffa massima in platea per tutta la stagione, con un’incidenza di 12,50 euro a spettacolo. Possibilità di miniabbonamenti per 18 o 8 spettacoli. Su ogni tipologia, riduzioni per under 30 e over 65. Convenzioni con Club Service, Cral e dipendenti dell’Ente Teatro.

In coda alla conferenza, una nostra domanda sull’eventualità che nel foyer del teatro possano riprendere le mostre di pittura e scultura così come è stato fatto nella scorsa stagione. Bernava: “Aspettiamo indicazioni dal Consiglio. Stiamo valutando l’opportunità di rimodulare tali attività secondo le esigenze, compatibilmente con i nostri bilanci. Il nostro primo obiettivo era attivare il cartellone”. Puglisi: “Anche in questo settore dobbiamo trovare un modo per autosostenerci economicamente”.

Alla fine, un siparietto da raccontare: tutti ricordano la nota pubblicata dalla Gazzetta del Sud lo scorso 20 agosto, in cui Bruschetta accusava molto duramente il nuovo sovrintendente riguardo al programma estivo dallo stesso approntato per il Giardino Corallo. “Conosco Egidio Bernava da quando giocavo a ‘ciuscia’ davanti ai Salesiani…” scriveva Bruschetta, apostrofando Bernava, per i suoi modi “non democratici”, con l’appellativo “Egidiogan”. Ebbene, il sovrintendente in conferenza stampa ha consegnato a Bruschetta un mazzetto di figurine Panini, proprio quelle del ‘ciuscia’, tra le risate generali.

 

 

Redazione Scomunicando.it

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